Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

T. de Chardin :
" Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "

SAPERE AUDE ! ET SI OMNES EGO NON

domenica 31 dicembre 2017

2018 : Buon Anno !

Sotto lo sguardo eccitante della mezzanotte
... che tra loro separa due Anni ... 
per tutti qualcosa comunque finirà. 
Altro invece 
… più bello di quanto al momento si possa afferrare … 
sboccerà certamente. 

In quella circostanza … finiti brindisi e auguri 
concentrati su ciò ch’é stato e su ciò che desideri possa avvenire. 

Ripassa a memoria ogni viso che hai conosciuto e sorriso
… e guardalo. 

Ripassa a memoria ogni voce che hai inteso e ha donato consigli 
… e ascoltala. 

Ripassa a memoria ogni cuore in cui sai di avere sostato 
… e continua ad amarlo. 

E vivi in ogni caso al meglio il Tempo ch’é tuo 

nello scorrere sereno dei suoi lunghi giorni a venire.


sabato 30 dicembre 2017

Bufale integrate e mozzarelle mozartiane

Quando il genio imprenditoriale tricolore ci sa fare
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[...]
Così le bufale
ogni mattina ascoltano musica di Mozart per due ore, perché rilassa,
e vengono alimentate solo con fieno da erba biologica coltivata nella tenuta stessa.
La stalla è completamente automatizzata :
un getto d’acqua la pulisce di frequente
e un sistema di canali permette di riutilizzare lo sterco come concime
per crescere l’erba che diventerà il cibo delle bestie.
La simbiosi con il vicino sito archeologico di Paestum fa il resto.



Mareggiate legali

Dopo quasi 45 anni, il verdetto è arrivato.
La causa più datata d'Italia contrapponeva, dal 1973, alcuni cittadini
al ministero dell'Economia per quelle che la Corte d'Appello di Venezia ha ritenuto
arbitrarie modifiche demaniali.
[...]
Ora, 45 anni dopo, la Corte di Appello di Venezia ha ribaltato tutto :
la mareggiata del 1966, pur alterando lo stato dei luoghi,
non aveva determinato alcuna modifica
tale da permettere che i beni privati rientrassero nel demanio marittimo
in quanto sottratti alle mareggiate e agli usi pubblici del mare.

Quando è il " carattere " a fare la differenza

L'eleganza nel proporre

La descrizione è un dettaglio da non sottovalutare in un menu.
I ristoratori più attenti
sanno che i clienti sceglieranno un piatto con la descrizione più lunga e dettagliata.
La scelta per il piatto meglio descritto può arrivare anche a un terzo dei casi.
A mettere a dura prova lo scetticismo dei clienti
ci pensano poi formule come " della nonna " oppure " fatte a mano ".
Di sicuro quel che incide è la lunghezza del testo,
più sarà breve, più spiccherà un prezzo che può essere considerato troppo alto.

È teoria diffusa che anche i colori possano influenzare le scelte dei clienti.
Il colore verde, ad esempio, è spesso associato a un cibo considerato sano,
mentre l'arancione stimolerebbe l'appetito.
Il rosso, spesso usato in cucina per stimolare sì l'appetito, ma con un valore più forte,
quasi di urgenza: per questo è di solito associato ai cibi più cari.




giovedì 28 dicembre 2017

Nomen omen

Idea e Parola

[…]
Ben comprendiamo allora
come inconsciamente, in un gioco magico e incomprensibile,
dal Cosmo stesso siamo attratti come  dei magneti
da una Forza che non è più terrestre ma Universale ed infinita.
L’Uomo riprende queste stesse leggi che strutturano il mondo minerale-fisico
ed attraverso degli archetipi ad essi legati li fa vivere dentro di sé
armonizzandoli con le altre sue costituenti;
la fisicità minerale si incarna in questo modo nell’Uomo
e gli permette di costituirsi come organismo,
cosciente di possedere in sé
delle Leggi capaci di farlo iniziare in questo cammino.

