Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

T. de Chardin :
" Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "

SAPERE AUDE ! ET SI OMNES EGO NON
Possano le riflessioni di questi giorni trasformarsi in “ricordi d’oro” del tuo domani e accompagnarti ogni giorno nel cammino del Nuovo Anno.

lunedì 23 dicembre 2024

Meditazione natalizia

Meditazione natalizia 

Ricevuta da un'amica seguace della Comunità S. Pio X°
Parole che riporto integralmente e che non necessitano di commenti
ma solo della disponibilità per una profonda riflessione scevra da pregiudizi.


Evangelicamente
Gesù nell'esempio di Betlemme e ancor più nella Sua predicazione
non proclamava affatto la povertà materiale.
Dio non vuole la miseria, stato di bisogno e di indigenza
inaccettabile e dovuto allora come oggi all'avidità di pochi e all'ingiustizia sociale,
non certo alla Volontà di Dio.
La beatitudine proclamata da Gesù nel discorso della montagna
si riferisce a qualcosa di più profondo e spirituale:
Beati i poveri in spirito: di essi è il Regno dei Cieli ".
Ossia alla rara virtù del distacco dai beni, dell'uso misericordioso dei propri beni.
E non si parla di soli soldi.
La bellezza, la prestanza fisica, la salute,
l'intelligenza, la cultura, la fama, il successo, il sesso
sono tutti beni che da positivi possono diventare tossici.
Lo sono e portano alla nostra rovina terrena ed eterna
se da mezzi e doni di Dio diventano fini, scopi unici della nostra vita.
Possiamo dominarli ed usarli per procurarci "tesori in Cielo"
o lasciarci schiavizzare da essi e ne avremo solo vizi e la morte eterna.
Non è una questione di avere o non avere ma di possedere o non possedere.
Il possesso di cose e persone ha come radice la concupiscenza e ogni disordine morale,
fomenta la gelosia, l'invidia, le violenze e ogni ingiustizia sociale.
Ci può essere il ricco distaccato dai suoi beni, generoso col prossimo
e il povero invidioso e violento.
Dio non guarda all'abito, all'apparenza ma al cuore,
alle intenzioni profonde delle ns azioni.
Il ricco può essere anche lui "povero in spirito"
e il povero attaccato morbosamente al poco che ha.
Infatti l'uomo nel materialismo ateo odierno,
sollecitato fino alla esasperazione dall'ideologia capitalista/consumista
diventa schiavo di bisogni indotti
e di una ricerca idolatrica di fredde egocentriche soddisfazioni materiali:
soldi, piaceri, adrenalina, potere.
Si lascia schiavizzare dalla ricerca affannosa di soddisfazioni e risultati...
Alienato da sé, dai fratelli e da Dio
si illude di essere realizzato nella forsennata ricerca di "obiettivi" "risultati" 
"carriera" "successi" emotivi, professionali, interpersonali.
Questi palliativi tossici portano ad ansie da prestazioni, solitudine, tensioni,
depressioni, dipendenze e tutti i mali del secolo.
Il Cristianesimo autentico è tutt'altro.
 Gesù bambino predica la sapienza di ciò che ci darebbe la vera gioia terrena ed eterna.
La povera capanna di Betlemme
può parlarci di una vita del tutto diversa dalla inumana schiavitù della modernità tecnologica.
Una vita semplice, di rapporti umani autentici, di accoglienza della vita,
dell'umiltà di sapersi accontentare del poco, della pace che danno ritmi più lenti,
della contemplazione della bellezza di un neonato, del fuoco, delle stelle,
della serenità che dà la Fede in un Dio che è Padre buono e provvidente.

Buon Santo Natale
                                                                                                                    F.....

Nessun commento: