Tecnica e umanità
La funzione che svolgi nell'apparato tecnologico
continua anche tra le mura domestiche.
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Per capire davvero la Tecnica e ciò che significa per l’umanità
meglio far riferimento al filosofo tedesco Martin Heidegger,
il primo ad aver compreso in profondità il fenomeno della globalizzazione.
Sbagliato, sbagliatissimo,
fermarsi alla lezioncina sul liberismo economico brutto e cattivo,
perché se è vero che sono aumentate le disuguaglianze,
ciò non significa, tout court, che sia aumentata la povertà mondiale.
Il nodo per capire a fondo gli enormi danni
che il liberalismo e la globalizzazione stanno facendo all’umanità
non sta tanto nel rapporto ricchezza e povertà, ma nella tecnica.
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Val la pena dirlo subito :
Heidegger è considerato il maggior filosofo del Novecento,
ma in pochissimi lo spiegano a scuola e nelle accademie, ed in pochi lo capiscono.
Questo succede perché è un autore molto difficile.
Se volete fare un dispiacere ad un amico,
regalategli “ Essere e Tempo ” di Martin Heidegger
e con buona probabilità avrete in cambio il suo odio vita natural durante.
Fareste prima a regalargli un elenco del telefono …
Una cosa però si può facilmente capire dal complesso pensiero di Heidegger :
la tecnica arriverà a togliere all’uomo la scelta del proprio destino.
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... con la tecnica contemporanea sparisce la tensione per gli obiettivi.
Le industrie devono implementare questo sistema, sennò muoiono.
Nel mondo antico, medievale e persino moderno non è mai stato davvero così :
un contadino conosceva il carro e conosceva l’aratro. E sapeva metterci mano
anche se aveva nel tempo dovuto gettare l’aratro di legno per sostituirlo con quello di ferro.
Ma chi di noi, oggi, saprebbe mettere mano ad un drone,
ad un’auto ibrida, ad un personal computer ?
Nessuno, almeno non nella sua interezza.
Al massimo ci saranno tecnici che ne conoscono una parte, e sempre più piccola.
E sempre meno.
Ecco allora che l’uomo non domina affatto la Natura,
come pensavano Francesco Bacone e poi gli scienziati illuministi,
ma è la tecnica che domina la natura ( e quindi anche noi ).
Al contrario dei philosophes settecenteschi, però, la tecnica non sa il perché.
La Tecnica non ha alcun motivo per dominare il mondo, eppure lo fa.
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La Scienza non è pura e la Tecnica non è una sua applicazione.
Al contrario
è la Tecnica ad essere l'anima della Scienza.
La qualità dello sguardo scientifico è già tecnico.
La Scienza non guarda il mondo per contemplarlo
bensì per trasformarlo.