Praefatio ad lectorem electum
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La storia di un'arte è storia di capolavori, non di fallimenti né di mediocrità.
L'onnisciente storico dovrebbe mostrare i capolavori, le loro cause e la loro interrelazione:
lo studio della letteratura è « culto degli eroi », è un raffinamento, o anche, se volete,
una perversione di quella religione primordiale.
Con molta fatica e con scarso risultato sono passato anch'io per la palude della filologia,
però spero nel tempo in cui sarà possibile per chi ama la poesia studiare la poesia
- anche quella di tempi e di luoghi remoti -
senza doversi sovraccaricare degli stracci della morfologia, epigrafia,
Privatleben (vita privata) e delizie affini
che formano la mentalità archeologica o « scientifica ».
Io ritengo assolutamente legittimo
che uno voglia studiare la poesia e niente altro che la poesia di un certo periodo,
così come ritengo altrettanto legittimo
che un altro ne studi le antichità, la fonetica o la paleografia e che alla fine delle sue fatiche
sia incapace di distinguere una raffinatezza di stile da una banalità d'espressione.
Molte scienze sono connesse con lo studio della letteratura,
ma nella letteratura stessa c'è l'Arte, la quale non è né sarà mai scienza.
L'Arte è un fluido che si muove sopra ed oltre le menti degli uomini.
Ora che ho violato un canone della prosa moderna con questa generalizzazione metafisica,
ne violerò un altro.
Farò una comparazione fiorita e metaforica.
L'Arte, o un'arte, non è dissimile da un fiume, per il fatto che qualche volta
essa è turbata dalla qualità del proprio letto pur essendone in certo modo indipendente.
Il colore dell'acqua
dipende dalle sostanze che compongono il letto del fiume e le banchine attuali e precedenti;
gli oggetti fermi vi vengon riflessi, ma il movimento è qualità propria del fiume.
Lo scienziato si occupa di tutte quelle cose, ma l'artista si occupa di ciò che scorre.
- Ezra Pound -