Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

domenica 30 aprile 2023

La polvere

La polvere

Quando arrivano nel nuovo paese,
i viaggiatori la portano sulle spalle, la polvere del cielo che si sono lasciati dietro.
La donna sull’autobus col maglione soffice, riesce a sentirne l’odore nei suoi abiti.
Era polvere del viaggiatore della Cina.
Si era depositata nella cucitura straniera della tasca.
Diceva :
" Ci incontreremo di nuovo a Beijing, a Guangzhou. Ci incontreremo di nuovo. "

Mia madre aveva polvere del viaggiatore nelle sua scarpe.
La immagino fresca studentessa come questa donna sull’autobus,
arrivare a casa, togliere gli abiti dalla valigia scuotendoli,
appendere, uno ad uno, gli indumenti del vecchio paese.
Il giorno di bucato mia madre srotolava le sue sciarpe.
Lei ne teneva un capo, mio fratello o io l’altro,
e tiravamo la georgette bagnata e la scrollavamo.
Ci precipitavamo, mio fratello o io, sotto il telo,
il suo leggero spruzzo sui nostri volti
come la cenere dei detriti dopo la distruzione di una città,
i suoi abitanti costretti a disperdersi nel mondo.
Non abbiamo mai saputo che era polvere del viaggiatore.
Diceva :
" Ci incontreremo di nuovo a Damasco, ad Aleppo. Ci incontreremo di nuovo. "
C’era la Siria nelle sue sciarpe.
Non l’abbiamo mai saputo.
Ora è anche sulle nostre spalle.

- Mohja Kahf -

I pensieri vengono scrivendo

 I pensieri vengono scrivendo



" Ti faccio un esempio.
Se tu dici a uno li mortacci tua, che fai ? Dici na parolaccia.
Se invece la scrivi diventa un pensiero."
💢
" Che cercate fratello ? "
" Pace e minestra "
" Veramente Dante disse solo pace, la minestra c'è l'avete messa voi "
" Perchè nun c'è ? "


Il grande medico Dulcamara

Il grande medico Dulcamara



Aglio appena spremuto,
tre aghi di rosmarino, tre bicchieri di porto, zucchero, quattro chiodi di garofano,
fai ridurre in padella fino a ottenere una consistenza densa,
versa un po' d'olio d'oliva per dare alla pozione una qualità scivolosa,
aggiungi infine un'infarinatura di scorza di limone grattugiata per rinfrescare il gusto.
Chiamatelo L'elisir d'amore. Dulcamara


Non farti sottovalutare

Non farti sottovalutare




Le stelle negate

 Le stelle negate

« L’uomo occidentale è talmente circondato da idee e bombardato da opinioni,
concetti e strutture di informazione di ogni tipo,
che diventa difficile fare esperienza di qualsiasi cosa senza il filtro di queste strutture.
Il mondo naturale
- la nostra fonte tradizionale di comprensione diretta -
sta scomparendo rapidamente. »


« Gli abitanti delle nostre città moderne non possono nemmeno vedere le stelle.
Questo umiliante promemoria
del posto che l’uomo ha nel grande disegno delle cose,
e che un tempo gli esseri umani vedevano ogni ventiquattro ore,
gli è negato.
Non è sorprendente che l’uomo abbia perso l’orientamento,
che abbia perso le tracce di chi sia veramente e di che cosa sia davvero la sua vita. »

 - Michael Crichton - 
Da Travels

sabato 29 aprile 2023

Platinate possibilità

Platinate possibilità

Un giorno, 80.000 donne biondo platino
si radunano all’interno di uno stadio di calcio per un convegno intitolato :
Le bionde platinate non sono stupide ! ”

La portavoce del movimento inizia a parlare :
“ Siamo tutte qui oggi per dimostrare al mondo che le bionde platinate non sono stupide.
C'é una volontaria pronta a dimostrare tutto ciò ? ”

 A questo punto, una bella ragazza si fa largo cautamente tra la folla
e tra appalusi entusiastici sale speditamente sul palco.
Dopo l'abbraccio di rito la leader del movimento le chiede :
" Quanto fa 15 più 15 ? ”
15/20 secondi di pausa, e la ragazza 
prontamente risponde  : “ Diciotto ! ”
Ovviamente tutte le altre donne presenti rimangono alquanto deluse.
Ma immediatamente
le 80.000 biondo platino iniziano a sostenere la giovane compagna gridando :
Dalle un’altra possibilità !

