Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

lunedì 8 agosto 2016

Ginocchia sbucciate e crescita

Quando i ragazzi avevano le ginocchia sbucciate.

È estate inoltrata e ritroviamo i vecchi riti :
le vacanze, l'abbigliamento ( fin troppo ) leggero,
le canzoni ( sempre meno ) allegre, il sole, il mare, i gelati.
Al mio immaginario estivo, tuttavia,
manca qualcosa che non riesco a considerare secondario : le ginocchia sbucciate.
Per quanto mi guardi intorno non riesco a vederne.

Ai miei tempi ( scrivo ormai come un vecchio... )
erano un tatuaggio semi-permanente ( da giugno a settembre )
che contraddistingueva il ragazzino in gamba :
avventuroso, vivace, temprato al dolore, ( relativamente )
indipendente dalla mamma.
Erano il simbolo di una estate vissuta al massimo,
ovverosia comprensiva di partite a pallone nel cortile dell'oratorio,
gare in bicicletta, arrampicate sugli alberi, gare di salto in lungo dall'altalena.

Ora non si gioca più a pallone nel cortile dell'oratorio :
primo perché si suda (!) secondo perché
l'oratorio è vuoto
e non c'è più con chi giocare.
Si va in bicicletta, ma accompagnati da un adulto,
in fila indiana su una pista ciclabile, con caschetto e ginocchiere.
L'estate passa tra i compiti delle vacanze, i centri estivi ( a scuola )
vacanze intelligenti a misura di bambino, tablet e smartphone.

Le ginocchia sono salve,
ma chi insegnerà ai bambini la virtù della fortezza (cioè del coraggio)
la capacità di sopportare il dolore pur di compiere il bene ?
E la virtù della perseveranza ( non mollare di fronte alle difficoltà ) ?
E l'ascesi, il continuo miglioramento di sé
che in ogni attività competitiva si esercita grazie al concorrente ?

Qualche settimana fa
ho tenuto una conferenza nell'entroterra della riviera del Conero
uno dei posti più belli d'Italia se non del mondo.
A un certo punto
è affiorato dalla memoria un gioco infantile di qualche decennio fa
diffusissimo da quelle parti, che i padri presenti ricordavano benissimo :
i carretti nel maceratese o carrioli nell'anconetano.
Si trattava di un accrocchio
costruito di nascosto dalle mamme con legni di recupero,
reso mobile da cuscinetti a sfera :
sul davanti un avantreno snodato prometteva ( invano ) la possibilità di curvare http://www.labandadelcarrettino.com/index.html

Con questi trabiccoli privi di ogni certificazione europea
i bambini si gettavano in picchiata per le ripide discese dei paesi.
Ginocchia sbucciate, ematomi e botte erano garantiti,
così come una sana manualità, cameratismo e coraggio;
il tutto, ovviamente, all'insaputa della mamma.
Era solo qualche decennio fa, commentava qualche padre commosso.

Ora questo ed altri giochi pericolosi sono scomparsi.
Ma il pericolo non è scomparso dal mondo.
Semplicemente abbiamo deciso di non educare più i nostri figli ad affrontarlo.
Niente più ginocchia sbucciate d'estate.

- Roberto Marchesini -
La nuova bussola quotidiana
18 Luglio 2016

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