Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

T. de Chardin :
" Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "

SAPERE AUDE ! ET SI OMNES EGO NON

sabato 26 maggio 2018

In un sogno il ricordo

In un sogno il ricordo

Nei sogni le immagini si rincorrono 
e sfumano le une nelle altre senza alcuna logica apparente. 
Allo stesso modo 
sono state scritte e vanno lette queste parole 
che richiamano un doppio vissuto onirico.
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Nella quiete del sonno notturno si sono chiusi una seconda volta gli occhi
… e nel sogno sognato nel sogno …
ho visto un fiore che sbocciava al sole mattutino.
Imperlato gentilmente dalla rugiada notturna sorrideva al cielo
ondeggiando alla brezza di una tersa giornata d’Aprile.
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martedì 22 maggio 2018

L'attesa

No non muovetevi
c’e un'aria stranamente tesa
e un gran bisogno di silenzio
siamo come in attesa



Perché da sempre
l'attesa è il destino di chi osserva il mondo
con la curiosa sensazione di aver toccato il fondo
Senza sapere se sarà il momento
della sua fine o di un neo rinascimento.

domenica 20 maggio 2018

Razza in estinzione

Razza in estinzione

( Libera declinazione personale )

Non mi piace la finta allegria
non sopporto neanche le cene in compagnia
e coi giovani sono intransigente
di certe mode, canzoni e trasgressioni
non me ne frega niente.
E sono anche un po’ annoiato da chi ci fa la morale
ed esalta come sacra la vita coniugale
e poi ci sono i gay che han tutte le ragioni
ma io non riesco a tollerare le loro esibizioni.

Non mi piace chi è troppo solidale e fa il professionista del sociale
ma chi specula su chi è malato
su disabili, tossici e anziani 
è un vero criminale.
Ma non vedo più nessuno che s’incazza
fra tutti gli assuefatti della nuova razza
e chi si inventa un bel partito per il nostro bene
sembra proprio destinato a diventare un buffone.

Ma forse sono io che faccio parte
di una razza in estinzione.

La mia generazione
ha visto le strade, le piazze gremite di gente appassionata
sicura di ridare un senso alla propria vita
ma ormai son tutte cose del secolo scorso
la mia generazione ha perso.

Non mi piace la troppa informazione
odio anche i giornali e la televisione
la cultura per le masse è un’idiozia
la fila coi panini davanti ai musei mi fa malinconia.
E la tecnologia ci porterà lontano
ma non c’è più nessuno che sappia l’italiano
c’è di buono che la scuola si aggiorna con urgenza
e con tutti i nuovi quiz ci garantisce l’ignoranza.

Non mi piace nessuna ideologia
non faccio neanche il tifo per la democrazia
di gente che ha da dire ce n’è tanta
la qualità non è richiesta è il numero che conta.
E anche il mio paese mi piace sempre meno
non credo più all’ingegno del popolo italiano
dove ogni intellettuale fa opinione
ma se lo guardi bene è il solito coglione.

Ma forse sono io che faccio parte
di una razza in estinzione.

La mia generazione ha visto migliaia di ragazzi pronti a tutto
che stavano cercando
magari con un po’ di presunzione
di cambiare il mondo
possiamo raccontarlo ai figli senza alcun rimorso
ma la mia generazione ha perso.

Non mi piace il mercato globale che è il paradiso di ogni multinazionale
e un domani state pur tranquilli
ci saranno sempre più poveri e più ricchi ma tutti più imbecilli.
E immagino un futuro senza alcun rimedio
una specie di massa senza più un individuo
e vedo il nostro Stato che è pavido e impotente
è sempre più allo sfascio e non gliene frega niente
e vedo anche una Chiesa che incalza più che mai
io vorrei che sprofondasse
con tutti i Papi e i Giubilei.

Ma questa è un’astrazione
è un’idea di chi appartiene
a una razza in estinzione.



L'Invito

Uscire dallo spazio che su di noi hanno incurvato secoli e secoli
è l'atto più bello che si possa compiere.
Quasi nemmeno ci rendiamo conto
delle nostre tacite obbedienze e automatiche sottomissioni,
ma ce le possono scoprire,
dandoci un orrore salutare,
i momenti di spassionata osservazione,
quando scatta il dono di chiaroveggenza e libertà
e per l'istante si è padroni,
il destino sta svelato allo sguardo.
Per mantenersi in questo stato
occorre non avere interessi da difendere, paure da sedare,
bisogni da soddisfare;
si raccolgono i dati, si dispongono nell'ordine opportuno e,
al di là dei recinti dove si sta rinchiusi,
si spalanca l'immensa distesa del possibile.
- Elémire Zolla -
Uscite dal Mondo



Decadenza e grandezza umana

Decaduto da una natura migliore

La grandezza dell’uomo è così visibile
che la si deduce anche dalla sua miseria,
perché quello che è natura negli animali noi lo chiamiamo miseria nell’uomo.
Da questo riconosciamo che,
essendo la sua natura oggi uguale a quella degli animali,
è decaduto da una natura migliore che prima gli era propria.
Infatti,
chi è infelice di non essere re se non un re spodestato ?
Paolo Emilio
si considerava forse infelice per non essere più console ?
Al contrario,
tutti lo consideravano ben felice di esserlo stato,
perché lo status di un console non era di esserlo sempre.
Perseo invece
era considerato infelice per non essere più re,
perché lo status di un re era di essere per sempre re,
al punto che ci si meravigliava che egli sopportasse di vivere.
Chi si considera infelice di non avere che una bocca,
e chi non si considera infelice per non avere che un occhio ?
Forse non è mai successo che qualcuno abbia sofferto per non aver tre occhi,
ma si è inconsolabili quando non se ne hanno affatto.

