Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

venerdì 31 marzo 2017

Petra

Oltre 2.000 anni fa i Nabatei fondarono Petra, la città di pietra.

alla scoperta di ciò che si cela oltre l'inconfondibile ingresso della città
per scoprire una delle più incredibili meraviglie del mondo
dimenticata dal tempo.



giovedì 30 marzo 2017

Patrimonio RICORDI per tutti

Sul Web i tesori dell'Archivio Ricordi

L’obiettivo finale del progetto è ...

« ... raggiungere un pubblico al di fuori della comunità di musicologi,
e di avvicinare le nuove generazioni al mondo dell’opera e della musica classica. »

- Thomas Rabe -
Presidente e CEO di Bertelsmann
Gruppo di cui fa parte dal 1994
l’Archivio Storico Ricordi






Spirito e plebe

" Una volta lo Spirito fu Dio, poi diventò Uomo
e adesso è di nuovo soltanto plebe. "

- Friedrich Nietzsche -
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Cui prodest ?

Credere ... disturba la mente.
Scientemente ... stanno estromettendo Dio da tutto.
Iniziano ad essere sempre più visibili e tangibili
i prodromi della devastazione morale e materiale
che l'uomo corrotto è in grado di produrre.

Chi controlla le nostre vite
persevera nel sostenere che non esiste nulla oltre la realtà fisica.
E la cultura di massa fa da eco puntellando il concetto
secondo cui non esiste alcun Regno invisibile.

Il fine sta forse nell'indurre a non credere
che ciò che invece percepiamo nel cuore

... in realtà sia vero e credibile ?


In ogni caso la possibilità di individuare e contrastare " i delegati "
che sostengono e rendono possibile questo processo di imbarbarimento
non è per nulla compromessa.
Basta contrapporre loro modalità di vita diversa
oltre che di comprensione.

martedì 28 marzo 2017

2016 - Da uno studio sulla BCE

Mentre in Italia presunti personaggi “ di sinistra 
- terrorizzati da quello che accadrebbe se venissimo privati della moneta stabile e moralizzatrice - dibattono su come salvare un sistema monetario
bancarottiero e portatore di miseria - ma dal volto umano -
ci pensa nientemeno che Bloomberg a chiarire cosa succede
quando si torna ad avere una Banca Centrale Nazionale.
Citando un paper sulla BCE, Bloomberg ribadisce un concetto ovvio :
le Banche Centrali sono protette dal rischio di insolvenza.
Un semplice concetto che è sempre utile tenere a mente
nell’attuale - inquinato - dibattito economico.


Titolo :

Aprile 2016

Pagina 14. Nota a piè di pagina 7 :
« Le banche centrali sono immuni dal rischio di insolvenza,
grazie alla loro capacità di creare denaro;
pertanto possono anche operare con un patrimonio netto negativo. »


lunedì 27 marzo 2017

Meccanismi europei

La " loro " forza ... è non farci capire


Parlamento Europeo - 1 Luglio 2014

" Un inglese è un Lord. Due inglesi sono un Team. Tre inglesi sono un Club.

Un francese è uno chansonnier. Due francesi sono un equipe.
Tre francesi ... sono una coppia.

Un italiano è un latin lover. Due italiani sono un casino.
Tre italiani sono quattro partiti politici.

Un tedesco è un tedesco. Due tedeschi sono due tedeschi.
Tre tedeschi sono tre tedeschi. "

Il che è tutto dire.
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Un esempio
su come raggiungere un obbiettivo " usando " le parole.