La portavoce annuisce e quindi annuncia :
Bene.
Visto che ci siamo prese la briga di radunare 80.000 di voi in un unico posto
e abbiamo la stampa mondiale e i media globali qui presenti,
suppongo che
 
potremmo darle sì un’altra possibilità. 

L’annuncio della leader del movimento
suscita immediatamente l’entusiasmo dell’immensa folla bionda
e la curiosità dei media presenti all’evento.

L’atmosfera inizia ad essere sempre più intensa
tanto che la tensione si può tagliare con un coltello.

A questo punto, la leader chiede alla giovane : “ Quanto fa 5 più 5 ? ”
Dopo circa 30 secondi di riflessione
alla fine risponde non troppo sicura di sé : “ Novanta ? ”

La portavoce è alquanto perplessa e corrucciata.
Abbassa lo sguardo lasciandosi sfuggire un sospiro di abbattimento.
La giovane inizia a piangere.
Allora le 80.000 sostenitrici iniziano ad urlare
e agitando le mani invocano nuovamente :
“ Dalle un’altra possibilità ! Dalle un’altra possibilità !

Il pubblico presente non sembra essere minimamente scoraggiato
dalle risposte offerte fino a quel momento dalla donna.
Vogliono sostenere apertamente e a tutti i costi la propria tesi.

La leader, incerta se stia facendo più male che bene, alla fine acconsente.
 “ Ok ! Ok ! Ancora una possibilitàDimmi quanto fa 2 più 2 ”
La ragazza chiude gli occhi
e dopo un lungo minuto di riflessione alla fine risponde : “ Quattro ? 

La portavoce sembra finalmente sollevata e contenta
allorché nello stadio 
esplode il pandemonio
quando tutte le 80.000 bionde saltano in piedi agitando le braccia
battendo i piedi urlando a squarciagola :
 
“ DALLE UN’ALTRA POSSIBILITÀ ! DALLE UN’ALTRA POSSIBILITÀ ! 


La scomparsa degli italiani

La scomparsa degli italiani

Chi abiterà l'Italia dopo di noi ?


La domanda non è più fantascienza: chi abiterà l'Italia dopo di noi ?
L'inverno demografico comincia a gelare le nostre attività.
Prima fra tutte, di solito, chiude la banca del paese, perché non ha più abbastanza clienti.
Poi se ne vanno la scuola, l'ufficio postale e l'unico benzinaio.
Quindi addio al medico di famiglia, al salumiere, al cartolaio.
I pochi giovani che c'erano sono già partiti da un pezzo.
Restano gli anziani, ma senza più servizi a portata di mano e senza più bambini intorno.
Al massimo, un setter per amico.
Come accade a Celle di San Vito, cinquanta minuti da Foggia :
cento cani registrati all'anagrafe su centoquaranta abitanti.

Vediamo da anni la nostra provincia svuotarsi.
E i paesi spegnersi con i loro ultimi residenti.
Ma nessun nipote tornerà a riempire le case dei nonni.
Anche perché spesso quei nipoti non sono mai nati.
L'Istat calcola in Italia dieci milioni di abitazioni non occupate,
quasi il trenta per cento del patrimonio immobiliare nazionale.
Non tutte sono però destinate alle vacanze, o frutto della speculazione edilizia.
Sono vuote, perché non c'è più nessuno che le possa abitare.


L'espianto dell'anima

L'espianto dell'anima

« Se nel basso medioevo si utilizzarono le religioni
per rimuovere la percezione dell'elemento spirituale dalla vita umana
in questi e negli anni a venire sarà attraverso la medicina dei vaccini
che verrà attuata la rimozione della dimensione dell'anima dall'essere umano.
E sulle barricate
ci saranno, da un lato i sostenitori della scienza della materia fine a se stessa
e, dall'altro, i portatori di una scienza dello spirito. »
- R. Steiner -

E se avesse ragione ?


