che non c’entra nulla con la “libertà di pensiero”.
La liberazione del pensare conduce al pensare libero dai sensi
che ognuno può conquistarsi mediante soprasensibile percezione.
E quest’ultima non c’entra nulla
con l’erudizione o con la cultura accademica, teorica o astratta.
Ciò vale anche per la triarticolazione.
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L’osservazione della differenza
fra un pensare conforme alla realtà e il dogmatismo
è importante e necessaria per la trasformazione delle nostre abitudini negative
che sono innanzitutto abitudini di pensiero.
Siamo però ancora molto lontani dal soddisfacimento di questa necessità.
Molto più lontani di quanto si sappia.
Un esempio della differenza fra astratto e concreto
lo abbiamo nei concetti di uomo e di società.
Per la scienza ordinaria l’uomo è un’unità.
Così la società è intesa come unità, o come Stato unitario.
L’anatomista, il fisiologo, considera il cervello, gli organi di senso, i nervi, il fegato
la milza, il cuore, ecc., come organi di un organismo o di un sistema unitario.
Le cose però, a guardar bene, non stanno così .
Il nostro organismo comporta tre sistemi essenzialmente differenti.
L’uomo che si manifesta nel capo, cioè nel sistema neuro-sensoriale
è diverso dall’uomo che si manifesta nel petto, vale a dire nella circolazione e nel respiro
ed ancora diverso dall’uomo che si manifesta nel ricambio, cioè negli arti e nei muscoli.
Attività muscolare, attività nervosa, e attività respiratoria
non hanno essenzialmente nulla in comune pur articolandosi fra loro.
L’uomo è triarticolato e come tale vive nel mondo.
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Proprio in base a mere teorie astratte, in economia si può dire tutto e il contrario di tutto