Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

martedì 31 ottobre 2023

La Scienza come nuovo dio

 La Scienza come nuovo dio

In certe occasioni spesso me lo chiedo :
dove ci condurrà il liberismo sfrenato e senza limiti
il permissivismo … il nichilismo della tecnologia … il misticismo del DNA
la ricerca dell’immortalità fisica … la pretesa laicità dello Stato
la violenza generalizzata come regressione allo stato primitivo ?

Dove ci condurrà l’esclusione della dialettica tra sacro e profano
nel continuo processo di costruzione e ordinamento socio-culturale ?

Dove ci condurrà l’Età di quella Ragione
che ha assegnato alle Chiese 
il solo compito di ammaestrare i rigurgiti metafisici delle masse
escludendo la sacralità dalle decisioni politiche… sociali ed economiche ?

L’Età dei Lumi ha eletto la Scienza a nuovo Dio
relegando all’ambito della superstizione ogni credenza nel soprannaturale.

I miei e i tuoi confini

I miei e i tuoi confini

Non voglio i tuoi confini.
Ne ho già di miei e non me ne occorrono altri.

Per contenermi
non chiedermi di contenerli perché non lo farò.
Ti conterrò.

E se quei confini
… i miei …
saranno troppo stretti per poterlo fare
a te non chiederò di contenere i tuoi.
Perché saranno i miei che allargherò.

Anna Maria Luisa de' Medici

Anna Maria Luisa de' Medici

Era il 31 ottobre del 1737

La famiglia de' Medici
che aveva governato la Toscana per quasi tre secoli
improvvisamente non aveva più eredi.

Un glorioso passato rischiava di scomparire per sempre !

La dinastia Asburgo Lorena stava per prendere le redini del granducato :
che fine avrebbe fatto tutto il patrimonio d’arte dei Medici ?

Tutti beni di famiglia sarebbero oggi a Vienna
o dispersi in qualche collezione privata
se non fosse stato per Anna Maria Luisa
l’ultima discendente dei Medici.

Fu infatti una donna a salvare un patrimonio d’arte senza precedenti
rendendo la città di Firenze e il territorio del granducato di Toscana
i soli eredi della cultura e dell’arte della sua famiglia
affinché la Memoria della civiltà del Rinascimento durasse in eterno.

Anna Maria Luisa nota anche come Elettrice Palatina
sottoscrisse la Convenzione nota come Patto di Famiglia
entrata in vigore alla sua morte nel 1743.

Tutto il patrimonio della famiglia Medici veniva legato alla città di Firenze
... per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico
e per attrarre la curiosità dei Foresteri.



lunedì 30 ottobre 2023

Il gallo canta

Il gallo canta

. . .
Sette paia di scarpe ho consumate
Di tutto ferro per te ritrovare :

Sette verghe di ferro ho logorate
Per appoggiarmi nel fatale andare :

Sette fiasche di lacrime ho colmate,
Sette lunghi anni, di lacrime amare :

Tu dormi alle mie grida disperate,
E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare.
. . .

- Giosuè Carducci -
Tratto da: Davanti a S. Guido

sabato 28 ottobre 2023

Benedizioni laiche

Benedizioni laiche


Siano benedette le persone strane
i poeti, i disadattati,
gli scrittori, i mistici, i pittori, i trovatori
perché ci insegnano a guardare il mondo con occhi diversi. 
- Jacob Nordby -


giovedì 26 ottobre 2023

Indifferente

Indifferente

Può definirsi tale
colui che diventa improvvisamente attento
soltanto nel momento in cui si sente toccato in prima persona
riguardo i propri interessi personali.
Essendo il mondo pieno di analfabeti funzionali e dissociati cognitivi
che ben si combinano con gli indifferenti 
... va da sé ...
che non ci si deve meravigliare del decadimento da cui siamo circondati
e dagli effetti che tutto ciò sta comportando.

