Gli over 50
Chi siamo : uomini e donne
Un giorno, in futuro, si racconteranno storie su di noi.
Gente comune che ha pregato, mediato, ricercato
e trascorso ore e ore e ore alla ricerca della verità.
- Siamo gli adolescenti e i ragazzi/e degli anni 50 > 70;
- Siamo quelli che i giochi ce l'inventavamo:
bastava un pezzo di legno per fare un fucile
o dei semplici cartoni per assemblare una casetta;
- Siamo quelli che facevamo dei carrettini con tavole di recupero
e per le ruote usavamo cuscinetti a sfera per i camion;
- Siamo quelli che con la camera d'aria delle gomme dei furgoni
facevamo degli enormi salvagenti;
- Siamo quelli che la scopa era un cavallo oppure una chitarra;
- Siamo quelli che il cartone della carta igienica era un cannocchiale;
- Siamo quelli che uscivano in motorino d'inverno senza casco
con i capelli bagnati e arrivavano con le stalattiti di ghiaccio in
testa;
- Siamo quelli che si incontravano al " solito posto "
perché nessuno aveva soldi per andare al bar;
- Siamo quelli che si stava almeno in due sul motorino
dopo aver messo insieme le monete per fare la miscela;
- Siamo quelli che la cosa più importante
era trovarsi per la sola voglia di stare in compagnia;
- Siamo quelli che si scambiavano i dischi preferiti;
- Siamo quelli che facevano la colletta
per comprare sigarette sfuse al circolo sotto casa;
- Siamo quelli che durante le vacanze estive si cercavano un
lavoretto
per non chiedere soldi ai genitori;
- Siamo quelli dell'autostop per sentirsi liberi;
- Siamo gli sciami di ragazzi/e allegri e spensierati
come oggi non se ne vedono più;
- Siamo quelli che ... " o tutti o nessuno ";
- Siamo quelli che d'inverno ... ebbene sì !
si amoreggiava in macchine malandate con i sedili non reclinabili.
A Lorsignori diciamo :
Ci avete tolto la magia di una foto, la poesia di una lettera...
la calligrafia, l'odore di un libro e il ritaglio di un giornale...
il " ... ci vediamo alle 8 in piazza "
il negozietto di alimentari sotto casa...
le chiacchierate infinite in una cabina e i baci su di una
panchina...
la paura che rispondesse suo padre al telefono fisso di casa...
il diario segreto e il pallone nel cortile...
l'attesa del rewind, la dedica alla radio, l'impaccio nel ballare un lento...
i giochi di società e la comunicazione.
Quando la tecnologia avrà sepolto anche l'ultimo sussulto relazionale
avrete completato l'opera di desertificazione emotiva
perché allora ... e solo allora
ci avrete reso animali urbani sempre più vicini, eppur così lontani.
Ma è fatica inutile la vostra
tentare di cambiarci con pretesti imbarazzanti di modernità
... e perverse costrizioni.
Siamo quelli cresciuti senza il telefono azzurro
e le sberle, quando giustamente meritate
le abbiamo già prese da piccoli.
Adesso abbiamo una corazza impenetrabile e nulla ci fa paura.
Rassegnatevi
Non molleremo MAI
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