Qualche riflessione al riguardo sarebbe più che opportuno farla
anche approfondendo il concetto scientifico sull'espanto
quale possibile sintomatologia psicologia acclarata.

Meditate gente. Meditate.
Che poi la pensi ognuno come meglio crede.

venerdì 28 aprile 2023

Dopo il ballo la scelta

Dopo il ballo la scelta



Nel vastissimo opus letterario di Tolstoj, v’è un racconto, alquanto breve,
scritto in età matura - nell’anno 1903 - dal titolo “ Dopo il ballo ”:
 poche mirabili pagine che sanno affrontare un tema importante quale la libera scelta
che ognuno di noi deve operare rispetto alla violenza dell’uomo sull’uomo.

Ad un consesso di amici e conoscenti della buona società russa,
la conversazione sfiora, prima leggera e distratta, poi d’un tratto più consapevole,
argomenti quali l’origine del bene e del male.
Il protagonista, il nobile e anziano Ivan Vasilievic, stimato e benvoluto da tutti i presenti,
afferma che la sua vita cambiò nel volgere di una sola notte,
e non per effetto dell’ambiente e delle condizioni di vita, ma per un unico avvenimento,
del tutto casuale.
Inevitabilmente, la sua affermazione perentoria e apodittica
non manca di suscitare l’avida curiosità degli astanti, alla quale egli risponde
raccontando il fatale episodio proveniente da un lontano passato.

Intorno al 1840, Ivan Vasilievic, giovane studente universitario
attratto come tutti i suoi pari dai multiformi piaceri della vita,
si trovò ad essere innamorato in maniera tale
da superare di slancio la solita, fatua successione di corteggiamenti e amorucci
tipici del suo status di figlio della nobiltà.
Nel periodo di maggior intensità del suo amore per Varenka, il calendario delle festività mondane gli offre la possibilità di danzare per tutta la notte con l’oggetto della sua passione. E’ infatti in programma, nell’ultimo giorno di carnevale, un ballo offerto da un vetusto membro della corte. Tolstoj fa rivivere, attraverso le parole di Vasilievic, tutta la magnificenza che una serata di tal fatta offre senza risparmio: « Una sala bellissima, coi coretti sospesi; suonatori scelti, di proprietà (c’era ancora la servitù della gleba) d’un possidente musicofilo; buffet sontuosissimo e un vero mareggiare di champagne. Sebbene dello champagne io fossi un buongustaio, pure non ne toccai, poiché già senza bere ero ubriaco d’amore; in compenso, ballai fino a stramazzar per terra, e valzer e polche: quanto era più possibile, naturalmente, sempre con Varenka. »

Il giovane riesce, nell’arco di tutta la sera, nell’intento di scoprire negli occhi intenti della sua amata gli stessi sentimenti che lo animano. La sua gioia, ormai al riparo da cattive sorprese, è tanto viva da abbracciare con generosità l’universo intero. Il momento clou del ballo giunge allorquando Varenka cede all’invito del proprio padre, un ufficiale militare all’antica, e gli si concede per una danza che colma di commozione Ivan Vasilievic: la figura di quell’uomo d’arme così orgoglioso e fiero della figlia, gli ispira un sovrappiù di “tenerezza estasiata”.
    
Col ritorno a casa di Ivan si compie l’epifania del racconto, un succedersi brutale e incalzante di eventi che non lascia spazio a fraintendimenti e non permette alla sua coscienza di astrarsi in uno stato di oblio. Incapace di prendere sonno, il protagonista sceglie di tornare in strada, mentre ormai fuori sta albeggiando. Invece di riprendere il filo dei suoi pensieri lieti, Ivan si arrende a ciò che l’alba livida gli offre: un quadro di onirica, efferata umiliazione dell’umano:
« Quand’ebbi fatto un centinaio di passi, fra la nebbia incominciai a distinguere numerose, nere figure umane. Indubbiamente, soldati. [...] Ma che cosa fanno, domandai al fabbro, che mi s’era fermato al fianco. “ Puniscono un tartaro che ha cercato di disertare ”, rabbiosamente esclamò il fabbro, e intanto scrutava giù infondo allo schieramento. Tesi anch’io lo sguardo laggiù, e avvistai, tra le due file, non so che cosa orrenda, che veniva avvicinandosi in qua. La cosa che veniva così avvicinandosi era un uomo denudato alla cinta, legato ai fucili di due soldati che lo trascinavano. A pari con l’uomo, veniva innanzi un’alta figura d’ufficiale in mantello e berretto, che mi parve conoscere già… Era il padre di lei, col viso vermiglio e il bianco dei baffi e dei favoriti. Ad ogni colpo, il punito, in una specie di stupore, girava, aggrinzita dal dolore, la faccia verso quel lato, da cui era venuto il colpo: e, digrignando i denti bianchi, ripeteva sempre una frase, sempre la stessa. Soltanto quando mi fu vicinissimo, io distinsi quelle parole. Non diceva, ma singhiozzava:    
“ Fratelli, abbiate pietà. Fratelli, abbiate pietà ” ».