Ipocrisie

Ipocrisie



mercoledì 25 ottobre 2023

Riguardo la premessa di una Tesi

 Riguardo la premessa di una Tesi

Carissima Talì
( tu sai perché così ti chiamo 😊 )
ti ringrazio per avermi reso partecipe dei tuoi pensieri
esposti in particolare nell'introduzione della tua tesi
( che conservo gelosamente )
dalla quale traspare l'amore per la ricerca e lo studio conseguente
di quelle tematiche di cui mi hai parlato in più occasioni
e sulle quali ci siamo confrontati più volte
basandoci su esperienze personali seppur decisamente diverse.
Conosco bene i travagli interiori che hai affrontato in passato
ma che ... bisogna riconoscerlo ...
sono serviti a spronarti nell'affrontare il cammino poi intrapreso
che ti ha portato alla conquista di quella serenità
che giustamente hai meritato e che traspare dalla tua voce
ogni volta che abbiamo occasione di poterci ascoltare.
[...]
So che i tuoi occhi coglieranno l'abbraccio di queste mie parole.

La tua premessa



È impossibile mettere la verità in parole…
anzi, detesto questo modo di comunicare la conoscenza.
Questa mia “ tesi ” è il frutto di un’esperienza personale.

Ad un certo punto della mia vita mi sono ritrovata ad un bivio,
dove non mi rimaneva altro che seguire segnali ...
e mi sono ritrovata a scoprire un mondo meraviglioso, una vera concezione della vita
e l’incontro con docenti / amici, unici nel loro genere.
👇

Due forze

Due forze


Nella storia troviamo due forze :
una che divide, spezza e ammazza, l'altra che contempla l'unità del mistero.

« La freccia non ha due punte »

Una forza falseggia.
Una forza distrugge ogni simbolo figurato, e trascina l'uomo nelle discussioni astratte :
così distruggendo non una, ma ogni religione.

Le immagini degli dèi, o i mosaici bizantini
inducevano l'anima alla contemplazione
conservavano la tradizione della luce indivisa.

- Ezra Pound -


Giornalismo: Rischio di censura anche in Europa ?

Anziché lasciare che altri decidano per noi cosa possiamo sapere e censurino certi contenuti con il pretesto di “proteggerci” dalla disinformazione non è meglio incentivare l’uso del nostro pensiero critico ? >>> Ascolta al riguardo un dibattito su RAI Radio 1

martedì 24 ottobre 2023

Earth song

Earth song


Il commento migliore si chiama SILENZIO

Ecco il testo in lingua originale e la relativa traduzione


Libri proverbiali

Libri proverbiali


Recita un antico proverbio iracheno :
" Il lettore non ruba e il ladro non legge "

A Baghdad c'é una strada ( Mutanabbi Street )
... dove la notte ...
fuori dai negozi del mercatino dei libri
sono lasciate incustodite cataste di testi.

Eccolo ... evidente


un simbolo di libertà intellettuale.

lunedì 23 ottobre 2023

Tre modi

Tre modi


« Esistono tre modi con cui l’uomo tenta di superare il senso di solitudine:
la sessualità, il conformismo e l’attività creativa.

Nel primo caso in risultato è un sempre crescente senso d’isolamento
poiché l’atto sessuale, senza amore
non riempie mai il baratro che divide due creature umane
se non in modo assolutamente momentaneo.

La soluzione più frequente scelta dall’uomo è l’unione col gruppo.
Se io sono uguale agli altri, sia nelle idee che nei costumi
non posso avere la sensazione di essere diverso.
Sono salvo: salvo dal terrore della solitudine.
L’unione ottenuta mediante il conformismo, non è intensa né profonda;
è superficiale
e, poiché è il risultato della routine, è insufficiente a placare l’ansia della solitudine.

Un terzo modo per raggiungere l’unione è l’attività creativa:
sia che il contadino coltivi il grano o il pittore dipinga un quadro
l’uomo si unisce col mondo nel processo di creazione.
Questo, tuttavia, vale solo per il lavoro produttivo
per il lavoro nel quale io progetto, produco, vedo il risultato della mia fatica.
Ma nel moderno processo di lavoro, il dipendente, anello di una catena senza fine
è un’appendice della macchina o dell’organizzazione burocratica. »

- E. Fromm -

domenica 22 ottobre 2023

Danni hegeliani

Danni hegeliani

Ecco un video che spiega i danni prodotti da Hegel al nostro pensiero
alla nostra etica e al nostro vivere.
Lui da frate ne propone una prospettiva teologica.
Ma va ricordato che la teologia è filosofia
e per centinaia di anni
è da questa unione che è derivata la nostra grandezza culturale e storica.

