Il dubbio e la certezza
« Cosa serve all'uomo la certezza di Descartes ?
Il cogito ergo sum è una via sicura per la filosofia, ma che significa "sum" ?
Non significa "vivo" ?
E allora, se per la filosofia il dubbio è finito, per l'uomo non comincia ora ?
Col "cogito ergo sum" la filosofia ha stabilito le sue condizioni:
non solo non si può andare oltre il pensiero, ma non si può andare oltre l'essere;
è solo a questo patto che si è nel sapere,
fuori di qui le tenebre e la pazzia aspettano l'uomo, e la notte più profonda.
Non è di questo del resto che ci aveva avvertito Aristotele,
quando aveva detto forse le più misteriose parole che avesse mai pronunciate ?
Nel XII libro della Metafisica,
lo stesso in cui egli fa tutto il possibile per motivare con i principi universali la necessità di fermarsi,
egli infatti così giustifica : "... se non si vuole ricorrere alla notte, al caos, al non essere... "
e trasforma la necessità di fermarsi nella necessità dell'essere.
Ma che cos'è che rende così sicuro Aristotele che, ad onta delle sue proibizioni,
l'uomo non solo possa pensare il non essere, ma anche volerlo ? »
- Manlio Sgalambro -
Crepuscolo e notte prende per la prima volta veste di libro a più di cinquant’anni dalla pubblicazione sulla rivista letteraria catanese Incidenza. Giungono così all’odierno lettore l’acuminato rigore, l’aspra inquietudine del filosofo, e l’annuncio di uno scrivere inteso come «atto totale». Crepuscolo e notte – che avviò, negli anni Sessanta, la collaborazione di Manlio Sgalambro alla rivista Tempo presente – è forse il saggio in cui più compiutamente, tra i testi che egli ha scritto in quei decenni, è possibile riconoscere le tracce dell’opera a venire, di un esordio che precede di molti anni la rivelazione e l’urto de La morte del sole.
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