L’incubo di cui Ivan è divenuto testimone si allontana gradualmente dalla sua vista. Il padre della sua amata è proprio quell’essere, dimentico di ogni pietà, che sferza i suoi sottoposti perché non colpiscono con sufficiente durezza la vittima indifesa, che chiede che i soldati vengano riforniti di nuove verghe per scavare solchi più profondi nella schiena del condannato. Il racconto, di fatto, finisce qui. Spronato dalle domande incredule dei presenti, Ivan Vasilievic dice quel che il lettore ha già intuito che quell’aberrante visione fu la fine dell’amore per Varenka: il giovane non fu in grado di riconciliare il suo sentire a quello che i suoi occhi avevano registrato.    

Lungi dall’essere un racconto amaro, “ Dopo il ballo ” è, in fondo, un inno alla volontà dell’uomo di agire per il bene. Invece di divenire cinico e disincantato, il protagonista sceglie di dedicare la sua esistenza al prossimo, come gli riconoscono senza alcuna retorica i suoi amici più cari.
- Alberto Melotto -
Megachip ” del 17 agosto 2013

Libro : “ Tutti i racconti, vol. 2
edito da Mondadori nei “ Meridiani

Fonema - 31

 


martedì 25 aprile 2023

I conflitti tra religione e scienza

I conflitti tra religione e scienza


I cosiddetti conflitti tra religione e scienza derivano per la maggior parte
da 
reciproca incomprensione dei rispettivi termini e sfere d'azione.
Cominciando da queste ultime: l'una si interessa al perché delle cose,
l'altra al come; l'una a cose impalpabili, l'altra a cose che possono essere misurate,
sia direttamente sia indirettamente.
Ma più importante è la 
questione dei termini.
A prima vista, l'idea di una creazione completa "fin 
dall'inizio"
sembra opporsi alla origine - constatata - delle specie in tempi 
successivi.
Ma "en archè", "in principio", 
non significa soltanto "all'inizio" in senso temporale,
bensì anche "in principio", cioè in una sorgente ultima,
logicamente più che cronologicamente precedente a tutte le cause seconde,
né anteriore né posteriore al supposto inizio del loro operare.
Come dice Dante,
" né prima né poscia procedette / lo discorrer di Dio sovra quest'acque "
o, come dice Filone:
" In quel tempo, tutte le cose furono presenti in maniera simultanea...
ma lo scrittore fu costretto a esprimersi con passaggi successivi
a causa del loro susseguente generarsi l'una dall'altra ";
Behmen:
" Si ebbe un inizio senza fine ".
Come dice Aristotele
" le cose eterne non sono nel tempo ".
L'esistenza di Dio, perciò, è l' " ora "
l'eterno "orache separa la durata passata da quella futura ma che durata non è,
neppur breve.
Perciò, come dice Meister Eckhart,
" Dio crea il mondo tutto intero "ora", in questo istante".
Inoltre, non passa tempo, neppur breve, senza che ogni cosa sia cambiata;
"pánta rei", " tu non puoi bagnare il tuo piede due volte nella stessa acqua ".
Cosicché, anche secondo Jalalu'd-Din Rumi,
" a ogni istante tu muori e resusciti... 
Maometto ha detto che questo mondo non è che un attimo...
A ogni istante il mondo è rinnovato, la vita arriva sempre nuova, come l'acqua del ruscello...
L'inizio, che è pensiero, si realizza nell'azione;
sappi che in questa guisa fu la costruzione del mondo nell'eternità ".
👇

Spirito

Spirito

Quando si accenna alla spiritualità o alle religioni
cominciano le diatribe tra chi detesta le religioni abramitiche,
chi è un sede-vacantista cattolico, chi gnostico neopagano, chi protestante,
chi orientalista, chi ateo e chi più ne ha più metta.
Evidentemente il pubblico qui è variegato.