Poi sono arrivati i protestanti tedeschi


La pensi ognuno come meglio crede
Purché pensi. Di suo.

Fuori !

Fuori !


Professore :

« Tu, al secondo banco con la giacca blu, come ti chiami ? »
« Il mio nome è Alexa »

« Alexa per favore, lascia la mia aula.
Non voglio vederti mai più ad un'altra delle mie lezioni. »
« Non capisco..
« Non lo chiederò una seconda volta. Grazie. »

- Alexa si alza e se ne va -

Professore :

« Perché ci sono leggi ? Ordine sociale, diritti personali, giustizia ? 
Sono stato ingiusto con la vostra compagna di classe. ?
Sì. Infatti, lo sono stato.
Ma allora... perché nessuno di voi ha protestato o cercato di fermarmi ?
Perché non avete impedito questa ingiustizia ?
Vedete
quello che avete appena imparato, non lo avreste capito in 1000 ore di lezione
se non lo aveste vissuto.
Non avete detto niente perché non eravate toccati personalmente,
e questo atteggiamento parla contro di voi e contro la vita.
Pensate che la cosa non vi riguarda, quindi non sono affari vostri.
Ebbene
se voi non aiutate a realizzare la giustizia
un giorno potreste sperimentare un'ingiustizia
e non ci sarà nessuno pronto ad aiutarvi.

La verità è che la giustizia vive in tutti noi, e dobbiamo lottare per questo.
Nella vita e nel lavoro, viviamo uno accanto all'altro, ma non insieme.
Ci consoliamo pensando che il problema degli altri non ci riguarda.
Non sono affari nostri
e la sera torniamo a casa felici di essere stati risparmiati.
 Ma si tratta di difenderci a vicenda.

Ogni giorno accade un'ingiustizia, negli affari, nello sport, sul tram.
Affidarsi a qualcun altro che se ne prenda cura non è sufficiente.
È nostro dovere essere presenti per gli altri
parlare a nome degli altri quando loro non possono.
Sono qui per insegnarvi il potere della propria voce.

Imparare il pensiero critico
è importante per aver la forza di difendere ciò che è giusto
anche se ciò significa andare contro quello che gli altri stanno facendo. »


Anime manipolate

Anime manipolate


Le nostre anime ricordano che siamo tutti umani...
che nella vita tutti aspiriamo alle stesse cose...
che tutti siamo in grado di amare...
 che tutti
veniamo dallo stesso " Luogo " al quale torneremo.


Se solo ascoltassimo con attenzione le nostre anime
il mondo certamente sarebbe un posto migliore.

È tempo di iniziare a ricordare e a guarire le ferite.

È giunto il tempo ... ed è questo
di capire che il nostro unico vero nemico
è la mano nascosta che manipola le coscienze
perché ci si combatta l'uno contro l'altro.

Perdite

 Perdite




sabato 21 ottobre 2023

Siamo fatti di Tempo e di Spazio

Siamo fatti di Tempo e di Spazio


Siamo fatti di tempo e di spazio.
Non solo viviamo nel tempo e nello spazio ma il nostro corpo è fatto di tempo e di spazio,
il tempo e lo spazio si intessono tra loro a fare la trama del nostro stare la mondo.

Secondo la tradizione giudaico-cristiana Dio creò il mondo in un’alternanza,
creò l’oscillazione, il prima e il dopo.
La dimensione tempo; creò insieme lo spazio e il tempo e il tempo è oscillazione,
una alternanza: luce /buio, cielo /terra; acqua /secco,
una alternanza che si sussegue nel tempo.
ll primo giorno, il secondo giorno, il terzo, il quarto giorno … fino a 7.
Unità fondamentale è la settimana e non solo simbolica
perché il ritmo della vita unicellulare primitiva nei più profondi degli oceani,
dove non arrivano influenze di luce, maree temperature è appunto sette giorni !


