Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

lunedì 31 luglio 2023

Il futuro anteriore

Il futuro anteriore

Poiché Noè era ormai stanco di fare il profeta di sventura
 e di continuare ad annunciare senza tregua una catastrofe che non arrivava
e che nessuno prendeva sul serio...
un giorno si vestì di un vecchio sacco e si sparse della cenere sul capo.
Questo gesto
era consentito solo a chi piangeva il proprio figlio diletto o la sposa.

Vestito dell’abito della verità, attore del dolore, ritornò in città
deciso a volgere a proprio vantaggio la curiosità, la cattiveria e la superstizione degli abitanti.
Ben presto ebbe radunato attorno a sé una piccola folla curiosa
e le domande cominciarono ad affiorare.
Gli venne chiesto se qualcuno era morto e chi era il morto.
Noè rispose che erano morti in molti
e, con gran divertimento di quanti lo ascoltavano, che quei morti erano loro.
Quando gli fu chiesto quando si era verificata la catastrofe, egli rispose :
« Domani.» 
Approfittando quindi dell’attenzione e dello sgomento
Noè si erse in tutta la sua altezza e prese a parlare :
« Dopodomani il diluvio sarà una cosa che sarà stata.
E quando il diluvio sarà stato, non sarà mai esistito.
Quando il diluvio avrà trascinato via tutto ciò che c’è, tutto ciò che sarà stato
sarà troppo tardi per ricordarsene, perché non ci sarà più nessuno.
Allora, non ci saranno più differenze tra i morti e coloro che li piangono.
Se sono venuto davanti a voi, è per invertire i tempi
e per piangere oggi i morti di domani.
Dopodomani sarà troppo tardi
Dopo di che se ne tornò a casa
si sbarazzò del suo abito, della cenere che gli ricopriva il capo
e andò nel suo laboratorio.

A sera, un carpentiere bussò alla sua porta e gli disse :
« Lascia che ti aiuti a costruire l’arca, perché quello che hai detto diventi falso.»
Più tardi, un copritetto si aggiunse ai due dicendo :
« Piove sulle montagne,
lasciate che vi aiuti perché quello che hai detto diventi falso.»


💢

Tenendo comunque sempre presente come finì la storia biblica...
se per un verso a volte è corretto farsi profeta di sventura
al tempo stesso però non ci si deve lasciar travolgere dall'ansia.

La capacità di rappresentarsi il futuro come fosse il presente
... capacità indispensabile nei tempi di grandi cambiamenti ...
dovrebbe appartenere di diritto alle nuove generazioni.
 L’errore più grave per noi adulti stagionati
sarebbe quello di appellarsi soltanto alla propria personale esperienza
per osservare... valutare... consigliare... peggio ancora giudicare.
Partecipare a trasformazioni in nome della salvezza del genere umano
è quello che anche noi adulti consapevoli dovremmo impegnarci a fare
... non tanto per sentirci giovani ...
ma per non invecchiare tristemente contribuendo a falsificare il futuro.

sabato 29 luglio 2023

Fluttuazioni cognitive dissonanti

Fluttuazioni cognitive dissonanti

Applicazione della PNL alla massa


Prendi un argomento scomodo che fluttua tra il vero e il falso.
Occultalo finché puoi.
Metti in ridicolo e perseguita chi vi trova qualcosa che non quadra.
Procurati la complicità dei cittadini facendo in modo che, rigettando il tema
si sentano intelligenti e conformi.
Quando cominciano ad affiorare troppe evidenze
cambia nome al fenomeno, e inizia a sdoganarlo, facendolo passare per normale
innocuo, anzi utile.
Fai in modo che ora i cittadini credano come normale e giusto
ciò che prima pensavano fosse fantasioso.
Nel frattempo, però, continua a mettere alla berlina chi discute dello stesso fenomeno
- ora sdoganato -
utilizzando ancora il vecchio nome.
Ora insabbia la dissonanza cognitiva con ogni mezzo mediatico possibile.

- Ernst Jünger -
Der Waldgang
Il trattato del ribelle


Noi siamo ciò che ragioniamo ...
o ciò che ci vien fatto pensare.

venerdì 28 luglio 2023

Gli effetti del conformismo

Gli effetti del conformismo

Erano gli inizi degli anni '70 :
l'americanismo aveva ormai preso il sopravvento su tutti.
Pochi parevano rendersene conto ...
 

E di colpo ti viene il sospetto che in tutta la vita non hai mai scelto "


E finiamola con questa sudditanza linguistica !
Non permettiamo che siano sradicate le nostre origini
americanizzando il Paese e le nostre anime !!
Quando parliamo
usiamo frasi e citazioni che ci contraddistinguono !!!