Crediamo però che molti prima di sparare a zero dovrebbero studiare,
specialmente ciò che si dice di detestare.
Notiamo che spesso le critiche partono da posizioni superficiali e parziali.
La fase adolescenziale dove si odiano le religioni a prescindere va superata,
poi ognuno giunge dove deve, ci mancherebbe, ma con rispetto.

Le questioni vanno approfondite
perché se credenti furono alcune delle menti più brillanti della storia
come Dante, Tommaso d'Aquino, Florenskj, Faraday, Alessandro Volta,
Michelangelo, Bach o Blaise Pascal, giusto per citarne qualcuno,
magari la questione non è così banale e non si tratta di becera creduloneria.
O no ?

« Chiunque sia veramente impegnato nel lavoro scientifico
si convince che le leggi della natura manifestano l’esistenza di uno Spirito
immensamente superiore a quello dell’uomo, e di fronte al quale noi,
con le nostre modeste facoltà, dobbiamo essere umili

W.I.

domenica 23 aprile 2023

Lo zio di Brooklin

 Lo zio di Brooklin


Pare incredibile
eppure la RAI ha mandato in onda questo Blob
Una volta questo sarebbe stato considerato vilipendio a Capo di Stato estero.

Da cogliere ... i simbolismi subliminali contenuti nel filmato.

Domanda : perché diffonderlo proprio adesso ?

Occorre avere o creare un account sul sito Rai Play
per poterlo visualizzare.

💥

La libertà è tutto, ma parlare di libertà ed essere liberi sono due cose diverse:
è difficile essere liberi quando ti comprano e ti vendono al mercato,
e bada non dire a nessuno che non è libero
perché allora si darà un gran da fare ad uccidere e a massacrare per dimostrati che lo è.
Ah certo ti parlano e ti parlano di questa famosa libertà individuale,
ma quando vedono un individuo totalmente libero allora hanno paura ! ”

Un passo indietro per capire

Un passo indietro per capire


Dove c'é rischio deve esserci scelta


Tutto ebbe inizio con i bambini

Peggior sordo non c'é di chi non vuol sentire


Gli è forse scappata ?

 Gli è forse scappata ?

A volte ... nel parlare con slancio di un argomento
ci si lascia sfuggire involontariamente la verità sottintesa
... da afferrare ...
riguardante un'altra materia altrettanto importante.


Rifletti

Non lo ha detto a Tele Mariuccia

Analisi di una involuzione

 Analisi di una involuzione



Quando con il grottesco si racconta la realtà.


Che qui c'é ben poco da ridere

A volte dico

A volte dico

A volte dico: tentiamo d’esser gioiosi,
e mi appare discrezione la mia,
 tanto scavata è ormai la deserta misura
cui fu promesso il grano.

A volte dico: tentiamo d’esser gravi,
 non sia mai detto che zampilli per me
sangue di vitello grasso:
ed ancora mi appare discrezione la mia.

Ma senza fallo a chi così ricolma
d’ipotesi il deserto,
d’immagini l’oscura notte, anima mia,
a costui sarà detto: avesti la tua mercede.



sabato 22 aprile 2023

L'uomo umile

L'uomo umile

" Non immaginatevi che un uomo davvero umile, se vi capiterà di incontrarlo,
corrisponda a ciò che oggi si suole designare con quell’aggettivo :
una persona untuosa e viscida, che dichiara a ogni piè sospinto di non essere nessuno.
Probabilmente vi troverete di fronte un uomo vivace e intelligente,
che si interessa davvero a ciò che voi gli dite.
Se vi riesce antipatico,
sarà perché vi sentite un po’ invidiosi di uno che sembra godersi così facilmente la vita.
Costui non pensa all’umiltà : non pensa affatto a se stesso.
A chi desidera raggiungere l’umiltà, credo di poter dire qual è il primo passo.
Il primo passo è rendersi conto della propria superbia e presunzione.
E non è un passo da poco; almeno, prima di farlo non si approda a nulla.
Se pensi di non essere presuntuoso, vuol dire che lo sei moltissimo."