Ma torniamo a noi.
Ci siamo sentiti raccontare che il tempo è un problema dei filosofi,
una dimensione per la psicologia;
diciamo: non ho più tempo, ho fretta, siamo tutti alle prese con l’orologio,
costretti a fare i conti con il tempo.
Il tempo fuori di noi, scandito dalle lancette dell’orologio, che tiranno !

Se questo è vero, dobbiamo però riconoscere
che noi abbiamo a che fare con un’esperienza del tempo, non con il tempo.
Esiste cioè una percezione soggettiva del tempo :
lunghissimo quando mi annoiavo seduta sui banchi di scuola e non passava mai;
coagulato in instanti eterni quando contempli con l’amato la rosa bianca della vita
o rapido che neanche me ne accorgo ascoltando Chopin ...
La stessa cosa vale per lo spazio :
la casa magnifica e immensa dell’infanzia è un piccolo rudere 20 anni dopo,
il parco che non arrivavi alla fine è un piccolo giardino e cosi via.

Inutile fare esempi,
ma se nessuno metterebbe in discussione che lo spazio esiste aldilà della mia percezione,
che è misurabile e quantizzabile, lo stesso vale per il tempo.
E il tempo che misura ha ?
Certo l’orologio con le lancette misura una convenzione, lo sanno tutti, ma il TEMPO ?
Ora si riconosce che il TEMPO esiste e ha una sua caratteristica, si può misurarlo ma oscilla,
è ritmico oscillante cioè per descriverlo occorrono funzioni matematiche
che si usano per le curve
( Halberg fondatore della cronobiologia come scienza usava, ad esempio, funzioni coseniche ).

Halberg aveva scoperto la cronobiologia con i topi,
quando era studente appena arrivato da Vienna ( anche se era originariamente ungherese ).
Studente di medicina, faceva un esperimento sui leucociti dei topi :
i risultati erano interessanti, ma quando volle ripeterli otteneva sempre risultati diversi.

Impossibile, si disse.
Il giovane Halberg rifece con sempre più attenzione l’esperimento
ma i risultati erano sempre diversi anche se a volte si replicavano,
allora ebbe un’idea geniale: i risultati variavano in funzione dell’ora del giorno !
a volte le faceva prima di andare a lezione a volte dopo …
per spiegarli bastava inserire una curva e ogni dato acquistava senso :
la mattina in un modo, a mezzogiorno in un altro, la sera in un altro ancora …
era nata la cronobiologia.

Ma a dir la verità la cronobiologia è ben più vecchia del professor Halberg :
lo sapeva l’antica medicina cinese, lo sapeva la sapienza ebraica
e nella Torà si parla di un tempo per ogni cosa
( c’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare uno raccogliere … ).

Ippocrate, nella nostra tradizione, che non è poi così da buttar via
anche rispetto ad altre medicine, diceva che il tempo è importantissimo :
le cure funzionano in un momento e non in un altro;
le malattie arrivano in un momento e non in un altro.

Ma queste intuizioni resterebbero solo descrittive
se non si fosse scoperto che il tempo è genetico;
ogni cellula possiede dei geni che codificano il tempo.
Per ora si sono scoperti i geni del tempo circadiano : circa dies dal latino, cioè circa 24 ore.
Va comunque detto che esistono altri ritmi, con periodi specifici :
7 giorni, 28 giorni, un anno ... anche periodi rapidissimi o lunghissimi.
I periodi sono tutti multipli o sottomultipli a base 7.

Per ora i geni che codificano per le 24 ore ( il ritmo circadiano ) identificati sono 8;
ogni cellula è dotata dei suoi Clock genes cioè geni che codificano il tempo
e quindi ogni cellula ha un’oscillazione di circa -24 ore in tutte le sue funzioni.

Tradotto in termini pratici
vuol dire che le funzioni delle nostre cellule sono diverse da un momento all’altro
e che se fossero piatte sarebbe gravissimo.
Per esempio, alcune funzioni del fegato sono più attive di notte
( il picco di attività si chiama acrofase ), verso le 2-3 di notte
( anche se bisognerebbe dire 4-5 ore dopo la fase dell’inizio della notte soggettiva );
cosi si sa che l’ictus, l’incidente vascolare, arriva verso le 5 di mattina
( cioè sarebbe meglio dire che arriva nella fase che precede il risveglio, la pressione si alza,
il cortisolo si alza per appunto prepararci al risveglio …).
Gli esempi possono essere tantissimi.