Fonema - 44

 


giovedì 27 luglio 2023

Tempi fatui

Tempi fatui

Passeggiando per le vie cittadine in serate estive
si possono osservare dinamiche molto indicative sulla nostra attuale società.
Innanzitutto bimbi piccoli, di pochi mesi, nei passeggini
totalmente assorti dagli smartphone che tengono in mano.
Poi genitori, a loro volta distratti dai cellulari, dialoghi assenti tra loro
mentre i figli più grandicelli corrono a vuoto per le strade
in cerca di qualche attenzione che non riceveranno.
Che dire degli adolescenti
in branco tra loro, in cerca di indipendenza dal mondo dei " boomer "
Le loro movenze, il linguaggio, l'abbigliamento e i loro gesti
non sono altro che scimmiottamenti indotti dalla società con le sue grottesche mode trap.
E selfie, tanti selfie, con storie Instagram e Tik Tok in continuo aggiornamento
mentre la vita scorre.
Infine gli anziani, con quello sguardo perso, un po' malinconico
che vagano spaesati in un mondo in cui evidentemente non si riconoscono più.

Immagini che rappresentano l'essenza profonda dei tempi che stiamo vivendo.
Tempi fatui di cui vedremo i frutti nei prossimi decenni.
W.I.

L'autoinganno

L'autoinganno

Tanta verità fa male


L’essere umano ha un problema : non può sopportare tanta verità.
Di conseguenza, poiché non può sopportare tanta verità,
il sistema mentale si pone in una zona di sicurezza.

Il profeta o il mistico hanno un problema : vogliono conoscere la verità,
e poiché vogliono conoscere la verità, sono totalmente dissociati dalla società,
perché la società non vive nella verità, vive in un tenebroso sistema di sicurezza.

Pertanto, il mistico è come un folle nella società, non lo capisce nessuno,
perché come la società è matta,
devono classificare chi è davvero sano di mente come un matto,
 ma è la società che è matta e sposta la follia di chi vede la realtà.

Non so se mi spiego,
se voi vedete profondamente la realtà, siete molto marginali nella società.
Perché la società non può sopportare tanta realtà.
Perché le persone hanno bisogno di auto-ingannarsi per continuare a vivere.

Il problema della società è che non può rivelare troppi autoinganni.

Il mistico si che ne ha bisogno se vuole contattare la divinità.
Il mistico ha bisogno di liberarsi dei sistemi di autoinganno, almeno dei propri,
può vedere gli inganni della società, ma i propri sono quelli che devono essere rimossi,
altrimenti non c’è modo di connettersi.

Quindi il lavoro è liberarsi dagli autoinganni.

Qual è la radice dell’autoinganno ?
La mente !
Perché la mente è progettata per il sistema dell’autoinganno, per la sopravvivenza.
Di conseguenza, la mente umana mi fa partecipare a tutti gli autoinganni
per non essere escluso dal sistema.

Quindi il problema del mistico è che può vivere una doppia vita.
È così connesso all’essenza che percepisce il mondo come se fosse tutta una menzogna,
ed è tutta una menzogna, ma deve vivere come se fosse tutto vero.
Pertanto, la vita del mistico è complicatissima
perché deve vivere consapevolmente una menzogna.
E deve vivere dentro di sé una verità che non può essere condivisa con nessuno.


👀

Come quando si guida : per poter vedere nei punti ciechi
occorre usare diversi specchietti posti in angoli differenti.

mercoledì 26 luglio 2023

Tutte le strade portano a Roma

Tutte le strade portano a Roma

Strade
 che in Italia... Germania... Francia... Marocco... Libia e in Tunisia...
sono percorse ancora oggi da milioni e milioni di automobilisti.
In tutta Europa e nel Nord Africa
gli insediamenti maggiormente illuminati
corrispondono alle città conquistate dai Romani
e collegate tra loro da quella fittissima rete di strade
per le quali gli ingegneri dell'antica Roma erano noti in tutto il mondo.

Le strade principali seguono sempre lo stesso percorso nei secoli.
Sono ancora qui ... testimoni della nostra Storia e della nostra grandezza. 


Il 90% dei tesori artistici è qui in Italia
così come i 2\3 della biodiversità agro alimentare.
2.000 km di coste balneabili alcune delle quali paradisi naturalistici
sono qui e non nei mari del Nord.

Come Nazione sconfitta
ci è sempre mancata la testimonianza concreta del nostro valore.
Riportiamolo alla mente tra di noi con le parole e con il cuore
e smettiamola come popolo
di soffrire d'impulsi d'inferiorità rispetto agli Stati nord europei.