 
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Metafora dei " trattati sottoscritti "


E chi vuol capire capisca
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Peccato che alle parole grilline
non seguano poi fatti conseguenti e concreti
al loro solo segnalare e contestare. 

domenica 26 marzo 2017

Non siamo "macchine biologiche"

Coscienza e Natura

Con la nascita della fisica classica, del metodo scientifico
e nel secolo scorso del pensiero positivista,
l’essere umano
ha iniziato un percorso di scissione tra le discipline umanistiche e le discipline scientifiche.
Il concetto di “metafisica” è stato associato a ad una scienza “non esatta”,
in quanto non soggetta a protocolli di sperimentazione e ripetizione,
e quindi non dimostrabile con teoremi matematici.
Ciò ha inevitabilmente allontanato la filosofia, e come conseguenza la spiritualità,
dal vissuto reale di ogni individuo,
relegando ogni atto o pensiero religioso ad una mera esperienza di fede.
“ Si crede perché si ha fede. ”
Oggi si pensa che la fede sia un puro atteggiamento personale,
e come tale sta diventando normale
pensare che non deve influire nell’esperienza del vivere comune.
Sono allora vietati i simboli religiosi nei luoghi pubblici,
proibiti indumenti o vesti religiosi
( come recentemente è avvenuto in Francia relativamente al velo islamico ),
addirittura si offusca il vero significato del Natale
( in Inghilterra durante le celebrazioni del Santo Natale
sono state eliminate le strenne natalizie dalle strade
e ogni riferimento esplicito alla natività,
introducendo un nuovo e curioso concetto di “ Winter Festival ”. )
Tutto questo è un tipico atteggiamento di una società materialistica,
dove viene data eccessiva enfasi alla razionalità
e allo sviluppo di facoltà superiori che attingono ad un piano egoico.
[...]
Si pensi, per semplicità, ad un sistema meccanico
in cui una massa M, connessa ad una molla,
è libera di muoversi in un piano orizzontale.
Una volta compressa la molla, determinata l’energia potenziale iniziale
in base al coefficiente di compressione della molla stessa
e determinato dalle sue caratteristiche tecnologiche,
e conosciuto l’attrito del piano su cui scorre la massa,
è possibile determinare, attraverso le leggi esposte da Newton,
il moto nel tempo della massa M.
Questa visione, nata appunto per descrivere la meccanica dei fenomeni fisici,
è stata poi estesa a tutti gli altri fenomeni quali la termodinamica,
l’elettromagnetismo, l’ottica, la teoria cinetica dei gas,
seppur con le dovute modifiche in base ai diversi contesti applicativi.
Più recentemente
questo approccio è stato applicato anche a studi di biologia e alle neuroscienze,
portando alla convinzione, in ultima analisi,
che tutti gli esseri viventi non sono altro che “ macchine ”,
con tutte le conseguenze sul piano sociale che sperimentiamo quotidianamente.


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Spiriti siamo
che in corpo di materia transita.

sabato 25 marzo 2017

Sferzata all'Europa

Il monito

Papa Francesco ai leader europei riuniti nella capitale
per la celebrazione del 6o° anniversario della firma dei Trattati di Roma. 

" ... la ricchezza dell'Europa è sempre stata la sua apertura spirituale
e la capacità di porsi domande fondamentali sul senso dell'esistenza.
All'apertura verso il senso dell'eterno
è corrisposta anche un'apertura positiva,
anche se non priva di tensioni e di errori, verso il mondo.
Il benessere acquisito
sembra invece averle tarpato le ali, e fatto abbassare lo sguardo.
L'Europa ha un patrimonio ideale e spirituale unico al mondo
che merita di essere riproposto con passione e rinnovata freschezza
e che è il miglior rimedio contro il vuoto di valori del nostro tempo,
fertile terreno per ogni forma di estremismo. "

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L'hanno edificata iniziando dal tetto


... e non dalle fondamenta


Bugia est instrumentum regni.

Il Sistema è stato truccato sin dall'inizio 
e adesso che inizia a scricchiolare stanno cercando di puntellarlo.
Siamo alla fase di stallo.
Come finirà ?  Chi vivrà vedrà.
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P. S.

A A A
Cercasi novello Carlo Magno


giovedì 23 marzo 2017

La chiamano isteria

[...]
Poi,
dopo averci rifilato dagli scaffali dei supermercati un bel po’ di universale merda,
minando le nostre produzioni alimentari e compromettendo seriamente la nostra salute,
ci fanno pagare come lusso l’opportunità di spalarla via
acquistando a prezzo maggiorato gli alimenti che non la contengono.
E così,
l’assenza in un determinato commestibile di quell’olio di palma sinora accolto a braccia aperte, diviene un richiamo pubblicitario seducente
quanto un bel paio di chiappe in una reclame di mutande.
E tutto l’olio di palma che ci siamo sinora ingurgitati ?
Dov’erano i ministri e le “minestre” della salute,
i loro consulenti sanitari, i nutrizionisti, e soprattutto i media,
quando le congreghe politico-industriali, sconsideratamente,
aprivano le porte del mercato alimentare nostrano ad un simile schifo,
raccontandosi e raccontandoci che in fondo non faceva poi tanto male ?
[...]


