Ci sono i preveggenti, che vedono le cose in anticipo.
Ci sono i normali vedenti, che osservano la realtà e la raccontano.
Poi ci sono gli editorialisti dei giornaloni, le coscienze travagliate e sensibili,
che fingono di vedere le cose in ritardo, per non ammettere di averle taciute o velate.
È così che dalle rinomate colonne, ora,
ci s'avvede che forse c'era un côté avventuristico e azzardoso,
nel modo in cui Matteo Renzi interpretava il ruolo di governante.
Posto che cotale condotta muove a umana solidarietà verso il perdente scaricato,
avverto che non ci siamo, neanche con i ripensamenti fuori tempo massimo.
[...]
Eravamo pochi sciamannati a osare criticare le gesta
[...]
Eravamo pochi sciamannati a osare criticare le gesta
di colui che, del resto, a furor di Parlamento tornava al Quirinale.
Ora dicono, le penne altolocate, che tutto fu mal concepito.
Questo è niente, oh signori. Perché hanno posto rimedio gli italiani.
I guai sono altri, che noi tutti pagheremo.
[...]
Ora dicono, le penne altolocate, che tutto fu mal concepito.
Questo è niente, oh signori. Perché hanno posto rimedio gli italiani.
I guai sono altri, che noi tutti pagheremo.
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Non si può pretendere la preveggenza, però si esagera in post-veggenza.
O, meglio, in troppa cura della convenienza.
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Come dire :
si è fatta drammatica
la situazione mentale di centinaia di giornalisti e titolati opinionisti
che adesso non sanno più quale maschera indossare.
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