Sappiamo anche che l’oscillazione è segno di salute
mentre un valore costante significa essere gravemente malati.
Per esempio, se la pressione non scende di notte, durante il sonno, è gravissimo :
i soggetti non dippers, ( cioè quelli a cui la pressione non scende di notte )
indipendentemente dal valore medio della pressione sono soggetti ad altissimo rischio
( ictus, attacchi ischemici, ecc ... ).

Ma, allora dove risiede il tempo ? Fuori o dentro di noi ?
Una cellula in una scatola continua ad avere ritmi con periodi fissi di 24 ore, di 7gg , di 28gg

Indipendentemente da tutto, le cellule pulsano.
Scientificamente si dovrebbe dire che codificano RNAche codifica proteine
che a loro volta regolano tutta la macchina cellulare.

Cioè …
se togliamo la luce e il buio, il sole e le stelle il tempo interno continuerebbe a esistere.
 I nostri ritmi si manterrebbero :
se mettiamo un individuo o una pianta o un unicellulare in isolamento assoluto
il tempo continua a esistere e ogni funzione cellulare continua a oscillare,
ma, e questo è un punto fondamentale per capire cos’è la salute,
perdono di coordinazione tra loro;
ogni funzione non è più coordinata con le altre: si chiamano free running, a libero corso.
Facciamo un esempio :
se il rene va fuori fase rispetto al cuore, la pressione rispetto al sonno,
l’insulina rispetto alla attività, immaginate che disastro ?
Se ogni cellula, ogni funzione non è in relazione con le altre
accade ciò che accadrebbe in un’orchestra
in cui ciascun suonatore suonasse il suo pezzo indipendente dagli altri :
sarebbe la cacofonia più assoluta.

Allora occorre un direttore d’orchestra. Perché il corpo …
deve funzionare come un organismo in fase con il mondo esterno, oppure si ammala.

Tutti abbiamo sperimentato il jet lag.
Il malessere la stanchezza che proviamo quando il nostro orologio interno
( quello scandito dai geni delle nostre cellule ) non è più in fase con il mondo esterno :
stiamo male, fisicamente e psicologicamente, ma nel jet lag dopo un certo tempo
i nostri ritmi interni si rimettono in fase con il mondo esterno e torniamo a star bene.

La cosa più affascinante è questa armonia tra noi i nostri geni e l’universo.
Stiamo bene quando andiamo in fase con il mondo esterno.

Esiste una notte e un giorno
e noi dobbiamo sincronizzarci con una fase di attività e una di riposo,
una di assunzione del cibo, e quindi di tutti i metabolismi associati, e una di digiuno,
una di un’attività fisica e mentale e una di sonno.

Noi siamo animali diurni cioè siamo più attivi di giorno e dormiamo con il buio
( per i topi è l’opposto ).
Ogni funzione ha il suo picco nelle 24 ore, ma in momenti diversi.
Cosa le mantiene in armonia tra loro ? Cosa le tiene insieme ?
Quali sono i sistemi che il corpo usa per coordinare le sue funzioni tra loro ?
E che cosa gli permette di mettersi in relazione con il mondo esterno ?
Di sincronizzare i nostri ritmi, che esisterebbero comunque, con il mondo esterno.
E che cosa succede se questo non avviene più ?
Questo è il campo della cronobiologia.

I sistemi che il corpo usa per sincronizzare le sue funzioni
viaggiano lungo i nervi come stimoli nervosi
( che indipendentemente dalla nostra volontà, sono simpatico e parasimpatico
e che sono appunto in alternanza ritmica nelle 24 ore )
e gli ormoni ( che sono come messaggeri )
e che hanno anch’essi ritmi di 24 ore ma anche più corti ( millisecondi ) e più lunghi;
il sistema nervoso e gli ormoni sono come messaggeri che vanno ai vari organi.

Ma chi organizza simpatico e parasimpatico,
secrezioni ormonali e sensibilità degli organi ?