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E cosa dice invece al riguardo la scienza ?

[...]
Ciò che il consumatore deve fare, sostiene il professore,
è "... regolarsi in maniera tale che acidi grassi saturi non superino il 10% nella dieta giornaliera
per quanto riguarda la popolazione generale ) " 
Quello che conta, infatti,
" ... non è il singolo alimento ma il pattern nutrizionale che si segue.
Ovviamente sta al singolo individuo fare attenzione."
[...]
Un'altra criticità - sottolinea il professore - è legata ai " ... contaminanti
che si formano durante i processi di raffinazione,
ovvero quando l'olio viene trattato a una temperatura superiore ai 200 gradi."
Queste sostanze, però, " non sono intrinseche all'olio,
ma si presentano durante questi processi."
Ad ogni modo
"... l'industria alimentare sta affrontando questo problema
e sta cercando di individuare processi di raffinazione che non producano questi contaminanti." rassicura Silano.

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La pensi ognuno come meglio crede



Equa distribuzione


mercoledì 22 marzo 2017

Capire

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La mente disse : " Penso, dunque sono "

E così ... si credette una persona.

Ci dissero che ...

... ma non era vero.

Oggi ... il riscontro oggettivo.


Servono commenti ?


Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello !

- Dante Alighieri -
P u r g a t o r i o
Canto VI, 76-78

Pensiero e azione

La fine der filosofo

Appena entrò ne la foresta vergine
er Professore de filosofia,
tutte le scimmie scesero dall'arberi
co' l'intenzione de cacciallo via.
Ma l'Omo disse :
No, nun è possibbile
che torni a fa' er filosofo davero
in una società piena de trappole
dove l'Azzione buggera er Pensiero.
Oggi, quelo che conta so' li muscoli :
co' la raggione nun se fa un bajocco ...
Mejo le scimmie ! "
E er povero filosofo
s'arampicò su un arbero de cocco.
- Trilussa -
1940


martedì 21 marzo 2017

BIAS cognitivi

Come auto-ingannarsi

La psicologia cognitiva ha chiarito
che non è possibile adottare un pensiero esclusivamente razionale
perché la nostra mente ... nel corso dell'evoluzione
ha incorporato una serie di comportamenti intuitivi
che ci hanno consentito di sopravvivere in ambienti ostili
prendendo decisioni euristiche.
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Bias cognitivi : ne avete mai sentito parlare ?
L’edizione inglese di Wikipedia ne pubblica un lungo elenco piuttosto terrorizzante.
Molti articoli di svariato contenuto, dal management alla vita di coppia,
tirano in ballo i bias cognitivi per spiegare inceppi, cecità, fraintendimenti,
comportamenti stupidi e decisioni sbagliate.

Globalizzazione attuale

Impoverimento della società e perdita di indipendenza

 

" Via noi, il regime violento della Finanza vi farà a pezzi "

« La Globalizzazione non viene affrontata dall’Italia
con la forza, la consapevolezza, l’autorità di una vera e grande Nazione,
ma piuttosto viene subita in forma subalterna
in un contesto di cui è sempre più difficile intravedere un avvenire,
che non sia quello di un degrado continuo, di un impoverimento della società,
di una sostanziale perdita di indipendenza.

