Arimane
Orbene, le confraternite di cui vi ho parlato hanno conservato gli antichi simboli,
il simbolismo, le pratiche sacramentali e le cerimonie rituali.
Proseguono le loro azioni ancora oggi.
In modo particolare agiscono su una parte costitutiva della natura
umana
che non dovrebbe essere toccata quando si rimane nel campo di ciò che è
lecito,
se non in modo molto indiretto.
Alla nostra epoca in effetti, quando rimaniamo nei limiti di ciò che è
lecito,
rivestiamo l’insegnamento con parole che giungono all’orecchio
dell’altro.
Di seguito, tocca a lui forgiarsi la sua propria convinzione, partendo da
ciò che ha udito.
Andrebbe fatto così.
Con questo insegnamento si agisce quindi prettamente sul
corpo fisico
e quando tutto si svolge in modo corretto,
quest’ultimo non perde più la forma a lui conferita durante l’epoca
greco-latina.
Ma con i simboli, le pratiche sacramentali e le cerimonie rituali,
si agisce più in profondità, si tocca anche il corpo eterico.
Detto in maniera diversa, il modo in cui pensa l’altro viene influenzato
direttamente.
Comunicandogli qualcosa, agendo in un particolare modo sul suo ambiente, si
agisce sul suo corpo eterico, e da lì, si orienta il suo pensiero in una certa direzione. Questo è ciò
che succede in linea di massima nelle confraternite occulte di cui vi ho
parlato. Ebbene, esiste ancora un’altra sorta di confraternite, che dobbiamo
lo stesso definire occulte, e che obbediscono agli stessi principi, ma su un
altro terreno. Anche esse conoscono il modo per agire più in profondità
sugli esseri umani. L’ordine dei gesuiti, ad esempio, ne fa parte. Perché è
così: l’ordine dei gesuiti si basa assolutamente su degli occultismi.
Nel ciclo di conferenze che ho presentato a Karlsruhe, ho descritto gli
esercizi che l’allievo gesuita deve praticare per diventare gesuita,
appunto. Questi esercizi permettono a chi insegna, o chi celebra il culto,
di agire sul corpo astrale, e non più sul corpo eterico. Tutta la disciplina dei gesuiti è volta a
dare al gesuita la forza di utilizzare le sue parole e di condurre il suo
discorso in modo tale che quello che espone o quello che fa si infiltri,
potremmo dire, negli impulsi astrali degli altri uomini. [...]
Ma tanto l’autorità incarnata in personaggi fisici, così come i gesuiti
l’hanno ancora potuta esercitare, scompare, tanto la fede nell’autorità
cresce quando gli esseri che agiscono sono meno fisici, o eventualmente
non lo sono affatto, ma si accontentano di agire tramite degli uomini
fisici. Perlomeno, succede ancora in questo ultimo terzo della quinta
epoca postatlantica. Sappiamo che esistono delle
entità arimaniche. Sono quelle che vengono chiamate diavolo dal popolo. E
anche se, nella nostra umanità civilizzata, non ci sottometteremo mai
all’autorità di un uomo fatto di carne – perché questo lo si teme come
la peste –, non è esclusa la possibilità di sottomettersi ad una
autorità quando le entità arimaniche agiscono tramite ciò che fanno gli
uomini.
In effetti possiamo dire, modificando leggermente un passaggio del Faust,
che l’uomo colto non nota il diavolo, nemmeno quando quello lo
tiene per il collo. Questi esseri arimanici che circolano, invisibili, tra
noi, hanno – e devono avere – altri metodi rispetto a quelli che furono
usati ad esempio in Paraguay dai gesuiti nel XVII° e XVIII° secolo. Con
gli indiani in effetti, si poteva agire sul corpo astrale, e oltre tutto
essi avevano un corpo fisico ancora malleabile. Oggi bisogna procedere
diversamente.
Bisogna prendere coscienza e tenere conto del fatto che il pensiero
stesso delle persone viene influenzato senza che se ne accorgano,
facendo penetrare certe forze nel loro modo di pensare.
Non dico che gli uomini fanno questo. Viene fatto piuttosto tramite certi
uomini, così che allora alcune entità arimaniche si addentrino nei
pensieri della gente e li orientino. Quando alcuni uomini aderiscono ad
una certa opinione, si immaginano che questa è la loro personale
convinzione. Visto superficialmente, è probabilmente così, ma in
profondità, è tutt’altra cosa.
Quando un’opinione si diffonde nella vita pubblica, per via di certe
tendenze affettive, certi orientamenti della sensibilità vi sono iniettati
subdolamente, – scusate l’espressione –, e le persone credono di averla
compresa grazie alla loro intelligenza, mentre in realtà questo giudizio
si è semplicemente riversato, per così dire, nelle loro
abitudini di pensiero. Di seguito le persone si illudono di aver
adottato un giudizio indipendente da qualsiasi autorità, perché non vedono
il modo nel quale questo giudizio si è infiltrato in loro. Come è
possibile che questo genere di cose possa avvenire? Ebbene ad esempio, in
questo modo: nel corso dei tempi, la gente si è fatta una opinione su
quello che deve essere il metodo scientifico. Questo proviene, per
dire il vero, da ogni sorta di abitudine del pensare, perché se esaminate
il modo in cui le cose si sono svolte storicamente, vedrete che questa
opinione non è stata edificata sulla comprensione. Di seguito si è
aggiunta a questa opinione tutta fondata sulla scienza, quest’altra
opinione che la scienza deve provenire da
un luogo pieno di mistero: l’università o altra cosa del genere.
Ciò che non nasce da lì non si infiltra così bene nelle abitudini del
pensare! E poi tutta una serie di nomi vengono ancora ad accalcarsi in
queste abitudini del pensare. Non si crede in nessuna autorità,
ovviamente, perfino non si crede in niente, ma
si crede semplicemente a quello che tale personalità nota, celebre,
conosciuta, ha detto!
Ed ecco come a poco a poco viene creata una
corrente di opinioni che fa meravigliosamente il gioco di Arimane.
Perché, allora, vi può agire con tutte le sue forze. Arimane non può
trovar posto nella vita cosciente, nella vita veramente cosciente.
Quando si mantiene la propria coscienza desta, Arimane non può
penetrarvi.
Ma se non siamo vigili e se, come ho indicato, ci lasciamo trascinare
nella corrente delle abitudini del pensare, Arimane può allora penetrare
ovunque e formattare la gente a suo piacimento. E quelli che si sono
dedicati con tutta la loro personalità a questa corrente, quelli che, già
in tenera età, sono ad esempio stati addestrati alla “scienza esatta”,
sono particolarmente esposti a questa formattazione.
- Rudolf Steiner -
OO 167 - Fatti presenti e
passati nello spirito umano
Nona conferenza -
Berlino, 9 maggio 1916
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