Precipitazioni & incrementi
Secondo Keynes, chi fa deficit si indebolisce.
Chi fa surplus (Germania, Cina) si arricchisce a scapito degli altri.
Se Trump non riesce a tagliare i costi
e a incrementare le entrate di un'azienda in deficit di 36 trilioni,
l'azienda fallisce.
Se gli Usa falliscono, disordini sociali a parte, il fallout sull'economia
internazionale
sarà decisamente peggiore di quello derivante dai dazi.
Nel caso, non è che si venderà meno vino italiano, negli Usa:
non se ne venderà neanche una bottiglia.
Ora, tutto questo è ben noto ai grandi investitori, quelli che manovrano le
borse.
Che stanno precipitando.
Mi chiedo quindi su quale opzione stiano puntando questi investitori,
che fino a oggi sono quelli che hanno messo il mondo occidentale col culo
per terra.
Se dobbiamo dare credito al pensiero di Keynes, e anche a quello di
Caffè,
Trump con i dazi, anche se applicati ad minchiam, sta facendo una manovra
che ha senso.
E se le borse cadono, sembra che sta cosa generi fastidio in chi gestisce
l'agenda globalista.
E non solo perché i dazi sono una misura intuitivamente sovranista,
ma perché se funzionasse, fermerebbe il crollo socioeconomico degli
Usa,
e a ruota dell'Europa.
Tutto ciò dal punto di vista strettamente macroeconomico.
Non escludo che si punti a utilizzare un eventuale salvataggio
per incrementare sproporzionatamente le modalità di controllo della
popolazione.
Anzi.... forse ci scommetto.
- Anonimo -
Ripreso da Internet
È un punto di vista alternativo
che chi sopravvivrebbe potrebbe
constatare