Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

*► Esisti solo se sei libero di fare cose senza uno scopo ovvio, senza giustificazione e, soprattutto, al di fuori della dittatura delle convinzioni di qualcun altro.

lunedì 9 settembre 2024

Competizione

Competizione


La competizione è dogma buono e giusto perché fa dare il meglio alle persone.

Eh... no ! Non viviamo in una società competitiva:
il problema è che non c'è competizione ma monopolio.
Come se la competizione in sé non portasse al monopolio del più ricco,
del più potente, del più spregiudicato...

Cose che Chesterton spiegò un secolo fa.
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Il mito della competizione porta con sé un'idea di uomo molto bassa.
Se vale ciò che vende non esiste cultura, non esiste arte, non esiste bellezza.
Cultura, arte e bellezza educano e formano le coscienze.
Per vendere più degli altri
occorre fare leva sugli istinti bassi delle persone e ridurle a consumatori.
Se vale ciò che conviene, non esiste vocazione, chiamata, destino.
Esiste solo: vai...
e spaccati la schiena a fare qualunque cosa ti faccia fare soldi,
... o sei uno scansafatiche.

Se il padre è solo colui che porta i soldi a casa
non potrà mai dare esempio di coraggio, virtù e sacrificio
ma solo crescere nuovi borghesi che fanno ciò che conviene.

La madre di tutte le narrazioni, da cui discende tutto il resto
è che la società buona è quella competitiva, dove ognuno fa il proprio interesse.
Il potere adora fare competere il popolino per le briciole, mentre il banco prende tutto.
Solo le persone complessate
sono ossessionate dalla competizione e dal bisogno di schiacciare il prossimo per emergere.
Le persone sane e risolte cooperano, non competono.
Non hanno bisogno di mettere in ombra gli altri per brillare.
Con buona pace dei liberali di destra e di sinistra.

Gli uomini e le donne realizzati sanno guardare chi cade con misericordia
e chi è migliore con ammirazione, per imparare.
Le uniche competizioni che ammettono sono con loro stessi, i propri limiti e i propri demoni.
Sanno cadere e rialzarsi.

L'ossessione per la competizione è alla base della società che stiamo vivendo.
Lamentarsi di essa mentre si è ossessionati dalla competizione è ipocrisia. - W.I.

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