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domenica 28 gennaio 2024

Mondi invisibili - 3

 Mondi invisibili - 3

Non appena si accorsero di me ebbero un atteggiamento quasi di sorpresa.
Ma mi sembrò non più di tanto.
E alzandomi dalla panchina
mi stupì anche l’assoluta mancanza di stupore da parte mia.
Forse … perché in quella dimensione
si acquisisce un senso delle proporzioni ben più equilibrato.

La coscienza sembrava anestetizzata
e la sensazione provata
era quella di trovarmi in un foro di quella dimensione
che tutti percepiamo parlando del metafisico
ma che poi non riusciamo mai a descrivere e dettagliare con le parole.

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Sembrano … sono
forse processi trasmutativi che inglobano in sé elementi di fisica
non immediatamente rilevabili o facilmente individuabili con i sensi umani ?
Dinamiche di trasformazione
che non passano attraverso i consueti canali percettivi ?
Mondi collocabili in una dimensione materiale differente
all’interno della quale
è situato uno stato della materia così rarefatto e invisibile ?

Difficile spiegare quel tipo di sensazione
quando la si prova senza il peso della corporeità.
E impossibile anche spiegare il senso di perfetta lucida realtà
che l’animo recepisce in quei momenti.
Ma dubitarne …
sarebbe come dubitare della propria mano
messa a sventolare davanti ai propri occhi.

Poco più avanti …
altre forme scivolavano via piene di vita e di espressività
indirizzandosi verso un luogo che andava a perdersi nel buio del cielo stellato.
La spazialità spirituale mi aveva quasi del tutto assorbito…
allorché realizzai di trovarmi ( ? )
davanti a un piccolo cancello che delimitava l’accesso a un cortile.
Mi appoggiai al cancello con le braccia tenendo le mani penzoloni al di là di esso.
Una piccola folla di figure luminose e trasparenti stava davanti ad una statua.
Tutte in atteggiamento di una sacra devozione.
L'atmosfera percepibile … era totalmente mistica.

Mi è rimasta impressa nella mente
una vecchietta dai candidi capelli vestita modestamente.
L'unica che si mise a fissarmi con una certa sorpresa
e con un’espressione che pareva dire :
" Ma questo cosa ci sta a fare ? Come ha fatto ad entrare qui ? "

La penetrazione in quel mondo sottile si faceva sempre più profonda
mentre il piano fisico sembrava consumarsi lentamente fuori dalla coscienza
di cui percepivo ancora un residuo brandello.

Forse per un istinto di protezione o forse per la ricerca di una maggiore intimità
mi infilai a fatica tra due grate del cancello … ed entrai nel cortile.

Mi trovavo davanti alla grotta.
A terra
sullo zoccolo che sbalzava davanti all'inferriata che proteggeva la statua
erano posti molti di quei candelotti rotondi
che si usano anche per rendere onore ai nostri cari defunti.

Senza voltare le spalle alla statua
mi avviai lentamente verso un angolo del cortile.
Mi lasciai andare … e sedetti per terra.

Guardavo intensamente quella grotta.
Pareva ardere di luce propria.
Tutto era LUCE ! Tutto … È LUCE !
La materia mostrava il suo aspetto vero e originale !
pur non trascurando quello abituale e naturale
che siamo soliti vedere e toccare.

Le scanalature nella roccia… le rughe della vecchina… la cancellata… le piante…
tutto restava in qualche modo visibile …
a quella che pareva essere diventata una doppia vista.

continua )
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