Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

mercoledì 1 giugno 2022

Tesi sull'anticristo - 1

Tesi sull'anticristo - 1


La mia personale premessa
riguardo i concetti qui proposti da Weor

Ci sono molti scienziati che lavorano diligentemente
senza però riflettere a fondo
sulle implicazioni etico-filosofiche del loro lavoro
e senza adottare consapevolmente alcuna convinzione.

È la visione del mondo sostenuta dallo scientismo materialista
che sostiene che la materia è la cosa principale nell'universo
e che tutto ciò che sembra non fisico ... come la mente
i nostri pensieri ... la coscienza o persino la vita stessa
è di origine fisica
o può essere spiegato in termini fisici.

Ne consegue
che per la maggior parte delle persone omologate
la scienza è associata a una particolare visione del mondo
che spesso viene accettata ... mantenuta e difesa
in modo simile a una religione.

Ma è anche vero
che alcuni altri scienziati sono sinceramente di mentalità aperta
e disposti a rivedere le loro convinzioni quando si confrontano con le prove.


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Il gergo scientistico

La didattica logica
è condizionata e qualificata anche dalle preposizioni “ in ” e “ a proposito di 
le quali non ci portano mai all’esperienza diretta del reale.

I fenomeni della natura sono molto lontani da essere come gli scienziati li vedono.

Immancabilmente, appena un qualsiasi fenomeno viene scoperto
subito viene etichettato con questo o quel difficile parolone del gergo scientistico.

Ovviamente questi difficilissimi termini della scienza moderna
servono solo come pezze per coprire l’ignoranza.

I fenomeni naturali non sono affatto come gli scienziati li interpretano.

La vita, con tutti i suoi processi e fenomeni
si sviluppa di momento in momento, d’istante in istante
quando la mente scientistica la ferma per analizzarla, di fatto la uccide.

In qualsiasi modo non è uguale alla realtà.
Qualsiasi conclusione tratta da un fenomeno naturale
non è mai uguale alla concreta realtà del fenomeno;
purtroppo la mente dello scienziato, allucinata dalle proprie teorie
crede fermamente nella realtà delle sue deduzioni.

L’intelletto allucinato
non solo vede nei fenomeni il riflesso dei propri concetti, ma
- e questo è peggio -
in maniera dittatoriale pretende anche che i fenomeni
siano esattamente rispondenti a quei concetti che si portano nell’intelletto.

Il fenomeno dell’allucinazione intellettuale è affascinante :
nessuno di quegli stolti scienziati ultramoderni
ammetterebbe la realtà della propria allucinazione.

Senza dubbio i sapientoni di questi tempi
non accetterebbero in nessun modo di essere definiti degli allucinati.

La forza dell’autosuggestione
ha fatto credere loro realtà questi concetti del gergo scientistico.

È ovvio che la mente allucinata crede presuntuosamente di essere cosciente
- e come un dittatore -
vuole che tutti i processi della natura marcino lungo i binari della sua saccenteria.

Appena appare un nuovo fenomeno, viene subito classificato, etichettato
e collocato in questo o quel luogo, come se davvero fosse stato compreso.

Sono stati inventati migliaia di termini per etichettare i fenomeni
ma della loro realtà gli pseudo-sapienti non sanno niente.

Come esempio vissuto di tutto ciò che stiamo affermando in questo capitolo
citeremo il corpo umano.

In nome della verità possiamo affermare con enfasi
che questo corpo fisico è assolutamente sconosciuto agli scienziati moderni.

Un’affermazione di questo genere
apparirà assai insolente ai pontefici della moderna scienza
e senz’altro meritiamo la loro scomunica.

Tuttavia
abbiamo delle solide basi per sostenere un’affermazione così drastica;
purtroppo le menti allucinate sono così convinte della loro pseudo-sapienza
che non potrebbero accettare neanche remotamente
il crudo realismo della loro ignoranza.

Se ai baroni della scienza moderna dicessimo che il conte Cagliostro
- interessantissimo personaggio dei secoli XVI, XVII, XVIII -
vive ancora in pieno secolo XX, se dicessimo loro che l’insigne Paracelso
- illustre medico del Medioevo -
esiste tuttora
potete essere sicuri che i baroni della scienza attuale riderebbero di noi
e non accetterebbero mai le nostre affermazioni.

Tuttavia è così : attualmente sulla faccia della Terra vivono autentici mutanti
uomini immortali con corpi che datano migliaia, milioni di anni.

L’autore di questo libro conosce i mutanti
ma non ignora lo scetticismo moderno
l’allucinazione dei seguaci della scienza moderna
e lo stato d’ignoranza dei saccenti.

Per questo
non cadremo mai nell’illusione di credere che i fanatici del gergo scientistico
accettino la realtà delle nostre insolite dichiarazioni.

Il corpo di qualunque mutante
è una sfida aperta al gergo scientistico di questi tempi.

Il corpo di qualunque mutante può cambiare figura
e ritornare poi al suo stato normale senza riportare alcun danno.

Il corpo di qualunque mutante
può penetrare istantaneamente nella quarta verticale
e persino assumere una qualsiasi forma vegetale o animale
e ritornare poi al suo stato normale senza subire alcun danno.

Il corpo di qualunque mutante sfida apertamente i vecchi testi dell’anatomia ufficiale.

Peccato che nessuna di queste dichiarazioni
riesca a convincere gli allucinati del gergo scientistico.

Questi signori, seduti sui loro seggi papali
di certo ci guarderanno con sdegno, forse con ira
probabilmente persino con un po’ di pietà.

Ma la verità è quella che è
e la realtà dei mutanti è una bella sfida a ogni teoria ultramoderna.

L’autore di quest’opera conosce i mutanti
ma non si aspetta che qualcuno gli creda.

Ogni organo del corpo umano è controllato da leggi e forze
che gli allucinati del gergo scientistico non conoscono neanche remotamente.

Gli elementi della natura in se stessi sono sconosciuti alla scienza ufficiale;
anche le migliori formule chimiche sono incomplete :
ad esempio H2O, due atomi di idrogeno e uno di ossigeno per formare l’acqua
risulta alquanto empirica.

Se in laboratorio proviamo a unire l’atomo d’ossigeno con i due d’idrogeno
non viene fuori né l’acqua né nulla, perché questa formula è incompleta
le manca l’elemento fuoco; solo con tale elemento si può creare l’acqua.

L’intelletto, per quanto brillante sia, non può mai condurci all’esperienza del reale.

La classificazione delle sostanze e i difficili paroloni con cui queste vengono etichettate
servono solo da paravento per coprire l’ignoranza.

Che l’intelletto voglia che questa o quella sostanza
abbia un determinato nome e certe caratteristiche
è assurdo e insopportabile.

Perché l’intelletto presume di essere onnisciente ?
Perché cade nelle allucinazioni
credendo che le sostanze e i fenomeni siano come lui crede ?
Perché l’intelletto vuole che la natura sia una replica perfetta
di tutte le sue teorie, concetti, opinioni, dogmi, preconcetti, pregiudizi ?

In realtà i fenomeni naturali non sono come si crede che siano
e le sostanze e le forze della natura
non sono assolutamente come l’intelletto pensa che siano.

La coscienza sveglia non è la mente, né la memoria, né niente di simile.
Solo la coscienza liberata può sperimentare da se stessa e in modo diretto
la realtà della vita libera nel suo movimento.

Dobbiamo affermare con enfasi
che fin quando esisterà in noi qualche elemento soggettivo
la coscienza resterà imbottigliata in quell’elemento
e di fatto non potrà godere dell’illuminazione continua e perfetta.




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