Attacco
La pensi ognuno come meglio crede riguardo questa tesi
purché pensi di suo e ci rifletta.
L'attacco tedesco alla Russia nel 1941, così come quello della Francia
Napoleonica
- e lo stesso dicasi delle recenti mene*
euroatlantiche -
sotto la scorza ideologica
nascondono sempre lo stesso movente, che è d'ordine geopolitico.
" Chi controlla il cuore del mondo controlla il mondo ".
Ora però si potrebbe obiettare che nell'antichità
a nessuno interessava controllare la Siberia.
Roma fu un impero mediterraneo. Ma il suo nemico era Cartagine.
E l'America, la talassocrazia atlantista
che è talmente spudorata da invertire la percezione generale
al punto da presentarsi come una riedizione dell'Impero Romano,
è in verità la nuova Cartagine.
Che vuole distruggere quel centro che oggi corrisponde a ciò che era
Roma
quale " principio ordinatore ".
La Russia è, rispetto a Roma, per la quale il Mediterraneo era un
" lago ",
" potenza della terra " ma con evidenti proiezioni sui
mari, sia freddi che caldi.
Roma e Cartagine, Russia e Atlantismo, sono due paradigmi
inconciliabili.
Uno dei due deve soccombere, per cui in mezzo a numerose fasi di
aggiustamento,
ciascuno dei due contendenti punta alla disfatta dell'altro.
Anche per ciò che costituisce sotto l'aspetto delle idee e della forza
plasmatrice.
Semmai
sarebbe da precisare il senso dell'ideologia di tutti quei soggetti a
prima vista eterogenei
che via via hanno puntato alla distruzione della Russia.
Non perché "autocratica" o " comunista " come intendono queste cose
i più.
" Comunista " non va bene per le " potenze del mare " attuali informate ai valori mercantili
nella misura in cui " Comunista " equivale a " padrone a casa
propria "
e indisponibile a farsi sfruttare e ridurre a colonia.
Per il resto, va altresì individuato il carattere
antitradizionale
di quegli ambienti che hanno sostenuto tutti gli attacchi alla
Russia
usando le leve ideologiche degli "
immortali principii del 1789 ",
del pangermanesimo, dell'Europa Nazione, dell'antibolscevismo e
dell'odio anti-slavo,
fino alla recita hollywoodiana del maccarthismo
e della demonizzazione dell' " ultimo zar " Putin.
La verità è che tutti, invariabilmente, hanno perseguito la sottomissione della Russia,
perché quella include lo Heartland, e dunque è interessante per una precisa geopolitica
( che non poteva essere, ripetiamolo, quella di Roma antica ).
Ma la geopolitica non è mai scevra da elementi ideologici,
pertanto - e forse è il movente essenziale -
è presente nel ripetuto attacco alla Russia in atto da oltre due
secoli
una precisa volontà di abbattere " ciò che trattiene "
la manifestazione delle fasi dissolutive della presente umanità.
- EG - W.I.

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