Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

sabato 21 settembre 2024

Più o meno intelligenti ?

Più o meno intelligenti ?

Da circa 20 anni
i figli stanno crescendo meno intelligenti dei genitori.
Mai successo prima.

Dopo un costante aumento del QI medio globale dal secondo dopoguerra agli anni ’90,
si osserva infatti una preoccupante inversione di tendenza.
Questa diminuzione è più evidente nei Paesi sviluppati.
Ma quale può essere una delle possibili cause ?

A onor del vero però ... c'é anche chi la pensa diversamente.

Che poi ... si sa : l'albero si riconosce dai frutti che produce.

E tu ... i frutti della società attuale come li consideri ?


" I ragazzetti, quando per la prima volta si lascia loro prendere gusto alle dispute filosofiche, vi si dedicano con passione, come ad un giuoco, si divertono a tutto contraddire, a mettere tutto in questione, e a confutarsi a vicenda, imitando i processi di argomentazione adoperati verso di loro, e dilettandosi come dei cagnolini a mordere, strappare, dilaniare tutto ciò che loro capiti sotto i denti.

A furia di confutare, e di essere confutati, finiscono rapidamente per non avere più alcuna salda convinzione sulle questioni, tanto importanti, di cui s'è detto indietro, e per dare, a chi li sta a sentire, un ben cattivo concetto, non solo di sé, ma anche della filosofia stessa che li ha ridotti a tale condizione.

Il giovane più maturo avrà invece ripugnanza a lasciarsi trascinare in tale mania; egli preferirà imitare chi discute sul serio e per cercare la verità, piuttosto che chi si propone solamente di divertirsi, di brillare, di contraddire, di prevalere. Il suo interesse per la discussione misurata e serena renderà, da disprezzate, stimabili, l'arte stessa del discutere e la professione del filosofo."
Platone - Repubblica - VII Libro

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