È sulla presa d'atto del nostro valore che dobbiamo lavorare
per riscoprire l'orgoglio... la fierezza... l'ammirazione per il nostro Paese.
Per quello che seppur a fatica e supportato da un lento risveglio
sta per tornare ad essere il più bello del mondo
a dispetto di traditori e corrotti.

martedì 25 luglio 2023

Gesuitismo

Gesuitismo



Il Gesuitismo : la difesa di un'idea dell'Uomo e della società
basata su regole, dogmi e autoritarismo.
La sua influenza in tutti i campi e i conflitti che ne deriveranno.

Guglielmo Tell - Ouverture

Guglielmo Tell - Ouverture

Dodici minuti da ascoltare per capire cosa eravamo 
e riflettere su cosa siamo diventati dopo 80 anni
trascorsi sotto il tallone di un Impero esportatore di democrazia.
( SEMPRE considerando l'appropriato distinguo tra un popolo e i suoi governanti )

 

Musica dalle mille sfumature e una forza sublime
tale da evocare l'inizio di un'impresa colossale.

L'Invidioso

L'invidioso

" A volte, ciò che provoca l'invidia
non è il tuo denaro, la tua auto o le cose che hai
perché può succedere che l'invidioso abbia tutto questo o anche di più.
Quello che causa l'invidia è la tua essenza, la tua energia,
è ciò che sai fare bene e lui no,
è il successo con la tua famiglia, sono i tuoi talenti, la tua aurea, le tu relazioni ...
il modo in cui gestisci i tuoi valori attraverso la vita,
quelle cose che ti fanno risplendere e che nessuno mai potrà spegnere.
Questo è ciò che uccide qualsiasi persona invidiosa
e non immagini nemmeno cosa darebbe
per avere quella luce che proviene dal tuo essere e che mai potrà copiare. "

Principe Antonio de Curtis


- Totò -

lunedì 24 luglio 2023

Cambiamenti climatici rinascimentali

Cambiamenti climatici rinascimentali

“ Faceva sempre più caldo, un caldo intollerabile, le estati erano come inferni
e gli abitanti dei villaggi non trovavano ristoro nemmeno nei torrenti e nei laghi,
divenuti caldi come brodo.
Qualcuno diceva che erano i segnali dell’imminente fine del mondo.
Gli esperti scienziati borbottavano a tutto spiano salmi incomprensibili e paurosi
che facevano la fortuna dei preti, sempre più cercati da piagnucolanti fedeli
in cerca di salvar l’anima.
Quando l’estate finì, tutto tornò come sempre.
Era stata la solita estate calda di ogni anno.
I preti e gli uomini di scienza si erano arricchiti
mescolando con sapienza superstizione e paura.
Sarebbe poi arrivato il solito inverno di sempre.”

( 1542 )

domenica 23 luglio 2023

Militari caduti nella 2a Guerra Mondiale

 Militari caduti nella 2a Guerra Mondiale

Ricordando che i conflitti... le guerre e le rivoluzioni
si sono sempre fatte perché qualcuno ci guadagni.


Un filmato che vale più di mille commenti
Sul chi ne ha tratto profitto lascio alle tue riflessioni

Benessere generazionale

 Benessere generazionale



Servono commenti ?


sabato 22 luglio 2023

SV40

SV40

No.
Non è una targa automobilistica della prov. di Savona.
un virus a DNA che trasforma le cellule sane in cellule cancerose.

Considerato che nei vaccini sieri a mRNA
viene utilizzata una tecnica chiamata DNA auto-ricombinante


a nessuno che sia profano sorge qualche dubbio ?

Pensieri già pensati

Pensieri già pensati

" Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati,
che acquistano sulla pagina un suggello di conferma.
Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra
– che già viviamo – 
e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi."

- Cesare Pavese -

mercoledì 19 luglio 2023

Dissenso

 Dissenso concordato

Sentimento attenuato dal qualificativo associato
avente come scopo
quello di non dover mai intaccare le fondamenta dell'ordine costituito
limitandosi alla sfera periferica riguardante solo questioni superficiali.

Il motivo ?


Perché spesso
il non allineato è più utile di quanto si possa pensare

E questo al Sistema non va bene

Benefici pandemici

Benefici pandemici

Come mutare a proprio favore le avversità imposte.


