I Sette Sermoni ai Morti - 4
Carl Gustav Jung
Sermone IV°
I morti invasero il luogo mormorando e dissero:
" Parlaci degli dei e dei demoni, maledetto ! "
" Parlaci degli dei e dei demoni, maledetto ! "
Il Dio sole è il massimo bene, il demonio è l'opposto, perciò voi avete
due dei.
Ma ci sono molte cose alte e buone e molti grandi mali,
e tra questi vi sono due dei-demoni;
uno è QUELLO CHE BRUCIA, l'altro è QUELLO CHE CRESCE.
e tra questi vi sono due dei-demoni;
uno è QUELLO CHE BRUCIA, l'altro è QUELLO CHE CRESCE.
Quello che brucia è EROS, in forma di fiamma. La fiamma dà luce
consumandosi.
Quello che cresce è l'ALBERO DELLA VITA.
Esso germoglia ammassando nel crescere materia vivente.
Esso germoglia ammassando nel crescere materia vivente.
Eros s'infiamma e muore, invece l'Albero della Vita cresce lento e
costante
per tempi incommensurabili.
Buono e male si uniscono nella fiamma.
Buono e male si uniscono nella crescita dell'albero.
Nella loro divinità vita e amore sono opposti.
Incommensurabile come la moltitudine delle stelle è il numero degli dei e
dei demoni.
Ogni stella è un Dio, e ogni spazio che una stella riempie è un
demonio.
Ma la vuotezza e pienezza del tutto è il pleroma.
L'effettività del tutto è Abraxas, al quale sta opposto soltanto
l'irreale.
Quattro è il numero degli dei principali, come quattro è il numero delle
misure del mondo.
Uno è l'inizio, il Dio sole.
Due è Eros, perché unisce due insieme e si estende in splendore.
Tre è l'Albero della Vita, perché colma spazio con forme corporee.
Quattro è il demonio, perché apre tutto ciò che è chiuso.
Tutto ciò che ha forma e corpo, egli lo dissolve;
è il distruttore nel quale ogni cosa diventa nulla.
Me beato, a cui è stato dato di conoscere la molteplicità e diversità
degli dei.
Guai a voi, che sostituite questa irriducibile molteplicità con l'unico Dio.
Così facendo provocate il tormento causato dall'incomprensione,
e mutilate la creatura, la cui natura e il suo scopo è la
distinzione.
Come potete essere fedeli alla vostra natura se cercate di mutare i molti in
uno?
Ciò che voi fate degli dei è fatto a voi.
Diventate tutti uguali e perciò la vostra natura è mutilata.
L'uguaglianza prevarrebbe non per volere di Dio ma per volere
dell'uomo,
perché gli dei sono molti mentre gli uomini sono pochi.
Gli dei sono potenti e sopportano la loro molteplicità,
perché al pari delle stelle dimorano in solitudine,
divisi l'uno dall'altro da immense distanze.
Ma gli uomini sono deboli e non sopportano la loro molteplicità,
perciò dimorano insieme e abbisognano di comunanza
per poter reggere alla loro particolarità.
A scopo di redenzione io vi insegno la verità respinta,
a causa della quale io sono stato respinto.
La molteplicità degli dei corrisponde alla molteplicità degli
uomini.
Innumerevoli dei attendono di diventare uomini.
Innumerevoli dei sono stati uomini.
L'uomo partecipa alla natura degli dei, proviene dagli dei e va verso Dio.
Come non giova riflettere sul pleroma, così non giova adorare la
molteplicità degli dei.
Meno di ogni cosa giova adorare il primo Dio, la pienezza effettiva e il
summum bonum.
Con la nostra preghiera non possiamo aggiungervi nulla né cavarne nulla,
perché il vuoto effettivo inghiotte tutto.
Gli dei splendenti formano il mondo celeste.
Esso è molteplice e si espande e cresce all'infinito.
Il Dio sole è il Signore supremo di questo mondo.
Gli dei tenebrosi formano il mondo terreno.
Sono semplici e diminuiscono e rimpiccioliscono all'infinito.
Il demonio è l'infimo signore del mondo terreno, lo spirito lunare,
satellite della terra,
più piccolo, più freddo e più morto della terra.
Non c'è differenza tra il potere degli dei celesti e quello degli dei
terrestri.
Gli dei celesti diventano sempre più grandi, gli dei terrestri sempre più piccoli.
Incommensurabile è il movimento degli uni e degli altri.

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