Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

martedì 30 ottobre 2018

Senso della politica al pistacchio

Tempismo sospetto

Perché non lo dichiarò a gran voce quando sarebbe stato opportuno farlo
... perché tutti lo capissero ...
e invece 
inizia a propagandarlo soltanto adesso ?



Il Verbale ? Un fantasma opzionale

Verbale mancante ma Cartella certa


Da oggi in poi non ci sarà più bisogno di notificare le multe stradali :
il conducente potrà ricevere direttamente la cartella esattoriale
e, se vuole contestare qualche vizio del verbale,
dovrà farlo impugnando la cartella stessa
( è tutto da spiegare però come, visto che non ha preso visione del verbale
e quindi non ne può conoscere eventuali vizi ).
Possibile ? Assolutamente sì, e a dirlo
è una sentenza di ieri della Cassazione
che si richiama peraltro alle stesse Sezioni Unite.
In buona sostanza, secondo la Corte,
l’omessa notifica della contravvenzione stradale
viene sanata dall’invio della cartella di pagamento.
Ma procediamo con ordine
e cerchiamo di capire quali sono i fondamenti di questa decisione
e cosa cambierà da oggi in poi per gli automobilisti italiani.



domenica 28 ottobre 2018

Tracce di un passaggio


Sapersi ascoltare

Che lo si voglia o no
tutti abbiamo la necessità di lasciare un segno del nostro passaggio.
Un segno. Sì. Ma lasciato per chi ?
 Chi potrà mai vederlo e dire di conseguenza :
È stato qui. Da qui è passato.

E allora 
si può dire che io lascio il segno solo per me stesso ?
Non sarebbe un controsenso un non senso ?
Forse. Ma non completamente.

In fondo il mio ERO di un tempo
anche se è ancora parte del mio SONO attuale
ne è ben diverso.
Più complesso  più ricco  più carico di bene e di male.
Certamente più consapevole del giovane uomo che fui.
Una nuova  diversa  e più matura
l'attuale persona che può vedere le sue labili tracce lasciate sul Sentiero.
Tracce da lasciare a sua volta al residuo SARÓ  del proprio domani.

Non sempre è necessario che qualcuno ci ascolti.
 Ma è sempre necessario sapersi ascoltare.
 Se dunque qualcuno dal mondo mi ha ascoltato e mi ascolta
 bene. Mi fa piacere.
Lo ringrazio per averlo fatto 
per aver colto il mio segno e riconosciuto come persona.

Ma queste tracce … più che altro
sono lasciate per non smarrire la Strada.


Sono briciole di un vissuto quotidiano
che continuano ad avere il compito di non rischiare di perdersi.

giovedì 25 ottobre 2018

Beni non patrimoniali

Distaccarsi dal superfluo

Molto si parla del disprezzo del denaro
e con lunghissimi discorsi si ammaestrano gli uomini
a credere che i loro beni risiedono nell’animo, non nel patrimonio :
ricco è colui che si è adattato alla propria povertà e si è fatto ricco con poco.
Ma gli animi rimangono più colpiti
quando si sentono pronunciare versi di questo genere :
Ha bisogno del minimo quel mortale che il minimo brama.
Ha ciò che vuole chi sa volere ciò che basta.

Quando sentiamo queste parole e altre consimili
dobbiamo necessariamente ammettere la verità.
Infatti persino quelli che non si accontentano mai di nulla
manifestano ammirazione, entusiasmo, proclamano il loro odio per il denaro.
Quando li avrai visti in questa disposizione d’animo,
incalza, premi, fa sentire il tuo peso,
metti al bando equivoci e sillogismi e sofismi e ogni altro giochetto di inutile acume.
Volgiti contro l’avidità, volgiti contro il lusso sfrenato.
Quando ti sarai accorto di aver ottenuto qualche successo
e avrai impressionato gli animi degli ascoltatori, insisti con più energia :
è incredibile quanto importanti siano i risultati di un simile modo d’esporre,
teso alla guarigione e interamente volto al bene degli ascoltatori.
Difatti è molto facile indurre ténere menti all’amore dell’onestà e della rettitudine,
e la verità, quando per ventura dispone di un avvocato idoneo,
ha potere su indoli ancora docili e solo leggermente corrotte.