Capitano,
il mozzo è preoccupato e molto agitato per la quarantena che ci hanno imposto al porto.
Potete parlarci voi ?
“ Cosa vi turba, ragazzo ? Non avete abbastanza cibo ? Non dormite abbastanza ?
Non è questo, Capitano,
non sopporto di non poter scendere a terra, di non poter abbracciare i miei cari.
“ E se vi facessero scendere e foste contagioso,
sopportereste la colpa di infettare qualcuno che non può reggere la malattia ? ”
Non me lo perdonerei mai, anche se per me l’hanno inventata questa peste !
👇

martedì 18 luglio 2023

Alterazioni verbali dissolutive

Alterazioni verbali dissolutive

Vocaboli mutati per convenienza

“ Come sarà possibile
far formare giudizi tutti opposti alle idee preesistenti, al senso comune ?
Come ingannare tanto sfacciatamente se medesimo, e gli altri ?
Nulla di più facile per i nostri rivoluzionari.
Essi avendo accoppiato le stranissime idee della ribellione col diritto
( il quale non può collegarsi che colla sola legittimità )
e le qualità contraddittorie della superbia colla debolezza,
si sono fortificati colla mutazione degli antichi vocaboli
e coll’altri inventarne tutti nuovi di conio. ”

- Antonio Capece Minutolo -
Principe di Giacosa
Sulla corruzione del secolo circa la mutazione dei vocaboli
in N. Del Corno, Gli « Scritti sani »
Dottrina e propaganda della reazione italiana dalla Restaurazione all'Unità
Franco Angeli, Milano, 1992, p.98
________________________________________________________________

Certamente era un ultra-conservatore del secolo scorso
e lo scenario storico differente da quello attuale.
Ma non si può negare che oggi come allora
è anche attraverso tecniche di manipolazione
che si possono alterare i principi fondamentali della morale
dell'etica ... della giustizia.
Prodromi odierni destinati alla dissoluzione dell'Europa
ma non solo.
Un appunto questo ... per chi
- pur negandolo a sé stesso -
fa parte di quella che non a caso è stata definita maggioranza silente.
Ovvero
il gregge appositamente distratto
che ancora non si rende pienamente conto
della demolizione in atto dei diritti democratici e del benessere sociale
seppure ormai perpetrato apertamente e alla luce del sole.


... quove modo genus humanum variante loquela
coeperit inter se vesci per nomina rerum ...
... in che modo il genere umano abbia cominciato a usare nei reciproci rapporti
il vario linguaggio mediante i nomi attribuiti alle cose ...

La vittoria dell'algoritmo

La vittoria dell'algoritmo

Parità mistificata

La femminizzazione estremizzata

" In quanto archetipi,
il maschile e il femminile sono i due poli opposti e indispensabili della vita.
Indispensabili perché complementari.
Se uno dei poli scomparisse, tutto si guasterebbe, si rovinerebbe.
Il solo maschile genererebbe un mondo di brutalità e di morte.
Il solo femminile è il nostro mondo :
i padri sono scomparsi, i bambini sono diventati piccoli mostri capricciosi, fiacchi e tirannici.
I criminali non sono dei colpevoli, ma vittime della società o malati che dobbiamo coccolare.
Gli psicologi si moltiplicano
mentre dei mostri psicopatici sfottono le loro vittime e ridono in faccia ai giudici."



Dietro la parità ... sta la mistificazione

L'adesione al modello maschile spacciata come parità
ha snaturato la specificità femminile
selezionando come modello vincente il tipo " virago "
Ma la natura non perdona :
quello che viene cacciato dalla porta rientra dalla finestra
per lo più in forma degradata ... specie se il fenomeno è di massa.
E per l'appunto ... in forma massiva
anche l'archetipo maschile si è annacquato
facendo emergere ciò ch'è latente ed esasperando il peggio di sé :
come ad esempio il bimbo viziato e capriccioso ...
il puer aeternus che tanto piace al Mercato.

 Nell'indistinto caotico
dove prevalgono gli impulsi elementari comuni della bestia umana aspecifica
è più facile procedere con approssimazione.

È la vittoria dell'algoritmo

La pensi ovviamente ognuno come meglio crede

L'equivoco costato caro

Ingordigie imperiali :

Creso (585-546 a. C.) in qualità di re di Lidia conquistò Efeso, Mileto e i vicini regni di lingua greca, perpetrando razzie ed estorcendo tributi che lo resero uno dei più ricchi sovrani del suo tempo. Vittorie e ricchezze aprirono tuttavia il varco alla hybris, inducendo Creso a volgere lo sguardo verso est con l’ambizione di conquistare la Persia, governata da Ciro il Grande. Dopo aver ricoperto il cosmopolita Tempio di Delfi di oro e argento, Creso domandò all’Oracolo se il progetto di conquista della Persia che aveva pianificato avrebbe avuto successo. La sacerdotessa Pizia rispose, secondo il linguaggio sibillino che la caratterizzava : «Se scendi in guerra contro la Persia, distruggerai un grande impero». Creso decise quindi di attaccare la Persia, nel 547 a. C. Marciando verso est, aggredì la Frigia, Stato vassallo della Persia. Ciro reagì organizzando un’operazione militare in soccorso della Frigia, culminata con la sconfitta dell’esercito di Creso, la cattura dello stesso, la confisca dell’oro di Lidia e l’introduzione presso quest’ultima della moneta d’oro persiana. Creso aveva effettivamente distrutto un grande impero, ma era il suo.
Indovinello : Qual'é l'Impero attuale che rischia di fare la stessa fine ? Esatto. Proprio quello. 😄

domenica 16 luglio 2023

Pensieri cullati

Pensieri cullati

Riporto integralmente velandone il ricordo futuro
... e nel frattempo ricambiando l'abbraccio


Caro F.
anche oggi ho dormito tutta la mattina, anche se poi confesso di sentirmi in colpa
perché fuori c'è un sole radioso e caldo ed io ho la sensazione di voler rinunciare a viverlo.

