Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

sabato 27 agosto 2022

Il malato asintomatico

Il malato asintomatico


Benché la narrazione pandemica
abbia come temi centrali il racconto e l'esibizione della malattia, del dolore e della morte
la sua logica non può prescindere dal contagio degli asintomatici.
Anzi, la logica pandemica è, fondamentalmente, tutta in questa espressione.
Il contagio degli asintomatici è l'orizzonte di ogni discorso pandemico
la cornice in cui s'inserisce ogni altro commento
il principio che fonda ogni comunicazione ulteriore.
A seconda dell'utilità o della convenienza
può essere fatto risaltare, o messo nell'ombra
ma resta il filo rosso della pandemia, il suo basso continuo, la sua vera forza.
Il contagio degli asintomatici ' è ' la pandemia
perché ne è la struttura portante, senza il quale tutto crollerebbe.

La figura del ' malato asintomatico ' ricalca gli stilemi dell'horror classico
 e porta in primo piano il tema del doppio, della mente scissa, della doppia personalità.

Figura ambigua, mutevole, rassicurante e spietata
capace di sorriderti ma anche di ucciderti, buono e malvagio
l'uomo asintomatico è un vero e proprio dottor Jekyll e Mister Hyde
che nasconde entrambi gli aspetti nella quotidianità del suo vivere respirare e camminare.
L'uomo che ti parla nella rassicurante ordinarietà delle piccole cose,
l'uomo che incroci al supermercato e ti chiede di prendergli un prodotto sullo scaffale in alto,
è lo stesso che, l'indomani
potrebbe provocare il tuo ricovero in un reparto di terapia intensiva.
Elegante curato e ' dai tratti fini e regolari ', semplice e banale nel suo presentarsi
 piccolo insignificante e anonimo
nasconde al suo interno la mostruosa deformità del killer psicopatico
che non è neppure consapevole dei suoi atti di morte.
Apparentemente sano, ma portatore di una carica virale distruttiva
inquietante e perturbante
l'uomo asintomatico è figura perfetta per la scenografia pandemica.

W. I.

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