Statalisti
“... gli statalisti guardano il proprio vicino e pensano :
Non mi fido di te come vicino, ma mi fido di te come padrone.”
ovvero l’assurda premessa della necessità di ogni governo.
Molti di coloro che credono nello Stato
lo descrivono apertamente come motivo per cui esso sia necessario :
perché non ci si può fidare della gente, perché è nella natura umana rubare, litigare etc.
Gli statalisti spesso affermano che senza un’autorità vigilante
senza un governo che crei e faccia applicare le leggi della società a tutti
ogni discussione finirebbe in un bagno di sangue, non ci sarebbe cooperazione
il commercio cesserebbe del tutto di esistere
ci si troverebbe in una situazione di ognuno per sé
e l’umanità degenererebbe in un’esistenza da cavernicoli stile Mad Max.
[…]
Tuttavia la scusa più comune per il governo
– ovvero che le persone siano malvagie e abbiano bisogno di essere controllate –
inavvertitamente manifesta la follia intrinseca a tutti gli statalismi.
In altre parole
se gli esseri umani sono così menefreghisti, stupidi e perfidi
che non ci si può fidare che possano compiere la cosa migliore da soli
come potrebbe mai la situazione essere migliorata
prendendo un sottoinsieme di questi stessi esseri umani menefreghisti, stupidi e perfidi
concedendo loro il permesso della società di controllare gli altri con la forza ?
[…]
Gli autoritari non perseguono una mera riorganizzazione degli esseri umani
ma il coinvolgimento di una qualche entità sovrumana dotata di diritti e virtù
- che gli esseri umani non posseggono -
che possa essere usata per tenere in riga tutti gli uomini inaffidabili..
[…]
Ciò che coloro che credono nello Stato vogliono davvero
è un enorme e inarrestabile potere che venga usato per fare del bene.
[…]
Aspettarsi che il potere venga utilizzato solamente a beneficio di coloro che sono controllati
e non di colui che controlla è ridicolo.
Ciò che lo rende ancora più folle
è che gli statalisti sostengano che eleggere dei comandanti
è l’unico modo per far fronte alle imperfezioni e all’inaffidabilità dell’uomo.
Gli statalisti
guardano ad un mondo pieno di sconosciuti e dalle ragioni discutibili e di dubbia moralità
e hanno paura di cosa questi possano fare.
Di per sé, sarebbe una preoccupazione perfettamente ragionevole.
Senonché, come protezione contro ciò che alcune di queste persone possano fare
gli statalisti sostengono il dare ad alcune di queste persone di dubbia virtù
un’enorme quantità di potere e il permesso della società di dominare tutti
nella vana speranza che per qualche strano miracolo
queste persone decidano di usare il proprio recentemente acquisito potere
solo per fare del bene.
In altre parole, gli statalisti guardano il proprio vicino e pensano :
“ Non mi fido di te come vicino, ma mi fido di te come padrone.”
E’ bizzarro notare come quasi tutti gli statalisti
ammettano che i politici siano i più disonesti, corrotti, subdoli ed egoisti fra tutti
ma ancora insistono che la civilizzazione possa esistere
solo se si dà a queste persone particolarmente inaffidabili
sia il potere che il diritto di controllare tutti gli altri con la forza.
Coloro che credono nello Stato credono davvero
che l’unica cosa che possa mantenerli al sicuro dalle imperfezioni della natura umana
sia prendere alcuni di questi umani imperfetti – o alcuni dei più imperfetti
e nominarli dei, con il diritto di dominare tutta l’umanità, nell’assurda speranza
che dandogli questo eccezionale potere, lo usino solo per fare del bene.
Il fatto che questo non sia mai successo nella storia del mondo
non ferma gli statalisti dall’insistere che questo debba succedere
per assicurarsi una società pacifica.
- Larken Rose -
“ Volere e agire sono precisamente la stessa cosa che essere libero.”
“ È certissimo che ci sono uomini più liberi di altri
per la stessa ragione che non siamo tutti in egual misura intelligenti e robusti.
La libertà è la salute dell’anima; pochi la possiedono intera e inalterabile.”
“ La tolleranza è una conseguenza necessaria della nostra condizione umana.
Siamo tutti figli della fragilità : fallibili e inclini all’errore.
Non resta dunque che perdonarci vicendevolmente le nostre follie.
È questa la prima legge naturale : il principio a fondamento di tutti i diritti umani.
Il diritto all’intolleranza è assurdo e barbaro, è il diritto delle tigri
anzi ben più orrido
perché le tigri si fanno a pezzi per mangiare
noi ci sterminiamo per dei paragrafi.”
François-Marie Arouet de Voltaire
(1694 - 1778 )