È lecito parlare ancora di democrazia ?
È in atto un preciso piano di distruzione, di viscerale annientamento
della nostra libertà e della nostra autodeterminazione.
È in atto una ben precisa volontà di sterminare ogni individuale tentativo di resistenza
di porre fine a ogni forma di personale e libera scelta.
No, non son parole troppo crude, né forzate
non c’è alcuna iperbole, alcuna esagerazione, ma pura, semplice, seppur incredibile verità.
L’imposizione di una simile logica malata altro non fa che consumarci giorno dopo giorno
nel totale assopimento delle coscienze, nell’indifferenza dei più, e peggio ancora
col beneplacito dei molti.
Sembra una grottesca ambientazione di un oltre mondo paranormale
e invece è l’ultimo strampalato e incostituzionale piano di menti folli e scellerate.
Ma andiamo con ordine.
È la prima volta che una vaccinazione – sottolineiamo sperimentale
viene imposta al personale sanitario.
Medici, infermieri, operatori in genere che non vi si sottoporranno
incorreranno nella sospensione di stipendio e nella peggiore delle ipotesi
nell’allontanamento dal servizio stimato fino alla fine dell’anno.
Ora tocca a loro, e poi ?
Amplieremo l’obbligo a insegnanti, avvocati, lavoratori statali, o persino ai bambini
per permettere loro di accedere a scuola ?
È in corso una inimmaginabile violazione della persona umana
un sopruso su quei diritti intangibili di ogni essere umano che così verrebbero meno
tramite un provvedimento che non ha nemmeno attraversato l’iter di legge ordinaria
ma che si configura come atto quasi dittatoriale dell’esecutivo.
Non ci sono condizioni di emergenza che tengano.
Autodeterminazione, inviolabilità della persona umana, finanche privacy
sono solo alcuni dei diritti lesi da questa aberrazione di Stato.
Mi sconvolge avere cognizione dell’ignoranza dei più
di chi gode e si compiace di una misura di simile bassezza
come se non si avesse percezione alcuna della eventualità
che tanto i soggetti vaccinati quanto i non vaccinati
abbiano comunque possibilità di contrarre il virus e trasmetterlo a loro volta.
L’essere schedati come dei quasi untori ed esser considerati medici o infermieri di serie B
solo perché contrari a sottoporsi a una vaccinazione ancora oggi in fase di sperimentazione
e che non garantisce affatto protezione o schermatura dal virus
si configura come una lesione gravissima della privacy professionale
e della dignità lavorativa di ciascuno.
Costringere tacitamente a un trattamento sanitario attraverso minacce più o meno espresse
da parte dei datori di lavoro è un gravissimo e imperdonabile scempio sociale.
Chi non si vaccina non è un nemico da combattere con odio, sdegno, disprezzo
bensì un soggetto con invariata dignità personale
meritevole di compiere liberamente scelte individuali sul proprio corpo.
C’è da restare sensibilmente attoniti e a tratti disgustati
nel realizzare quanto odio si sia ormai in grado di diffondere al posto dell’amore :
da chi augura la morte a coloro che per il momento hanno scelto di non vaccinarsi
fino a chi esulta al solo pensiero del licenziamento
come se prendere di mira il prossimo che si distacca da un pensiero comune e imperante
sia oramai divenuto obiettivo principale di masse inferocite.
Abbiamo messo da parte l’umana solidarietà per scagliarci l’uno contro l’altro
come se non contasse più nessun legame, ma avesse preso il sopravvento
ormai il solo desiderio informe di prevaricazione e oppressione
verso chi cerca di aggrapparsi a un ultimo residuo di esausta libertà.
Non si tratta d’essere negazionisti, né tantomeno contrari alle vaccinazioni in genere
bensì di compiere un gesto ormai divenuto assurdamente rivoluzionario :
quello di rivendicare i propri diritti inalienabili di base e farli valere ad ogni costo.
contro ogni disegno criminale e grottesco che ha deciso di spazzarli via.
Contro ogni deriva incostituzionale della legge ordinaria.
Contro ogni amenità del nostro incomprensibile tempo.
Soltanto uniti, forse, sarà ancora possibile far sentire la propria voce.
- Elisabetta De Luca -
Cultura e identità
7 Aprile 2021