- Blaise Pascal -
Pensieri
108



Umanità astratta


La società umana è un’astrazione.
L’unica società reale è la società complessiva del mondo naturale.
Siamo incapaci di pensare in questo modo
perché le nostre religioni e le nostre tradizioni umanistiche
portano con sé un certo antagonismo nei confronti del mondo naturale.
Ma oggi
il rifiuto da parte degli esseri umani
di percepirsi in relazione di prossimità con il mondo naturale,
di essere membri della comunità della Terra,
li sta conducendo all’autodistruzione.

- Thomas Berry -
Our Children : Their Future
 « The Ecozoic Reader »
vol. 1 - n.4 - 2001 - pg. 10

domenica 13 maggio 2018

Parole antiche per riflessioni moderne

Parole antiche per riflessioni moderne

Ren e Yi

“ Ogniqualvolta le vostre azioni non raggiungono i risultati sperati
esaminate voi stessi e cercate i motivi in voi. ” 
Era questa l’esortazione che Mencio, grande maestro del IV secolo a.C.
incessantemente rivolgeva ai sovrani del suo tempo,
i re dell’epoca degli Stati Combattenti, che egli cercava di convincere
che la sola forma di governo davvero efficace è quella fondata su ren e yi,
“ senso dell’umanità ” e “ senso della giustizia ”.
Ma sembra che i suoi interlocutori gli abbiano prestato un ascolto alquanto distratto :
le sistematiche vessazioni e spoliazioni nei confronti dei sudditi
e le guerre d’aggressione a cui erano dediti
erano indubbiamente per loro molto più interessanti dei discorsi di elevata moralità,
eloquenti e appassionati,
di colui che la tradizione successiva ha unanimemente additato
come il maggiore e più fedele discepolo di Confucio.

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mercoledì 9 maggio 2018

Mefistofeliche promesse

Corruzione del pensiero e del linguaggio

Centosettant'anni dopo la celebre definizione di Metternich,
l'Italia sembra tornata ad essere nulla più di “ un'espressione geografica ”.
So che non si tratta di una valutazione accettata ma quel che io vedo,
e che chiedo di confutare a chi vi riuscisse,
è un Paese spogliato d'ogni sovranità e in crisi d'identità,
con in tasca una moneta straniera, Berlino per capitale effettiva,
un inglese impostore eletto a nuova madrelingua
ed il relativismo culturale a sovrintender le menti in vece di religione di Stato.

[...]Fu la Cancelliera Merkel in persona poi,
una volta vinta la campagna d'estate dello spread,
a dichiarare ufficiosamente il “ protettorato tedesco ”,
dettando punto per punto l'agenda politica di Roma con la famigerata formula
- evoluzione delle antiche condizioni di pace -
dei “ compiti a casa ”.
 Da allora Berlino dispone,
magari per mezzo dei suoi ventriloqui di Bruxelles,
e Roma esegue,
vergando con le lacrime e il sangue degli italiani 
quaderni su quaderni di “ compiti a casa
[...]
... alla docile accettazione del giogo tedesco
è andato aggiungendosi, da qualche tempo,
uno spettacolo altrettanto mortificante, ma ancor meno comprensibile :
l'oblio organizzato della lingua italiana,
ovvero dell'ultimo retaggio ancora intatto della nostra identità nazionale.
[...]
La sostituzione strisciante dell'italiano con l'inglese
non riguarda solo l'istruzione universitaria.
Da quest'anno, infatti,
gli studenti di tutte le scuole secondarie dovranno assistere,
oltre alle consuete ( e, intendiamoci, sacrosante ) lezioni “ di ” inglese,
anche a lezioni “ in ” inglese delle principali materie scientifiche.
Materie scientifiche, forse non lo sapete, come la storia.
Ma non c'è un cortocircuito logico
nel pretendere che la storia d'Italia venga insegnata in inglese ?
In quella storia, quantomeno, sembrerebbe mancare qualcosa.
Qualcosa di enorme.
[...]
Dovendo pagare il mio tributo alla cultura anglosassone,
consentitemi di parafrasare un micidiale fustigatore dei “ modernisti ” d'ogni tempo
quale fu, e continua ad essere, George Bernard Shaw.
 Anche io, come lui,
 " ... non credo sia necessario essere stupidi per parlare inglese tra italiani,
ma certamente aiuta.
"
[...]
Il buio di ieri contro la luce del domani che stiamo costruendo oggi ... 
Non so voi ma io, se mi fermo a considerare il presente,
fatico ad immaginare qualcosa di più buio di questo Oscurantismo Illuminista
e di questa mefistofelica promessa di consegnarci Tutto,
ma solo se, prima, avremo accettato di prostrarci al Nulla.

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