Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

sabato 3 dicembre 2022

L'essenza della democrazia

L’essenza della democrazia


Socrate aveva una tecnica per smascherare la presunzione.
Per prima cosa incominciava a provocare il suo interlocutore con domande mirate,
fingendo ignoranza,
affinché egli parlando si accorgesse da solo dei pregiudizi di cui era prigioniero.

Poi Socrate lo guidava a elaborare nuove idee, senza però mai imporgli le proprie
o tentare di vincere l’interlocutore con la propria abilità retorica.
La verità per Socrate era sempre una conquista personale.

L’intelligenza è la capacità di non sentirsi minacciati da chi la pensa diversamente,
la capacità di non fare delle proprie opinioni degli assoluti.

Chi si arrocca dietro le proprie convinzioni e si chiude al dialogo
è come se avesse messo la propria intelligenza sotto una campana di vetro.

Non la espone alle intemperie, domande, dubbi e interrogazioni
che sono il nutrimento dell’intelligenza
non hanno la possibilità di vincere la corazza che è stata eretta.

Oggi purtroppo è in atto una potente opera di massificazione.
Ogni civiltà
abbisogna d’individui che ragionino e agiscano in un modo facilmente prevedibile :
individui riflessivi, indipendenti, autonomi
sono di ostacolo alla coesione collettiva, al controllo sociale.

Anche oggi esistono dottrine, religioni e fedi…
e la tolleranza adottata è soltanto una facciata,
perché nel fondo dell’animo
l’uomo continua ad ardere dal desiderio di difendere con fanatismo le proprie convinzioni.

Si arroga il diritto di criticare i suoi simili qualora si discostino dalle sue convinzioni,
tanto da fare del proprio ego l’unico arbitrio,
l’unico metro universalmente ritenuto accettabile.

La nuova religione del XXI secolo si chiama Pensiero Unico,
c’è un solo modo corretto e accettabile di vedere le cose.

Chiunque si discosti da tale linea viene accusato, non di avere un’opinione contraria,
giusta o sbagliata che sia, ma di promuovere la disinformazione.

E la disinformazione merita di essere censurata.
Non appena la pensi diversamente, o magari ti poni qualche domanda
o ti rifiuti di adagiarti sul comodo conformismo di massa, incontri un muro.

Viviamo in una società dominata dal Pensiero Unico,
dove la cultura viene strumentalizzata per fini politici,
le questioni etiche strumentalizzate per fini politici,
dove gli intellettuali non hanno sempre il coraggio di esprimere le loro opinioni
e si limitano ad accodarsi a quella che è la moda del momento, l’aria generale.

Tutti gridano di essere in possesso della verità e danno dei folli ai loro avversari;
tutti sono consapevoli della pagliuzza negli occhi del loro interlocutore
e ignorano la proverbiale trave che grava su di loro.

I social hanno fatto emergere tutta la violenza insita nel cosiddetto uomo normale,
che alla prima occasione crocifigge, maledice, “ violenta ” il suo interlocutore
non appena esprime idee e punti di vista che gli sono estranei.

Vi è un profondo fanatismo, una mancanza assoluta di rispetto per l’Altro
 che, spesso immaginato come Nemico supremo,
diviene il perfetto feticcio dove riversare le proprie frustrazioni,
la propria rabbia, il proprio odio.

Quando si stabilisce cosa e come bisogna pensare, quali opinioni sia lecito avere,
quando si viene a creare una sorta di Ministero della Verità di orwelliana memoria,
allora si vengono a ricreare dei meccanismi
che non sono più compatibili con il concetto stesso di democrazia
che si basa invece sul rispetto delle altrui opinioni.

È necessario recuperare il senso più profondo della democrazia :
imparare a coesistere con coloro che sono diversi da noi, che non la pensano come noi,
che non sentono ciò che sentiamo noi senza rancore, violenza o divisioni.

- G. Middei -

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