Ogni tanto mi piace entrare nelle tue pagine, arsa dalla sete di parole.
 E mi piace pensare che possano esserci anche parole che mi riguardano.

È così che immagino il connubio tra di noi :
un miscuglio di fantasia, emozioni e sensazioni che ciascuno di noi può trasmettere all'altro.
Posso esprimermi così proprio per la distanza che ci divide e che allo stesso tempo unisce
per cogliere riverberi di ciò che di bello e affascinante può ancora riservare la vita.

Mi sto chiedendo ancora cosa sia la vita.
Forse quel percorso ancestrale che ti porta a fermarti qua e là
 a seconda di dove in quel dato preciso istante il tuo equilibrio e il tuo istinto ti pone ?
Quante volte mi sono chiesta il perché delle cose, di un evento... di una scelta...
e persino dei miei sbagli che tu conosci.

Quante volte ritorno con la mente al passato per fare incetta dei miei ragguardevoli errori
 soprattutto per cercare di arginarli nel futuro
e non farli sgorgare del sangue rappreso che potrebbe tornare a sgorgare copioso
nel caso in cui una ferita, magari infetta, si riaprisse
porgendomi senza esitazione l'antico dolore che ancora duole
immerso com'è nei suoi profondi ricordi.

Eppure so che devo guardare avanti, che dal passato devo solo trarne l'esperienza necessaria
per non ripercorrere tortuosi sentieri ormai noti
e riconoscere con consapevolezza d'ora in poi quali siano le strade meno travagliate
che danno almeno un po' più di respiro ai miei pensieri.

Sensazione inebriante quella in cui poter cullare dolcemente i miei pensieri.
Sensazione inebriante quella di poterli porgere anche a te
in quella coppa virtuale di spumante che ti invio, con cui brindo al futuro di entrambi
rinnovando ancora una volta il mio grazie per essermi amico.
       
                                                                                     Un abbraccio                           R......

Dalla difesa alla vittoria

Dalla difesa alla vittoria

Dice il Saggio :

" Difenditi con il sorriso, attacca con il silenzio ...

... e vinci con l'indifferenza "

sabato 15 luglio 2023

Gli omuncoli

Gli omuncoli


Ripreso da :
Storia filosofica dei secoli futuri
Ippolito Nievo
a cura di Mariarosa Santiloni
Fondazione Ippolito e Stanislao Nievo, Roma, 2013 E-Book Kindle

Il titolo completo é:
Storia filosofica dei secoli futuri fino all’anno 2222
ovvero fino alla vigilia in circa della fine del mondo.

Introduzione
[...]
Il desiderio di Nievo di frugare nel futuro
- come acutamente osserva E. Russo nell’edizione della Storia filosofica da lui curata -
era già evidente in una lettera del 1850 all’amico Attilio Magri,
quando si definisce ‹‹ maledettissimo profeta ››
e in seguito in un articolo del gennaio 1858 uscito su ‹‹ Il Pungolo ››
- alla testata giornalistica per cui scriveva - dove scrive :
‹‹ Diavolo ! Come sarà messo il mondo pel capodanno del 2040 ? ››
Sembra quasi l’antefatto a quello che pubblicherà due anni dopo.
Al racconto, lo scrittore, con linguaggio vivace e con punte sarcastiche,
affida le sue previsioni, a volte davvero inquietanti, sulle sorti dell’umanità dal 1860 al 2222.
[...]
Nella storia si prevedono una serie di avvenimenti quali ‹‹ L’unificazione dell’Italia,
la nascita dell’Unione Europea, la laicizzazione della cultura,
lo scoppio delle guerre mondiali, l’invenzione dei robot, la diffusione dei narcotici…
e un profondo senso di noia che un mondo perfetto
- per una umanità che perfetta non è e mai lo sarà -
non può che portare con sé ››.
La visione dello scrittore sul futuro, pur in un’ottica progressista
dove scienza, tecnica e industria sono in equilibrio,
oscilla tra l’ottimismo per il “ nuovo ”
e un certo pessimismo legato alla natura umana concludendo che
‹‹ l’umanità può distruggersi tanto negando
quanto entrando con troppa fiducia nello spirito tecnico-scientifico.»