- C.S. Lewis -

venerdì 21 aprile 2023

Pons tremolans

 Pons Tremolans

Il ponte unisce e divide, supera corsi d’acqua e abissi
condensando la paura dell’ignoto e la possibilità di addentrarvisi
simboleggiando al contempo il passaggio decisivo di ogni esistenza.


💢

Calano lenti, dal nord e dall'oriente
Al Ponte Tremolante della Via dei Franchi
Negli occhi Roma eterna, urbe puttana e santa
Urbe puttana e santa
In summa quoque Bardonis Alpe
In loco qui dicitur Pons Tremolans
Passa il tempo, come acqua sotto il ponte
Un'alluvione di tanto in tanto
Un'alluvione di tanto in tanto
Ma il ponte è stabile, io tremolante
Viadotti e gallerie, dalle pendici del monte
Traffico intenso sulla Parma-Mare A15
Code a tratti, code attratte dal sole
Code attratte dal sole
Negli occhi un litorale, un'altra estate al mare
Un altro anno d'amore
Parole al sapore di mela, il sale sulle labbra
Tracce d'arsura in gola
Passa il tempo, come acqua sotto il ponte
Un'alluvione di tanto in tanto
Un'alluvione di tanto in tanto
Ma il ponte è stabile, io tremolante

Brahman

Brahman

Se l'assassino crede di uccidere
O se la vittima crede di morire
Entrambi non conoscono bene quei modi sottili
In cui mi manifesto, passo e ritorno.
Il lontano o il dimenticato sono per me vicini,
La luce del sole o l'ombra per me sono la stessa cosa;
Gli dei spariti a me riappaiono,
E una cosa sola sono per me l'onta e la gloria.
Considerano malato chi mi esclude
Quando volano con me io sono le loro ali
Io sono colui che dubita e il dubbio stesso
E sono l'inno che canta il Brhamino.
Le forti divinità ambiscono al mio posto
E si struggono per i sette luoghi sacri
Ma non tu, umile amante della verità !
Trovami e ritorna nel paradiso.

- R. Emerson -

Marcantonio Bragadin

Marcantonio Bragadin

Cinquecento anni fa, venerdì 21 aprile del 1523
nasceva a Venezia Marcantonio Bragadin.
Un eroe per alcuni, un nemico per altri; uno sconosciuto per i più.
Qualche via dedicata, pochi busti e l’anfibio dei “ Serenissimi
( quei secessionisti veneti che nel 1997 conquistarono il campanile di Piazza San Marco
sbarcando dal loro “ Tanko Marcantonio Bragadin 007 ”)

Chi era allora ?
Un martire, cristiano, che con le sue scelte
consentì alla nostra storia di prendere la direzione che ci ha portato fin qui;
rinunciando alla propria vita e ricevendone le chiavi che aprono le porte alla leggenda.


Sapete perché alcuni miti funzionano e rinascono, generazione dopo generazione
migrando di popolo in popolo ?
Perché racchiudono elementi che l’uomo cerca da sempre nelle sue aspirazioni,
immaginando che da qualche parte quei valori esistano.
E soprattutto che qualcuno li incarni.
[…]
Apparteneva alla nobiltà veneziana : alto, muscoloso, instancabile nuotatore;
una folta barba e capelli mossi di un colore castano rossiccio
incastonavano occhi azzurro chiaro, limpidissimi.
Predestinato a un matrimonio aristocratico, vi rinunciò per inseguire la donna amata,
dedicarle la vita e crescere con lei, nella fedeltà, i loro sei figli.
Ma a ridosso del 1570
fu inviato dalla Repubblica di Venezia a Cipro come Governatore di Famagosta
e, tra atrocità, resistette all’attacco turco per 14 mesi dando il tempo al mondo cristiano
di allearsi e fermare l’avanzata ottomana nel mare di Lepanto.

