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sabato 20 aprile 2024

Le folle

Le folle


Non a tutti è concesso di prendere un bagno di moltitudine:
godere della folla è un'arte;
e può concedersi un'orgia di vitalità a spese del genere umano
soltanto colui al quale
una fata ha instillato fin dalla culla il gusto del travestimento e della maschera,
l'odio del domicilio e la passione del viaggio.


Moltitudine, solitudine:
termini equivalenti e convertibili per il poeta attivo e fecondo.
Chi non sa popolare la sua solitudine,
non sa neppure restare solo in mezzo a una folla indaffarata.

Il poeta gode di questo incomparabile privilegio:
che può essere, a suo piacere, se stesso e un altro.
Come quelle anime erranti che cercano un corpo,
egli sa entrare, quando vuole, in qualunque personaggio.
Solo per lui tutto è vacante.
E se certi luoghi sembrano essergli preclusi,
è che ai suoi occhi non valgono la pena di essere visitati.

Il passeggiatore solitario e pensoso
ricava un'ebbrezza singolare da questa universale comunione.
Colui che facilmente si sposa alla folla, conosce le gioie febbrili
di cui resteranno eternamente privati sia l'egoista, chiuso come un forziere,
sia il pigro, rintanato come un mollusco.
Lui sa fare proprie tutte le professioni, tutte le gioie e tutte le miserie
che le circostanze gli offrono.

Ciò che gli uomini chiamano amore è ben poca cosa, ben limitata e ben debole,
paragonata a questa ineffabile orgia, a questa santa prostituzione dell'anima
che si dà tutta intera, poesia e carità,
all'imprevisto che si mostra, all'ignoto che passa.

Non foss'altro che per umiliare una volta tanto il loro stupido orgoglio,
è bene insegnare ai felici di questo mondo che ci sono felicità superiori alle loro,
più vaste e più raffinate.
Fondatori di colonie, pastori dei popoli, missionari esiliati in capo al mondo,
conoscono senza dubbio qualcosa di queste misteriose ebbrezze;
e in seno alla grande famiglia che il loro genio si è formata,
a volte forse ridono di tutti coloro che li compiangono
per la loro sorte così agitata e per la loro vita così casta.

- Charles Baudelaire
Lo speen di Parigi
XII Le folle

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