- Mariarosa Santiloni -
Segretario Generale

Libro Quarto 

Il caso, ovverosia l’attività umana individuale ed anormale, ha presieduto ai periodi storici della vecchia società; la nuova riconosce il suo sviluppo crescente e regolare dall’industria, ovverosia dall’attività umana collettiva e progrediente. Noi tocchiamo ora ad una rivoluzione scientifica che operò nel consorzio umano il maggior cambiamento che si sia mai operato; e dopo un’oscillazione spaventosa di alcuni lustri lo fermò stabilmente sulle basi incrollabili su cui esso adesso riposa. L’introduzione delle lingue articolate, la formazione delle famiglie, il trovato della navigazione, l’agricoltura, lo stabilimento delle città, la codificazione morale religiosa, il dogma dell’eguaglianza umana, l’invenzion della polvere e della stampa, il trionfo della libertà di coscienza, l’applicazione del vapore e dell’elettrico, l’assetto definitivo della nazionalità, la concordia democratica universale, e la sanzione sociale del diritto di viver bene aveano condotto l’umanità di metamorfosi in metamorfosi a non riconoscersi più nella sua forma originale. Ma la rivoluzione, di cui parliamo ora, sorpassa pel miracolo della causa e per grandiosità degli effetti qualunque altra opera abbia mai adescato l’immaginazione umana.

Tutti s’avvedono come io alluda all’invenzione degli omuncoli detti anche uomini di seconda mano, o esseri ausiliari. La costoro creazione, non anteriore al nostro secolo di cento sessant’anni, si perde già nelle incertezze e nell’oscurità della favola; ma le migliori autorità s’accordano ad ascriverne il merito a Jonathan Gilles meccanico e poeta di Liverpool. Ecco al dire dei cronisti come andò la cosa.

Jonathan Gilles e Teodoro Beridan erano vicini. Ambidue fabbricavano macchine da cucire; ambidue erano svegliati d’ingegno, poveri, viziosi ed invidiosi. Si spiavano vicendevolmente, per aver occasione di mormorare l’uno dell’altro, e rubarsi le pratiche, gli avventori e i segreti del mestiero.

Tutto ad un tratto Beridan cominciò a condur vita ritirata, ad abbandonare le osterie dove usava frequentare assaissimo, a trascurare il solito commercio, e a non farsi vedere in bottega. Non scendeva quasi mai dal piano superiore della casa, e spesso ad ora tardissima della notte si vedeva splender il suo lume dalle fessure delle imposte. Ma egli s’accorse d’essere osservato, e tappò qualche fessura con tutto lo scrupolo; allora solamente qualche colpo di martello dava sentore per due o tre giornate che quella casa era abitata.

Jonathan pativa tutti i supplizi dell’invidia. Cosa faccia mai Beridan? Qual macchina soprannaturale stia egli perfezionando ? Egli almanaccò tanto e poi tanto che per non diventar pazzo decise di cavarsi la curiosità ad ogni costo. S’inerpicò una sera sul tetto del vicino, si calò prudentemente per la canna del camino, e, dietro un parafuoco diligentemente traforato, stette ad aspettare la rivelazione del mistero. Egli sapeva che quello era appunto il camino del laboratorio di Beridan.

Aspetta aspetta, costui entrò finalmente. Ma qual meraviglia per Jonathan al vedere che esso non era solo! Gli faceva compagnia un ometto pallido e stecchito, che moveva ad angoli retti le gambe e le braccia e in vece di voce faceva sentire un certo suono gutturale che assomigliava al linguaggio delle oche. L’ometto si piantò dinanzi al meccanico come un soldato che s’appresti ad imparar l’esercizio. "Siedi!" gli gridava Jonathan, e l’ometto sedeva. "Cammina!" e l’ometto camminava. "Scrivi!" e l’ometto sedeva allo scrittoio e vergava un paio di parole. "Sempre quelle due parole! non altro che quelle due parole!" sclamava il meccanico, "come ho a fare, come ho a fare perché nei suoi movimenti non prenda legge dalle molle che ha nelle giunture, ma dal bisogno del lavoro a cui s’accorge?"

"Come puoi fare?" pensò Jonathan dietro al parafuoco, "bisogna eseguire congegni, molle, e apparati chimici sì delicati che sentano la differenza e il valore degli ostacoli in cui si abbattono e lavorino a seconda! Ah, tu hai fatto l’automa?... Piccino mio; e te ne accorgerai di qui a tre o quattro mesi! Io avrò fatto l’uomo!"

Riguadagnò il tetto a furia di ginocchia, di colà rientrò in casa sua, e si mise a lavorare l’embrione dell’uomo, vale a dire l’automa. Ma fa e disfa, immagina, esegui e prova, quel benedetto automa non veniva mai. Il povero autore si sentiva la potenza di finirlo e non quella di cominciarlo; gli mancava la pazienza meccanica, a lui che possedeva in sì alto grado la sintesi scientifica! Tre mesi di lavoro lo trovarono sempre fermo sul primo passo; l’automa non si moveva, o dava un movimento convulsivo alla maniera d’un epilettico.

Il povero Jonathan a capo chino bussò un giorno alla casa di Teodoro, e gli annunciò di avergli a comunicar cose della massima importanza. Teodoro lo introdusse, e sedettero uno per parte a lato del focolare. Prima per altro di aprirsi maggiormente, Jonathan volle l’assicurazione dal vicino che, se fosse necessario di unirsi tra loro per raggiungere qualche intento miracoloso, vi si sarebbero messi di buon animo, senza invidie, e senza litigi sul guadagno che sarebbe andato diviso per metà. Beridan assentì a tutto e si dispose ad ascoltare.

"Ehi!" mormorò a malincuore l’altro, "ho trovato la maniera di far agire quasi liberamente in una data sfera d’azione una macchina umana artificiale".

"L’avete trovata?" sclamò Beridan con un’occhiata di rabbia e di avidità.

"Sì, l’ho trovata", soggiunse con enfasi Jonathan; "ma per metterla a frutto mi manca una cosa essenzialissima; mi manca la macchina umana, che, per quanto mi abbia provato in tre mesi, non son mai riuscito a compaginarla".

"Non vi manca altro?" gridò Beridan buttandogli le braccia al collo. "La macchina umana l’ho bella e composta io. Guardate!" E aperse un armadio e ne fece uscir fuora l’automa dalla voce di oca.

"Lo sapeva! " soggiunse maliziosamente Gionata, "che ora non è tempo né di confessioni né di complimenti; è tempo di accumulare le nostre scoperte, e di utilizzarle al più presto pel massimo nostro vantaggio. Con dieci di queste macchine noi diventeremo tanti Rothschild".

Da quel colloquio in poi Jonathan e Teodoro lavorarono insieme rinchiusi misteriosamente nel gabinetto di quest’ultimo. I vicini mormoravano di questo curioso disparimento e li mettevano in canzone come due pazzi. Cessarono per altro gli scherzi quando i due creatori d’uomini uscirono alla luce del mondo col loro figliuolo, benissimo educato all’arte del calzolaio. Si erano combinati di adattarlo a questo mestiero, come quello che abbisognava d’un minor numero di movimenti. E lo strano omiciattolo, cui avevano imposto il nome di Adamo, lavorava giorno e notte senza cibo né bevanda, allestendo con esemplare assiduità buon numero di scarpe, stivali e perfino di stivaletti da signora.

La società andò innanzi benissimo finché il lavoro occupò tutto il tempo dei due fabbricatori, ma quando ebbero confezionato in un mese una mezza dozzina di calzolai, siccome il guadagno era lautissimo, Beridan cominciò a correre le osterie, a bere delle gran pinte di porter, ed a giurare e spergiurare che gli sarebbe bastato l’animo di preparare in una settimana il miglior oratore del parlamento. Jonathan si dolse col collega di questo suo strano modo di procedere, che, propalando al pubblico la sorgente dei loro guadagni, gli avrebbe assoggettati a mille seccature e forse forse costretti a svelare altrui il meraviglioso segreto. Beridan oppose ch’era padrone del fatto suo; e a nuove rimostranze di Jonathan minacciò di insegnar gratis l’arte della loro fabbricazione, e di rovinare così il commercio comune. Jonathan tacque, ma siccome era uomo sofistico e risoluto, si ritirò a riflettere nella propria casa e non si fece vedere per tre giorni.

V’immaginate voi in qual opera egli aveva impiegato quei tre giorni? Nel fabbricare un omuncolo congegnato a bella posta perché andasse a trovare il collega Beridan e gli piantasse venti buone coltellate fra le costole. Infatti così accadde; la forza muscolare dell’uomo non potè resistere alla forza meccanica dell’automa; e alle grida strazianti che si udivano accorsi tutti i vicini, trovarono il povero Beridan spirante fra le braccia d’un ometto giallo e scarnato che gli aveva crivellato il corpo di stilettate. Era più spaventevole ancora quello spettacolo, inquantoché intorno alla vittima ed al suo carnefice, sei calzolai lavoravano tranquillamente come non si accorgessero punto del misfatto che si commetteva. Ci volle molto accorgimento per imprigionare il piccolo assassino, e allontanare i sei calzolai dai loro banchetti, ma finalmente furono condotti in giudizio; ove chiarita la qualità del fatto e pur sembrando impossibile un tale miracolo si stette a lungo in dubbio se si dovesse ammettere o meno nell’uccisione di Beridan l’imputabilità morale. Alla fine il prudente giurì inglese convenne nel sentenziare a morte Jonathan Gilles; ma lo condannò come mandante d’un assassinio; e si volle condannare anche l’omuncolo meccanico alla pena della decollazione come reo di materiale omicidio premeditato e consumato. Jonathan si disponeva a subire il taglio della testa ed a portar nella tomba il suo segreto, non altri eredi lasciando che i sei calzolai e il piccolo suo correo già condannato all’eguale supplizio, quando la direzione della banca, il ceto degli onorevoli industrianti, e le migliori società del regno si commossero al timore che un’arte tanto singolare e che poteva cangiare sì profondamente le condizioni della umanità potesse andare miseramente perduta, e impetrarono dal re che si graziasse il colpevole della vita, purché egli dichiarasse ad una commissione di chimici, filosofi, economisti e ingegneri meccanici il segreto della sua fabbricazione.

Potete credere che per quanto fosse rassegnato a morire Jonathan accolse di gran cuore la proposta; e da quel momento la fabbricazione degli omuncoli, o uomini meccanici, divenne una speculazione d’industria come qualunque altra. La facilità e la semplicità a cui si giunse in processo di tempo nella maniera di confezionarli, e la loro adattabilità ai più vari, dilicati e faticosi mestieri, li generalizzarono e ne abbassarono il prezzo per modo, che il loro numero uguagliò in breve il numero degli uomini reali. Ora esso lo sorpassa di molto, ed essendo la loro esistenza indefinitamente lunga fino alla logorazione della loro materia per lo attrito degli organi, il lavoro per la loro necessaria produzione è così minimo che può sembrare piuttosto un passatempo ed un utile esercizio ginnastico che altro.

I cambiamenti che avvennero nello stato sociale ed economico, e la totale rivoluzione nelle solite condizioni dell’umanità in seguito alla moltiplicazione degli omuncoli si possono più di leggieri immaginare che descrivere.

L’agiatezza e l’ozio cui poterono godere tutte le classi della società diedero una temporanea predominanza ai contadini, i quali mal pacificati ancora dalle ultime sconfitte nel campo politico, se ne vendicarono col far pesare legalmente sugli altri ceti la loro ignorante e tirannica maggioranza. Ma questo male non durò oltre il 2210; perché in quell’epoca, essendo già succedute due generazioni ai contemporanei di Gilles, gli ultimi cresciuti si trovarono in educazione ed in sentimenti così disformi dall’antica rozzezza e così simili alla civile cultura, che le differenze fra i diversi ceti scomparvero affatto. Solamente l’ozio guadagnava troppo nelle abitudini della società; e insieme coll’ozio l’uso dei narcotici come il tabacco, l’oppio e il betel, i quali facevano morire di stupidità un gran numero di cittadini. Quelli poi che volevano preservarsi da tali disgrazie e si davano allo studio, incorrevano facilmente in accessi cerebrali e morti improvvise per apoplessia nervosa; del qual malanno i medici incolpavano la soverchia attività concentrata tutta nel cervello per due o tre generazioni.

Fino al 2140 gli uomini s’erano dati a fabbricare solamente omuncoli maschi, ma in quell’anno un figlio di Gionata Gilles, erede d’un suo segreto, si disse che arrivò a fabbricare un omuncolo femmina, o donnuncola. Gli economisti furono assai spaventati di questa innovazione che minacciava il genere umano di sterilità procurando un surrogato alla donna. Per cui il figlio di Gilles fu tenuto d’occhio finché visse, perché non potesse comunicare altrui quella pericolosissima scoperta. E dopo che egli fu morto, siccome il segreto di quella fabbricazione pareva tutto consistesse in un certo lievito di fegato di gatta, Gregorio Alison presidente del decimo congresso dell’umanità, ordinò la distruzione di tutta la razza felina. La sentenza fu eseguita puntualmente, e i diritti delle donne furono salvi, ma la terra fu inondata da una quantità molestissima di topi.

Le guerre, le dispute e le discussioni religiose a proposito degli omuncoli sarebbero assai lunghe a narrarsi. Basti il dire che il papa di Roma scomunicò nel 2180 tutti quelli che ne fabbricavano; e poi vedendo che il divieto fruttava poco, ordinò in dubbio che quelle creature fossero battezzate, per salvarle dalla dannazione se erano in qualunque modo animate, e per toglierle alla balia di Satanasso se non erano altro che strumenti dell’attività umana. Con queste due scomuniche si chiuse il bollano dei pontefici che abbracciava diciotto secoli, dal secolo Vº dell’era volgare al XXIIIº: ma la prima e più lunga parte era stata compresa nella distruzione libraria del 2030.


Meditate gente. Meditate.