Quell’isola, estremo avamposto della capitale veneta di fronte alla Turchia
veniva rivendicata dal sultano Salim II ( figlio di Solimano il Magnifico )
e l’esperienza insegna a diffidare dei rampolli inadeguati a sostenere il confronto coi padri.
[…]
Intorno a quella terra in mezzo all’acqua, per 14 mesi
si consumerà una delle più feroci resistenze umane che la storia abbia conosciuto.
I turchi invieranno su quei mari quasi 250 mila uomini (come se rispetto alla popolazione di oggi si fosse riversato un esercito di 2 milioni di uomini). Seguiranno mesi di orrori disumani, durezze e violenze inenarrabili e l’assedio arriverà ai titoli di coda il 31 luglio del 1571. Bragadin, spinto dai suoi ufficiali, si piegherà a consegnare la fortezza non prima di aver trattato una capitolazione che garantisse la salvezza dei pochi sopravvissuti.

Si presenta al Serdar, il comandante dell’esercito turco, in alta uniforme, ma dopo un primo approccio conviviale il clima degenera nell’incubo: tutti i dignitari militari in sua compagnia vengono ammazzati; il Serdar taglia, brutalmente, il suo orecchio destro e ne fa recidere il sinistro e il naso da un suo armigero. Rinchiuso in una gabbia, esposto al sole agostano, privato di acqua e cibo, viene lasciato a macerarsi nelle infezioni delle sue ferite e preparato al supplizio.

Il boia comincia a scorticarlo dalla testa, poi dalla schiena e dalle spalle, lontano dai punti vitali. Poi passa alle braccia, al collo e infine al ventre. A quel punto, Bragadin, trapassa, ma prima perdona i suoi aguzzini e raccomanda la loro anima a Dio.

Il suo corpo squartato in quattro parti viene mandato agli angoli della città, mentre la testa è alzata su una picca nella piazza. Tutto questo non è pornografia del dolore, ma memoria umana. La pelle del Governatore impagliata e vestita con i suoi abiti militari, viene portata a Costantinopoli come trofeo di guerra. […]
Dopo peripezie e vicissitudini epiche le spoglie del Governatore riusciranno a tornare a Venezia dove ancora oggi riposano nella basilica della Serenissima Santi Giovanni e Paolo (il pantheon di Venezia). Grazie a quei mesi di resistenza il Papa Pio V ebbe il tempo di unire i litigiosi mondi delle Repubbliche di Venezia e di Genova al conflittuale regno di Filippo II e dar vita alla Lega Santa che il 7 ottobre del 1571, nel mare di Lepanto, fermò un’espansione, armata, dell’Islam che ciclicamente si riaffaccia.

Nei giorni scorsi ho ricordato questa storia e il suo anniversario a un primario, eminentissimo, uomo della comunicazione cattolica. Ha ascoltato il racconto battendo il tempo, ritmicamente, con un concerto di leonini sbadigli. Non sono un gran narratore. Ne sono consapevole, ma m’è rimasto il solido dubbio che il Santo Padre, al mio posto, gli avrebbe rifilato un papagno papale.

La pace è bellissima. Soprattutto se a conquistarla e difenderla è qualcun altro.
E prima del sonno della memoria, arriva sempre ad annunciarlo lo sbadiglio.
Per “ Quelli che ”, ricordava Jannacci
« con una bella dormita, passa tutto … anche il cancro. »
Figuriamoci le guerre e la violenza.

Estratto dell'articolo di Luca Josi per Oggi.it

Fonema - 30

 