Questo mortificante mutamento
si colloca in un quadro internazionale, europeo, mediterraneo, mondiale,
che ha visto l’Italia perdere, una dopo l’altra,
note altamente significative che erano espressione di prestigio,
di autorevolezza, di forza politica e morale. »

- Bettino Craxi -
IO PARLO E CONTINUERO' A PARLARE
a cura di Andrea Spiri
MONDADORI

L'italiano che bisognava eliminare a tutti i costi


sabato 18 marzo 2017

Antropologia culturale

Antropologia culturale

Epilogo e soliloquio morale

È molto probabile che la conversione alla produzione di energia nucleare
creerà proprio quelle condizioni materiali di base appropriate all'uso del computer
per instaurate una forma nuova e duratura di dispotismo.
Solo con il decentramento del nostro modo fondamentale di produzione energetica,
ovvero
spezzando í cartelli che monopolizzano l'attuale sistema di produzione energetica
e creando nuove forme decentralizzate di tecnologica energetica,
possiamo ripristinare la configurazione ecologica e culturale
che portò all'emergere della democrazia in Europa.


Ma, ci chiediamo, come possiamo scegliere consapevolmente
improbabili alternative a probabili tendenze evolutive ?
Riesaminando il passato in una prospettiva antropologica,
vediamo chiaramente
che le principali trasformazioni della vita sociale umana
non hanno mai corrisposto, sinora,
agli obiettivi coscientemente espressi dai suoi agenti storici.

La coscienza ha avuto ben poco a che vedere con i processi mediante i quali
guerra e infanticidio
sono divenuti i mezzi per regolare le popolazioni delle società di bande e villaggi :
le donne sono diventate sottomesse agli uomini;
quelli che lavoravano di più e possedevano di meno
sono diventati quelli che lavoravano di meno e possedevano di più;
i  " grandi dispensatori " sono divenuti i grandi credenti;
la carne sacrificale è diventata la carne proibita;
i sacrificatori di animali sono diventati vegetariani;
i mezzi per risparmiare lavoro sono diventati strumenti di duro lavoro;
l'agricoltura basata sull'irrigazione è divenuta la trappola del dispotismo idraulico.
I nostri antenati,
ovviamente, non erano psicologicamente meno coscienti di quanto noi siamo,
nel senso di stare attenti, di fare riflessioni e prendere decisioni
basate sul calcolo dei costibenefici immediati di tipi alternativi di azione.

Dire che la loro coscienza
non ha svolto un ruolo nel dirigere il corso dell'evoluzione culturale
non significa dire che si trattava di zombi.
Io credo che essi non erano consapevoli dell'influenza
dei modi di produzione e riproduzione sui loro valori ed atteggiamenti
e che ignoravano completamente gli effetti cumulativi a lungo termine
di decisioni prese per massimizzare gli effetti cumulativi a breve termine.

Per trasformare il mondo in modo consapevole
Bisogna prima esser coscienti della sua natura.
L'assenza di una tale comprensione è un triste preludio.

Come determinista culturale,
sono stato a volte accusato di ridurre i valori umani a un riflesso meccanico
e di rappresentare gli individui come semplici marionette.
Ma questi sono punti di vista estranei alla mia concezione dei processi culturali.
Insisto semplicemente sul fatto
che il pensiero e il comportamento degli individui
sono sempre indirizzati dalle costrizioni e dalle opportunità culturali ed ecologiche.
I modi successivi di produzione e riproduzione
determinano, in larga misura, la natura di questi canali.

Quando il modo di produzione esigerà " grandi uomini " redistributori,
emergeranno individui ambiziosi
che vanteranno la loro ricchezza per redistribuirla interamente.
Quando il modo di produzione esige " grandi uomini imprenditori ",
emergeranno individui ambiziosi che vanteranno la loro ricchezza
e la conserveranno tutta per loro stessi.



Non pretendo di sapere
perché Soni è diventato un grande organizzatore di feste redistributive
o perché John D. Rockefeller è diventato un grande accumulatore di ricchezze.
Né so perché Amleto è stato scritto da un certo individuo
piuttosto che da un altro.
Sono disposto
 a lasciare che questi problemi rimangano avvolti per sempre nel mistero.

La causalità culturale è un altro problema.