Io almeno
quando udivo Attalo inveire contro i vizi, gli errori, i mali della vita,
ho provato spesso compassione per il genere umano
e ho creduto che egli fosse un uomo sublime e superiore a ogni umana grandezza.
Definiva se stesso un re, ma, ancor più che un re,
mi sembrava un uomo munito della facoltà di censurare i regnanti.
Quando poi aveva cominciato a tessere gli elogi della povertà
e a mostrare come tutto ciò che eccede il necessario
fosse un peso superfluo e greve per chi lo portava,
spesso mi sarebbe piaciuto uscire povero dalla scuola.
E quando aveva iniziato il discorso con lo sferzare i piaceri,
lodare la continenza, la sobrietà a tavola,
un atteggiamento mentale immune non solo da piaceri illeciti,
ma anche da quelli superflui,
mi veniva proprio voglia di imporre limiti severi alla gola e al ventre.

Dopo questi incontri mi sono rimaste, o Lucilio, talune consuetudini.
In effetti mi ero accinto con grande slancio a mettere in atto tutti i suggerimenti,
poi, ricondotto alla prassi della vita cittadina,
ben poco riuscii a conservare dei miei buoni inizi.
Di qui la rinuncia per tutta la vita alle ostriche e ai funghi,
che, per la verità, non sono propriamente cibi,
ma stuzzichini che inducono a mangiare chi è sazio fino al collo.
Nulla di più gradito ai mangioni
e a quelli che si rimpinzano oltre la capacità del loro ventre;
è roba che va giù facilmente e che facilmente torna su.
Di qui la decisione di astenerci per tutta la vita dall’uso di profumi,
perché il migliore profumo che si può avere sul corpo è nessun profumo.
Di qui uno stomaco che fa a meno del vino.
Di qui il tenersi lontani per tutta la vita dalle terme :
siamo convinti che far cuocere il corpo
fino a rinsecchirlo ed esaurirlo a furia di sudorazioni
è pratica inutile e da gente smidollata.
Le altre abitudini, che avevo eliminato, sono tornate,
ma in un modo da consentirmi di osservare una certa misura
per quelle da cui avevo cessato di astenermi,
ed è una limitazione piuttosto vicina all’astinenza
e non so se ancora più difficile di questa,
perché certe consuetudini dell’animo è più facile sradicarle che moderarle.
- Seneca -
Lettere a Lucilio
 ( XVII, 108 )


domenica 21 ottobre 2018

Sacralità Sioux

Anche la zuppa è sacra

Cosa vedi qui, amico mio ?
Solo la solita vecchia pentola, ammaccata e nera di fuliggine.
Sta sul fuoco, qui, su questo vecchio fornello a legna.
Dentro l’acqua ribolle e il vapore che si alza muove il coperchio.
Carne con ossa e grasso sono nella pentola con una gran quantità di patate.
Sembra che non abbia alcun messaggio per noi, questa vecchia pentola,
e tu non sprecheresti certamente alcun pensiero per lei,
se non fosse che la zuppa ha un buon odore e ti rende consapevole del fatto che hai fame.
Ma io sono un Indiano e rifletto su queste cose di tutti i giorni, come questa pentola.
L’acqua che bolle viene dalle nubi della pioggia. È un simbolo del Cielo.
Il fuoco viene dal Sole, che ci scalda tutti, uomini, animali, piante.
La carne mi ricorda le creature a quattro zampe, i nostri fratelli, gli animali,
che ci danno il cibo col quale possiamo vivere.
Il vapore è il simbolo del respiro vitale;
esso era acqua; ora sale verso il cielo e diviene di nuovo nuvola.
Tutto ciò è Sacro.
Quando osservo questa vecchia pentola colma di buona zuppa,
penso a come Wakan Tanka, il Grande Mistero, provvede a me in questo semplice modo.
Noi Sioux riflettiamo spesso e molto sulle cose di tutti i giorni, che per noi hanno un’anima.
Il mondo intorno a noi è pieno di simboli, che ci insegnano il significato della vita.
Voi bianchi, come diciamo noi,
siete completamente ciechi da un occhio, perché vedete così poco.
Noi vediamo molte cose che voi non notate più da tempo.
Potreste anche vederle, se solo lo voleste, ma non avete più tempo per questo;
siete troppo occupati.
Noi Indiani viviamo in un mondo di simboli e di immagini,
dove lo Spirituale e il quotidiano sono uno.
Per voi sono simboli, nient’altro che parole, parole dette o scritte in un libro.
Per noi sono una parte della natura, una parte di noi stessi
la terra, il sole, il vento e la pioggia, i sassi, gli alberi e gli animali,
persino gli insetti come le formiche o le cavallette.
Noi cerchiamo di capirli, non con la testa ma con il cuore
e un minuscolo cenno ci basta, per comprendere il loro messaggio.