giovedì 20 aprile 2023

La voce del Padrone e il popolo

La voce del Padrone e il popolo


La Cupola e gli spalti.
Al centro, incombente, oppressiva, uniforme,
la Cupola esprime in video, in audio, sui giornali, la Voce del Padrone;
il tema a senso unico sia esso la pandemia, la guerra, il voto francese;
ai bordi in basso, gli spalti
non aderiscono alla “ narrazione ” unilaterale e ideologica imposta dalla Cupola
ed esprimono altre opinioni,
cercano fonti alternative d’informazione e di orientamento,
sentono di essere pressati sotto una vera e propria Macchina del Consenso.
Sono outsider, provengono da mondi e culture politiche diversi,
a volte sono studiosi, inviati, intellettuali che hanno un polso diverso della situazione;
più spesso è gente comune,
che però non vuole rinunciare all’uso dell’intelligenza e del pensiero libero, al senso critico.
[...]
Nella Cupola mezzo popolo si rifugia come sotto un guscio protettivo.
Mezzo popolo invece no, avverte il soffocamento.
O per dir meglio, la popolazione si divide in più fasce :
 i convinti ripetitori di tutto quel che somministra la Gazzetta Ufficiale della Cappa;
i perplessi,
che però per prudenza e quieto vivere ne accettano i verdetti e vi si attengono;
gli struzzi, che mettono la testa sotto terra per non vedere,
per non pronunciarsi e per non prender parte.
Poi, dicevamo, ci sono gli altri, i più,
quelli che non si accontentano di quel che passa il regime.
[...]
Una guerra globale tra Mondo reale e Contromondo.

- Marcello Veneziani -

È sufficiente un minimo di sensibilità
per poter percepire la serietà del problema
all'interno di questo Sistema sempre più degenerato.
Problema aggravato dal fatto
che all'orizzonte non si intravede nessuna opposizione seria e concreta
nei fatti più che nelle roboanti dichiarazioni.


Ma come suol dirsi : la Speranza Speme sia l'ultima a morire.


La Torre di Babele

La Torre di Babele

Una rilettura in chiave storica



Punizione o dono divino ?

Opera naturale è ch’uom favella;
ma così o così, natura lascia
poi fare a voi secondo che v’abbella
[...]
La lingua ch’io parlai fu tutta spenta
innanzi che a l’ovra inconsummabile
fosse la gente di Nembròt attenta

- Dante -

Dance of the Knights

Dance of the Knights

La danza dei Cavalieri



Il tema perfetto
per risvegliare in sé il lato machiavellico interiore

Infamia

Infamia

" La tecnica dell'infamia consiste nel creare due menzogne
e indurre poi la gente ad azzuffarsi
per dimostrare quale delle due sia vera. "

- Ezra Pound -

Il mondo perverso

Il mondo perverso ...

... onora i malvagi e perseguita i santi
_______________________________________________


Il Libero arbitrio alla prova del 3° millennio
Meditate gente. Meditate.
_____________________________

Fino a quando la malvagità rimane entro certi limiti, suscita scandalo, orrore e disgusto;
la gente evita i malvagi
e perfino le persone moralmente mediocri si tengono alla larga dai peggiori
con i quali non s’identificano affatto.
Ma quando la malvagità si diffonde a macchia d’olio e non trova alcuna resistenza;
quando i mezzi d’informazione e d’intrattenimento
veicolano in continuazione lo spettacolo del brutto, del deforme, del sacrilego;
quando artisti, scrittori, registi, pensatori
( o sedicenti tali, il che non è la stessa cosa, ma i palati grossi non colgono la differenza )
fanno a gara nel lodare, esaltare, celebrare la perversione
e nel rovesciare il bene in male e il male in bene :
a quel punto non solo cessano le reazioni
ma si direbbe che la maggior parte delle persone si abitui a vivere, per così dire
nel fango e nell’infamia.
Non trova più nulla di strano nel fatto che l’immoralità sia divenuta la regola
e che i galantuomini siano derisi e sbeffeggiati;
non si stupisce, né s’indigna
se i malvagi incontrano le lodi e l’approvazione della cultura dominante
magari col pretesto che hanno sfatato dei tabù, che hanno spezzato delle catene
che hanno contribuito, sia pure alla loro maniera, a una non meglio precisata
liberazione ” dell’uomo.
E a quel punto ha inizio la fine : la società è giunta al capolinea
e la sua estinzione è solo questione di tempo
perché se le mele marce infettano tutto il cesto, non c’è più speranza di salvezza
e la diffusione della lussuria, della superbia, della cupidigia
dissolvono uno ad uno i nodi e i tessuti che tengono insieme la vita sociale
a cominciare dalle istituzioni pubbliche, per terminare con la società fondamentale
la più necessaria e la più vera : la famiglia naturale
formata da un uomo, una donna e, se possibile, dei bambini nati dal loro amore.
👇