Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

domenica 17 settembre 2017

Il passero solitario


( Libera declinazione personale )
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D'in su la vetta della torre antica,
passero solitario, alla campagna
cantando vai finché non more il giorno;
Ed erra l'armonia per questa valle.

Primavera dintorno
brilla nell'aria, e per li campi esulta,
sì ch'a mirarla intenerisce il core.

Odi greggi belar, muggire armenti;
gli altri augelli contenti,
a gara insieme per lo libero ciel fan mille giri,
pur festeggiando il lor tempo migliore :
tu pensoso in disparte il tutto miri.
Non compagni, non voli, non ti cal d'allegria,
schivi gli spassi; canti,
e così trapassi
dell'anno e di tua vita il più bel fiore.

Oimè,
quanto somiglia al tuo costume il mio !

Sollazzo e riso, della novella età dolce famiglia,
e te german di giovinezza, amore,
sospiro acerbo de' provetti giorni,
non curo, io non so come;
anzi da loro
quasi fuggo lontano;
quasi romito, e strano
al mio loco natio,
passo del viver mio la primavera.

Questo giorno ch'ormai cede la sera,
festeggiar si costuma al nostro borgo.
Odi per lo sereno un suon di squilla,
odi spesso un tonar di ferree canne,
che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
la gioventù del loco
lascia le case, e per le vie si spande;
E mira ed è mirata, e in cor s'allegra.

Io
solitario
in questa rimota parte alla campagna uscendo,
ogni diletto e gioco indugio in altro tempo :
e intanto,
il guardo steso nell'aria aprica
mi fere il Sol
che tra lontani monti, dopo il giorno sereno,
cadendo si dilegua, e par che dica
che la beata gioventù vien meno.

Tu solingo augellin, venuto a sera
del viver che daranno a te le stelle,
certo del tuo costume non ti dorrai;
che di natura è frutto.

Ogni nostra vaghezza
a me, se di vecchiezza
la detestata soglia evitar non impetro,
quando muti questi occhi all'altrui core,
e lor fia voto il mondo, e il dì futuro
del dì presente più noioso e tetro,
che parrà di tal voglia ?
Che di quest'anni miei ? Che di me stesso ?

Ahi pentirommi, e spesso,
ma sconsolato, volgerommi indietro.

- Giacomo Leopardi -


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