La nevrosi post-moderna
La nevrosi può essere definita un processo che assegna a determinate idee
un valore sproporzionato.
A un certo punto la fissazione su di esse arriva a dominare l'intera personalità di un individuo,
mettendo alla fine a tacere in lui ogni altra forma di motivazione.
    Purtroppo tutte le nevrosi che attualmente prosperano all'interno della
      civiltà occidentale
  
  
    e che possono essere ricondotte alla definizione data sopra hanno questo
      in comune:
  
  
    esse soffocano le qualità e le funzioni che noi consideriamo
      costitutive
  
  
    dell'autentico « essere uomini ».
  
  
     Un tipico esempio di nevrosi
  
  
    dalla quale la personalità umana viene a poco a poco « divorata »,
  
  
    fino al punto che l'uomo perde qualsiasi interesse per ogni altra
      cosa,
  
  
    è l'avidità di denaro.
    Una regola di comportamento in base alla quale desideriamo possedere
      degli oggetti
  
  
    è naturalmente presente anche nella persona normale
  
  
    (se essa sia radicata nel nostro programma genetico, è
      controverso).
  
  
    Nella nostra cultura fra lo spirito competitivo e il desiderio di
      possesso
  
  
    si verifica senza dubbio un rafforzamento reciproco.
  
  
    Inoltre la quantità dei beni accumulati
  
  
    sembra rafforzare a sua volta la spinta ad accumularne ancora.
  
  
    La natura patologica di tale processo
  
  
    si manifesta nel potere che esso esercita sul malato, il quale, dominato
      dalla sua nevrosi,
  
  
    lavora più duramente dello schiavo del più crudele dei padroni.
  
    L'impulso a superare i nostri simili conduce anch'esso a una forma di
      fissazione, 
  
  
    e molti uomini civili subiscono tale coazione.
  
  
    Il desiderio di « far carriera » a qualunque costo
  
  
    è caratteristico della nostra società ossessionata dal successo.
  
    La concorrenza produce i suoi effetti peggiori sul piano economico-
      finanziario.
  
  
    « Time is money » (il tempo è denaro)
  
  
    è una constatazione vera, ma non per questo meno sconsolante.
  
    Una terza motivazione coopera con l'impulso patologico ad accumulare ricchezza
  
  
    e con il desiderio di superare i propri simili: il rispetto innato per la
      gerarchia,
  
  
    del quale si è parlato nel paragrafo sullo spirito competitivo.
  
  
    Questi tre impulsi messi insieme danno vita a un circolo vizioso
  
  
    nel quale l'umanità si dibatte in modo sempre più vorticoso.
  
  
    Trovare una via d'uscita da questo cerchio perverso è tutt'altro che
      facile.
  
  Tratto da " Il declino dell'uomo " -  K.Lorenz
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