L'impresa del risveglio è ardua
Accadono strani fenomeni:
mentre si diffonde a macchia d’olio il non voto
- per mancanza di speranza e deficit di rappresentanza -
le preferenze delle classi lavoratrici e dei ceti meno abbienti si spostano verso destra.
Ci scusiamo per l’utilizzo dello schema destra-sinistra,
largamente superato
proprio in ragione dei movimenti descritti e per altre cause storiche,
ma è il mezzo per svolgere un ragionamento complessivo.
Da parte del variopinto mondo progressista e arcobaleno,
lo smottamento non è compreso nella sua estensione
e tantomeno nella profondità delle sue ragioni.
[...]
Ci stanno prendendo, conquistando per coazione a ripetere,
lavorando con tenacia sulle aree cerebrali deputate al pensiero critico, al ragionamento,
al giudizio.
Il gesto del ribelle è liberarsi dalla dipendenza tossica dalle loro notizie,
dai bisogni indotti, dalle mode obbligatorie.
È l’ora delle persone normali, il riscatto di chi ha nel cuore la diffidenza verso il potere,
di chi soffre il degrado, la mancanza di libertà.
Gli interlocutori sono la maggioranza dei nostri popoli, ma da qualcuno bisogna cominciare:
chi ha capito l’inganno, chi vuole diritti sociali, chi rivendica l’identità comunitaria,
la sovranità, chi non vuole morire liberista e mondialista.
Da qualunque esperienza proveniamo
dobbiamo, con ogni sforzo intellettuale e con la massima generosità,
aprire insieme una strada, un percorso a cui tendere, tracciare un segnavia.
Secondo Antonio Machado, “...viandante, sono le tue impronte il cammino, e niente più;
viandante, non c’è cammino, il cammino si fa andando. Andando si fa il cammino,
e nel rivolgere lo sguardo ecco il sentiero che mai si tornerà a rifare.“
[...]
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