Molti artisti e umanisti si rifiutano di ammettere che l'evoluzione culturale
sia stata finora determinata da forze impersonali inconsce.
Il carattere determinato del passato li rende inquieti
di fronte all'idea che possa esistere un futuro altrettanto determinato.
Ma le loro paure sono mal poste.
Solo attraverso una consapevolezza della natura determinata del passato
possiamo sperare di rendere il futuro
meno dipendente da forze inconsce e impersonali.
Nella nascita di una scienza della cultura
altri credono di scorgere la fine dell'iniziativa morale.

Da parte mia, non riesco a vedere come la non comprensione
dei processi deterministici che hanno operato fino ad oggi
possa rappresentare la base su cui costruire un futuro di civiltà.
Nella nascita di una scienza della cultura, pertanto,
io vedo l'inizio, non la fine dell'iniziativa morale.
Gli amanti della spontaneità storica sappiano che,
se i processi di evoluzione culturale sono come io li ho intesi,
essi peccano di negligenza morale nello spingere altri a pensare e agire
come se tali processi non esistessero.

Credo sia perniciosamente falso
insegnare che tutte le forme culturali sono egualmente probabili
e che con la semplice forza di volontà un individuo ispirato può,
in qualsiasi momento, modificare la traiettoria di un intero sistema culturale
in una direzione conveniente a una qualche filosofia.
Traiettorie parallele e convergenti
sopravanzano di gran lunga traiettorie divergenti nella evoluzione culturale.
La maggior parte degli individui sono conformisti.
La storia ripete se stessa negli innumerevoli atti di obbedienza individuale
a una regola e a un modello culturali,
e le volontà individuali raramente prevalgono
in materie che richiedono radicali modificazioni di convinzioni
e pratiche profondamente condizionate.

Nello stesso tempo, nulla di quanto ho affermato in questo libro torna
a sostegno dell'idea che l'individuo
è inerme di fronte all'implacabile marcia della storia
o che rassegnazione e disperazione
sono risposte adeguate alla concentrazione del potere industriale manageriale.
Il determinismo che ha governato l'evoluzione culturale non è mai stato equivalente
al determinismo che governa un sistema fisico chiuso.
Piuttosto, rassomiglia alle sequenze causali
che spiegano l'evoluzione delle piante e delle specie animali.

 Retrospettivamente, guidati dal principio della selezione naturale di Darwin,
gli scienziati possono prontamente ricostruire la catena causale
di adattamenti che conducono dai pesci ai rettili e agli uccelli.
Ma quale biologo guardando a uno squalo primitivo
avrebbe previsto lo sviluppo di un piccione ?
Quale biologo
guardando un toporagno avrebbe previsto l'Homo Sapiens ?

L'intensificazione del modo di produzione industriale
E la vittoria tecnologica sulle pressioni maltusiane
preannunciano indubbiamente un'evoluzione di nuove forme culturali.
Non so dire con certezza quali saranno, né sa dirlo chiunque altro.
Poiché i mutamenti evolutivi non sono completamente prevedibili,
è ovvio che vi è spazio, nel mondo, per quello che chiamiamo libero arbitrio.

La decisione, di ciascun individuo,
di accettare, resistere o cambiare l'ordine attuale
altera la probabilità che si verifichi un particolare risultato evolutivo.
Sebbene il corso dell'evoluzione culturale
non sia mai esente da influenze sistemiche,
alcuni momenti sono probabilmente più " aperti ' di altri.
E i momenti più aperti, io penso,
sono quelli in cui un modo di produzione raggiunge i suoi limiti di crescita
e un nuovo modo di produzione deve essere ben presto adottato.

Ci stiamo rapidamente muovendo verso un simile momento di apertura.
Quando lo avremo attraversato, solo allora,
a uno sguardo retrospettivo,
sapremo perché gli uomini hanno fatto una data scelta anziché un'altra.

Nel frattempo,
persone profondamente impegnate in una particolare visione del futuro
avranno tutte le giustificazioni a lottare per raggiungere il loro fine,
anche se il risultato finale può sembrare remoto e improbabile.

Nella vita, come in ogni gioco
il cui risultato dipende sia dall'abilità che dalla fortuna,
la risposta razionale alle cattive probabilità è di riprovare mettendocela tutta.

- Marvin Harris -
Le origini delle culture
Universale Economica Feltrinelli
1977