Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

giovedì 20 giugno 2024

Un sogno in Germania

Un sogno in Germania

All'alba ho sognato un sogno che mi ha lasciato oppresso
e che poi ho ricomposto.
I tuoi antenati ti hanno generato.
Al di là della frontiera dei deserti vi sono aule polverose
o, se si vuole, magazzini polverosi, con file parallele di lavagne assai logore,
la cui lunghezza si misura in miglia o in miglia di miglia.
Si ignora il numero esatto dei magazzini, che senza dubbio sono molti.
In ciascuno ci sono diciannove file di lavagne
che qualcuno ha riempito di parole e cifre arabe, scritte col gesso.
👇
La porta di ogni aula è scorrevole, come usa in Giappone, ed è di metallo ossidato.
La scrittura inizia dal bordo sinistro della lavagna e comincia con una parola.
Sotto ve n'è un'altra e tutte seguono il rigore alfabetico dei dizionari enciclopedici.
Diciamo che la prima parola è Aachen, il nome di una città.
La seconda, immediatamente sotto, è Aar, il fiume di Berna,
al terzo posto c'è Aaron, della tribù Levi.
Poi seguiranno abracadabra e Abraxas.
Quindi di ciascuna di tali parole è fissato il numero preciso di volte che la vedrai,
la ascolterai, la ricorderai o pronuncerai durante la vita.
Vi è una cifra indefinita, ma ovviamente non infinita,
per il numero di volte che, tra la nascita e la morte,
pronuncerai il nome di Shakespeare o di Keplero.
Sull'ultima lavagna di un'aula remota c'è la parola Zwitter,
che in tedesco significa ermafrodita,
e sotto l'esauribile numero di immagini della città di Montevideo
che ti è stato assegnato dal destino, e continuerai a vivere.
Consumerai il numero di volte che ti è fissato per pronunciare questo o quell'esametro,
e continuerai a vivere.
Consumerai il numero assegnato al tuo cuore per i suoi battiti e allora sarai morto.
Quanto questo accadrà le lettere e i numeri di gesso non si cancelleranno subito.
( In ogni istante della tua vita qualcuno modifica o cancella una cifra ).
Tutto ciò serve ad un fine che mai comprenderemo.

Jorge Luis Borges - Atlante


Torna all’inizio del post

Nessun commento: