questa frase attribuita a Maria Antonietta d'Asburgo
ben si adatta comunque a commento di questo filmato
( Sala degli Specchi nella Reggia di Versailles )
che ne richiama i concetti.
Si sa come andò a finire
Riscaldamento del pianeta :
"La questioneseil pianeta si sta riscaldando dipende interamente da dove inizia la misurazione."
"Sela misurazione inizia nel 1850, il riscaldamento totale è stato di circa 0,7 gradi Celsius...Se partiamo invece dal Medioevo, abbiamo avuto un raffreddamento di circa quattro gradi Celsius... Quindi, se qualcuno mi dice che il pianeta si sta riscaldando, la mia domanda è: da quando ? " Ian Plimer
Di fatto ... incisi uno dietro l'altro ci sono due uomini nudi
Era già chiaro sin dall'inizio il vero scopo demolitore dell'Euro ... oppure ...
considerato l'evolversi degli avvenimenti successivi
va comunque preso atto
di una possibile attualediversa lettura di quel simbolismo
nel frattempo maturata ?
👇
L'utilizzo dell'Uomo Vitruviano di Leonardo - inciso come emblema sul retro della moneta italiana da 1 Euro -
lo si deve all'allora Ministro dell’Economia Carlo Azeglio Ciampi ( successivamente eletto P.d.R. ) che lo scelse per la raffigurazione nella moneta base ... mentre per tutti gli altri formati ... si procedette a fine anni 90 attraverso una votazione popolare gestita nell'ambito del programma Domenica In
( Sigh ! )
Ciampi decise per l’Uomo Vitruviano
sia perché simbolo del Rinascimento italiano ma anche in funzione simbolica
dato che l’opera raffigura l’uomo come “ misura di tutte le cose ”
☝
Intento (sulla carta) certamente condivisibile.
Senonché
considerata la coloratissima attualità e la situazione economica del Belpaese
... maturata in particolare nelle ultime 3 decadi ...
l'Uomo Vitruvi(ano) potrebbe assurgere a ben altro significato simbolico.
Indovina quale ?
💢
Bisogna riconoscerlo :
se sapevano ciò che sarebbe successo all'Italia
lo hanno simbolizzato per tempo in un modo molto raffinato.
« Perché la propaganda abbia efficacia sull’uomo, oltre a determinati
standard di vita, è necessaria un’ altra condizione: la presenza di un
livello minimo di cultura. La propaganda non può avere effetto ove la gente
sia estranea alla cultura occidentale. Parliamo di intelligenza; alcune
tribù primitive sono sicuramente intelligenti, tuttavia la loro intelligenza
è estranea ai nostri concetti e consuetudini. Ci vuole una base – per
esempio l’istruzione; un uomo non in grado di leggere sfuggirà a gran parte
della propaganda, come pure lo farà un uomo non interessato alla lettura. Un
tempo si pensava che imparare a leggere fosse prova del progresso
dell’umanità; ancora adesso il declino dell’analfabetismo viene celebrato
come una grande vittoria; si condannano i paesi con un’alta percentuale di
analfabeti; si ritiene che leggere porti alla libertà. Tutto ciò è opinabile
dal momento che la cosa importante non è tanto il saper leggere quanto la
capacità di comprendere quello che si legge, di rifletterci sopra ed essere
in grado di giudicarne il contenuto. »
Hai mai sentito parlare della favola La volpe e l’uva ?
È il primo esempio conosciuto nella storia
di quella che nella psicologia sociale viene descritta come
Dissonanza Cognitiva.
La volpe affamata
non essendo in grado di raggiungere un grappolo d’uva posto in alto su una
vite
dopo molti tentativi se ne va via dicendo tra sé che l’uva è acerba
giustificando e ridimensionando così la propria sconfitta.
In sostanza un autoinganno.
Detto inter nos : chi non si è mai comportato come la volpe ?
Si tratta di " un mondo dissonante "
in cui la differenza tra ciò che sappiamo e ciò che vogliamo
nascondere
unito alla continua ricerca di consenso e appagamento immediato
ne sono le fondamenta.
Ci troviamo in tal modo paradossalmente
a modellare di continuo la realtà a nostro piacimento
scegliendo solo gli input che reggono le nostre impalcature
ideologiche.
Ma per i tempi che incombono ... necessita più che mai essere lucidi
per interpretare in maniera incondizionata
i cambiamenti e la realtà che ci verrà mostrata.
Se dovessimo giudicare lo stato evolutivo dell’essere umano
osservando i social network ... ne verrebbe fuori un quadro impietoso.
In questa apparente autogestione dell’informazione
in cui possiamo scrivere... commentare e criticare senza mediazioni...
... in cui possiamo rendere pubblica qualsiasi cosa ...
siamo anche spesso portati ad esprimere velocemente la nostra opinione
e... in quanto pubblica... a difenderla
scegliendo di ignorare le verità scomode
che possono compromettere le nostre convinzioni e la nostra gabbia
informativa.
I social sono ormai l’habitat naturale per questa continua gara
alla prevaricazione delle proprie idee su quelle degli altri
e i nostri tentativi
di ridurre le dissonanze che possono disturbare la nostra armonia di
pensiero.
Viviamo nel trionfo dell’individualismo
una dicotomia tra la comodità di scelte semplificate
e la fatica di riconfigurare i nostri modelli mentali
che ci porta ad atteggiamenti irrazionali.
Siamo di fronte a una svolta epocale...
il futuro è oggi verrà ricordato nei libri di storia
ma se non ci liberiamo da questo confort mentale
non saremo certamente noi a scrivere quelle pagine.
«
La prima cosa che dovete fare, è prendervi cura del vostro cervello. La
seconda è tirarvi fuori dall’intero sistema di indottrinamento. Giungerà
allora un momento in cui diventerà un riflesso naturale leggere la prima
pagina del L.A. Times e riuscire a cogliere a colpo d’occhio le bugie e le
distorsioni, un riflesso far rientrare tutto ciò entro una sorta di quadro
razionale. Il vostro compito è quindi imparare a difendervi. Se
disponessimo di un autentico sistema educativo, esso includerebbe corsi di
autodifesa intellettuale. »