Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

*► Esisti solo se sei libero di fare cose senza uno scopo ovvio, senza giustificazione e, soprattutto, al di fuori della dittatura delle convinzioni di qualcun altro.

venerdì 3 maggio 2024

Felicità

Felicità

Nell'attuale società postmoderna
la concezione della felicità è stata completamente sovvertita
così come il senso e il carattere dell’uomo felice.

All’azione rivoluzionaria degli ultimi due secoli
... che ha delineato la nuova condizione di felicità ...
ha fatto seguito l'epoca preposta ad inculcare nelle anime degli uomini
il “ dovere di essere felici
 persino obbligando di perseguirla ... “ la felicità

La società impone a tutti come fine di tutte le loro azioni
la felicità edonistica
e coloro che non rispettano questo fine vengono emarginati.
Ognuno deve poter soddisfare al più presto ogni genere di desiderio:
l’impulso alla vana soddisfazione è sempre più potente
impellente e incontrollabile.
Anche la minima limitazione di questo impulso
genera frustrazione... angoscia... depressione e infelicità.
E così l’anima infelice è soggetta all’afflizione...
struggendosi per la frustrazione dei suoi desideri.

Ciò premesso
 meditare le parole di Omraam Mikhael Aivanhov che seguono
sono un suggerimento
per compiere quella scelta che fa della felicità uno stato mentale
e non un'emozione passeggera.

    
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Perché è così difficile trovare la felicità ?

Perché la si attende.

Osservatevi e vedrete:

vi aspettate di incontrare il grande amore, vi aspettate di incontrare il successo,
vi aspettate la fortuna, la gloria, e non arrivano, e siete scontenti.

Alcuni andranno perfino a consultare i chiaroveggenti, gli astrologi che gli diranno:
Ma si, l’amore arriverà, il successo arriverà..
Tra sei mesi o un anno, quando ci sarà il transito di tale pianeta, una certa congiunzione,
vedrete tutto cambierà ”.

Allora ecco che si rassicurano, riprendono la speranza e continuano ad aspettare.

Eh no !
la felicità non è qualche cosa che arriva o non arriva, così,
dall’esterno.

La felicità è uno stato di coscienza
che dipende dalla nostra buona comprensione delle cose.

Non bisogna immaginarsi che si sia venuti sulla terra
per vivere nella facilità, nei piaceri, nell’abbondanza.

Siamo venuti sulla terra per imparare e perfezionarci.

Ora,
come perfezionarsi se non si hanno ogni giorno dei problemi da risolvere ?

Ecco, deve essere ben chiaro: la terra è una scuola e, come tutte le scuole,
solo chi apprende e progredisce può essere felice.

Allora, non vi aspettate che la felicità venga dall’esterno
sotto forma di incontri o di condizioni favorevoli.

La felicità reale, definitiva, non può che venire da noi,
dal nostro modo di considerare le cose.

Fate un esperimento :
andate a chiedere alle persone che hanno vantaggi materiali se sono felici.

Vi confideranno che non lo sono poi così tanto, o se sono contente
è perché possiedono già nel loro cuore, degli elementi che permettono loro
di apprezzare la loro situazione
e che sarebbero altrettanto contente in situazioni che vi sembrino meno desiderabili.

D’altra parte quante volte si è constatato che messe in situazioni identiche,
persone diverse non reagiscono tutte nello stesso modo.

Prendiamo un esempio banale della vita quotidiana, un imbottigliamento.
Guardate le reazioni degli automobilisti :
uno si spazientisce, si mette a suonare il claxon e prende a male parole i vicini;
un altro sfoglia il giornale o ascolta la radio;
un altro chiacchiera con il suo passeggero, o l’abbraccia se è la sua fidanzata.

Infine un altro
(ma è evidentemente molto più raro) approfitta di questo momento di sosta
per calmarsi, armonizzarsi, rientrare in sé stesso, legarsi al Cielo
e inviare il suo amore e la sua luce a tutti gli esseri sulla terra.

È la stessa cosa nella maggior parte di circostanze della vita.
È dunque nella nostra testa che dobbiamo fare ordine.
È il nostro pensiero che agisce sui nostri stati di coscienza.

Con un buon ragionamento, con una buona filosofia
si può diventare padroni della propria felicità; e dove gli altri si irritano,
si fanno il sangue marcio e avvelenano la vita delle persone che hanno intorno,
voi vi rinforzate, vi arricchite
e grazie alle vostre esperienze potete in seguito aiutare le persone che vi sono vicine
con i vostri consigli, la vostra attitudine, il vostro irraggiamento,
e alle volte con la sola vostra presenza, grazie alla forza, alla luce,
alla pace che emanano da voi.

Allora, che sia ben chiaro,
non aspettate passivamente che la felicità vi venga dall’esterno.
Al contrario sta a voi agire e applicare i metodi
che vi permetteranno di trasformare le tristezze in gioie, le sconfitte in successi.

- Omraam Mikhael Aivanhov -
Le devoir d’ètre hereux
Ed. Prosveta

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