- Cervo Zoppo -


Soffi invisibili

Serve il cuore per poterli vedere

Il mondo spirituale, invisibile, non è in qualche luogo lontano, ma ci circonda;
e noi siamo come nel fondo dell’oceano, siamo sommersi nell’oceano di luce,
eppure per la scarsa abitudine, per l’immaturità dell’occhio spirituale
non notiamo questo regno di luce, nemmeno ne sospettiamo la presenza,
e soltanto con il cuore indistintamente
percepiamo il carattere generale delle correnti spirituali che si muovono attorno a noi.
Quando il Cristo sanò il cieco dalla nascita,
questi dapprima vide la gente intorno come alberi:
tale è il primo delinearsi delle cose celesti.
Ma noi non vediamo gli angeli trascorrenti come alberi
e nemmeno come ombre di ali lontane interposte fra noi e il sole,
anche se i più sensitivi talvolta colgono i battiti possenti di ali angeliche;
questi battiti si percepiscono appena, come il più delicato dei soffi.

- Pavel Florenskij -


sabato 20 ottobre 2018

È sempre questione di buchi

Quando la semplificazione è troppo comprensiva


Significative le espressioni facciali
del fantastico campione rappresentativo degli uditori
( Panel ... per i linguisti raffinati )
Quelli i cui discorsi ... i cui articoli
le cui parole senza tempo e sempre uguali
continuano ( ahimè ! ) ad appartenere ancora all'oggi.  


martedì 16 ottobre 2018

Lo spirito dell'Universo

È giunto finalmente il momento di renderci conto
che una interpretazione anche positivista dell’universo,
per essere soddisfacente,
deve comprendere l'interno oltre che l'esterno delle cose,
sia lo spirito che la materia.
La vera fisica è quella che riuscirà, un giorno o l'altro,
ad integrare l'uomo totale in una rappresentazione coerente del mondo. "

- Pierre Teilhard de Chardin -

Umani modificati


[...]
" L'avvento di una intelligenza artificiale superiore
potrebbe essere tanto la cosa migliore quanto la cosa peggiore mai successa all'umanità.
Il vero rischio con l'intelligenza artificiale non è la cattiveria, ma la competenza.
Un'intelligenza artificiale super-intelligente
sarebbe molto efficace nel raggiungere i suoi scopi
 e se quegli scopi non sono in linea con i nostri sarà un problema.
Nessuno di noi probabilmente è un perfido odia-formiche che le calpesta con malignità
ma se è responsabile di un progetto per l'energia verde idroelettrica
che porterà a sommergere un formicaio, non si curerà delle formiche.
Cerchiamo di non mettere l'umanità nella posizione di quelle formiche. "

- Stephen Hawking -


sabato 13 ottobre 2018

Armi cerebrali

L'arma più potente e devastante
la cui componente primaria ... efficacissima
si basa sull'utilizzo di due espedienti letali dall'apparenza innocua.

Si chiamano

distrazione e convinzione di massa.




domenica 7 ottobre 2018

Scommessa artificiale

Scommessa artificiale

La Democrazia diventerà per sempre soltanto un ricordo ?

Se il motore dell'umanità è l'intelligenza
non ti viene mai in mente di riflettere sul fatto che il mondo a venire
sarà governato da chi deterrà il potere tecnologico della A. I.
ovvero ... l' Intelligenza artificiale ?

Come pensi la utilizzeranno ?

C'è chi sta già pianificando il futuro dei prossimi 30 anni.
E lo sta facendo in sordina.


" Vi ho detto che in questa epoca
dobbiamo risolvere il problema di come le radiazioni dagli stati mentali umani
vengono trasferite nelle macchine,
di come gli esseri umani devono essere messi in relazione
con un ambiente che deve diventare sempre più meccanizzato. [...]
L'unica domanda è
se nel corso della storia del mondo saranno portati sulla scena
da uomini che sono altruisti consapevoli dei grandi obiettivi dell'evoluzione terrestre
e desiderano plasmare questi sviluppi per la guarigione dell'umanità
o da gruppi di uomini che vogliono usarli per fini egoistici propri o del gruppo.
Il punto non è quello che sta per accadere, perché certamente accadrà,
ma come accade - come vengono gestite queste cose.
La saldatura di esseri umani con le macchine
sarà un grande e importante problema per il resto dell'evoluzione della terra. "

Rudolf Steiner - GA 178
L'uso sbagliato e corretto della conoscenza esoterica
Lecture 3
Dornach, 25 novembre 1917 
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Postilla riflessiva
La " Tecnica " al servizio della " Tecnologia "
o viceversa ?