Si è scoperto che esistono degli orologi centrali,
dei direttori d’orchestra che coordinano gli altri orologi cellulari,
cioè ogni cellula ha i suoi geni del tempo ( almeno delle 24 ore sono stati scoperti, )
ma perché tutte i miliardi di cellule del nostro corpo vadano insieme …
occorre un orologio centrale.

Il professor Halberg, però,
ha sempre pensato che l’idea di un orologio centrale non fosse la soluzione :
in realtà nel cervello c’è una piccola centralina scoperta nel ‘54 da Aschoff
ma tutti gli esperimenti dimostrano che anche rimosso ( nei topi ),
il tempo funziona lo stesso.

Esiste un'altra centrale nell’intestino. E possono andare in conflitto.
Quello del cervello è sensibile alla luce e controlla tra l’altro la sensibilità del surrene,
cioè la ghiandola che ci permette di rispondere allo stress;
il pacemaker dell’intestino
è sincronizzato al cibo ma anche a specifici costituenti del cibo.

E se si rimuovono il pacemaker centrale o quello intestinale o quello del surrene ?
Altri prenderebbero il sopravvento
e l’organismo continuerebbe a funzionare come un tutto.

Allora chi è responsabile del fatto che l’organismo funzioni come un tutto ?
Abbiamo detto che c’è un direttore d’orchestra nel cervello e uno nell’intestino
ma poi ce ne sono altri ( il sistema della gratificazione, che a sua volta
controlla lo stato di veglia, la voglia di essere attivi, il nutrirsi e il piacere del cibo ).

Ma chi li tiene insieme è il mondo esterno.
Se togliamo la luce e il buio, le stagioni, la rotazione della terra,
i campi gravitazionali del sole o extraplanetari, i ritmi del nostro corpo si disorganizzano.

Senza il nucleo soprachiasmatico per esempio, tutti i cancri esplodono;
la sopravvivenza del cancro è diversa se solo manteniamo i ritmi ben organizzati,
se lavoriamo al buio o scambiamo il giorno per la notte.
Se lavoriamo a turni abbiamo più ipertensione, sindrome metabolica e obesità,
e se perdiamo il coordinamento con il modo esterno anche i ritmi interni si scoordinano.

La differenza tra noi e gli animali
è questo terribile potere che hanno gli uomini di staccarsi dal mondo e credersi padroni,
ma la salute è vivere in armonia con l’universo, dentro di noi e fuori di noi.

La pace, chi la conosce sa che il dolore e la gioia in parti eguali la compongono.

Riassumendo : ogni cellula ha i suoi geni del tempo;
perché le cellule siano coordinate in una stessa funzione
che prevede che funzioni diverse operino a tempi diversi
occorre che ci siano dei sistemi di connessione in tutto il corpo;
i sistemi di connessione sono nervosi e ormonali.

Questi sistemi sono comandati da pacemakers
i quali devono metterli in relazione con il mondo esterno :
luce-buio, sonno-veglia, cibo, vita sociale.
Ora se il pacemakers dà l’informazione errata immaginate il disastro !
Ed è proprio quello che si è dimostrato.

Tutte le cellule devono essere in armonia
per far funzione l’organismo e in armonia con il mondo esterno.


💢

Quanto sopra riportato
ha richiamato alla mente un mio personale ricordo
riguardo riflessioni riferibili ad un argomento attinente

venerdì 20 ottobre 2023

Un velo nero

Un velo nero


Magicamente
un velo nero coprirà la notte.
Un velo fatto di rivelazioni. Di bisbigli e discorsi del cuore.
Lotte interiori e risvegli improvvisi dell'anima.
Potere... e non volerlo. Volere... e non poterlo.

Si spengono le luci e tutto intorno tace.
Cessano i rumori. Soltanto il cuore batte.
Un battito incessante che ti parla.
Si lotta per non ascoltare ... perché quella voce fa male.
Batte talmente forte e ti parla fino a toglierti il fiato.
Non è dato scappare.

Si sta faccia a faccia con l'anima
vedendo cosa c'é ... e chi ti manca.

Al'An

Ci dev'essere un altro modo

Ci dev'essere un altro modo