Una cosa soprattutto dimostra nel modo più profondo
l’eccellenza degli esseri superiori in confronto a quelli inferiori :
la facoltà di far risuonare nella parola ciò che vive nell’intimo,
di comunicare il pensiero al mondo ambiente con la parola.
Guardate all’animale inferiore :
è muto, non è in grado di esprimere il proprio dolore o il piacere con la parola;
si limita a produrre in vario modo dei suoni come la cicala o il calabrone.
Quanto più si sale nella serie degli animali,
tanto più si sviluppa la facoltà di manifestare l’interiorità col suono,
di comunicare col suono ciò che l’anima prova.
E l’uomo sta tanto al disopra degli altri esseri, proprio in quanto è in grado
non solo di esprimere in parole il proprio dolore o il piacere,
ma anche di esprimere in parole, in pensieri,
quanto trascende la propria vita personale, ciò che è spirituale. 
[…]
L’uomo non era ancora presente nella sua forma odierna,
in stadi precedenti della Terra;
esisteva invece in forma imperfetta, ancora muta, evolvendosi poi gradualmente
fino a divenire un essere dotato di parola di Logos.
Ma la possibilità di quella evoluzione è dovuta al fatto che
quanto in lui si manifestò da ultimo, il principio creativo,
esisteva fin dal principio in una realtà superiore.
Ciò che poi andò sprigionandosi dall’anima
era all’inizio il principio creatore divino;
la parola che poi risuonò proveniente dall’anima, il Logos, era al principio;
e il Logos stesso ha diretto l’evoluzione
in modo che apparisse alla fine un essere
in cui esso stesso potesse manifestarsi.

" Ciò che nel tempo e nello spazio apparve da ultimo, nello spirito esisteva per primo.”  

Il Vangelo di Giovanni
Edizione Antroposofica
1995 Milano

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La Parola È l’Idea espressa.

« ET VERBUM CARO FACTUM EST »

Il Cristo in carne ed ossa … in quanto PAROLA
esprime con la sua vita e con sé stesso
un concetto che non avrebbe nessun senso se non fosse espresso.
Il pensiero non significa nulla in sé
se non lo si esprime con la parola in grado di farlo.

Le forze vitali primordiali … al di là di ogni forma
prorompono verso lo Sconfinato
… e pur tuttavia …
solo nella forma possono giungere alla realtà.

martedì 26 dicembre 2017

I perché del Natale dimenticato dai cristiani

La dismissione della paradossalità del " Verbo "


Da un'intervista Huffington Post a Massimo Cacciari

La parola del Vangelo l'ha ascoltata fuori dal tempio:
" Le Chiese sono diventate delle grandi scuole di ateismo.
Nella gran parte di esse, la forza paradossale del verbo di Cristo
viene trasformata in un discorso catechistico e ripetitivo,
un piccolo feticcio consolatorio e rassicurante, un idoletto.
È l'opposto di ciò che insegnava Gesù domandando ai suoi discepoli :
« Chi credete che io sia ? »
Massimo Cacciari era ancora uno studente al secondo anno di liceo quando,
tra lo Zarathustra di Nietzsche e le prime letture di Hegel,
 aprì le pagine del Nuovo Testamento :
" Fu entusiasmante sentire la straordinarietà di quel testo,
la bellezza di una storia che induce ad andare alla ricerca, senza certezze, rischiando.
Al novanta per cento, i preti sono incapaci di rendere la potenza di quel racconto.
Le loro omelie, spesso, sono delle lezioni di anti religione "
[...]
Cristo non predicava nei templi: predicava fuori, nelle strade. I suoi discepoli dicevano :
" È fuori. " Nel senso : " È fuori di testa, è pazzo. "
 Eppure, Gesù ha segnato un prima e un dopo nella storia dell'uomo,
ha creato il mondo culturale e antropologico in cui viviamo.
C'è qualcosa di più realistico di questo ?
Senza quell'impossibilità niente ci spingerebbe a uscire da noi,
a ri-orientare diversamente le nostre vite.
[...]
Mai come oggi le potenze che governano il mondo sono state così nascoste.
Al di là dell'apparenza,
la nostra è l'epoca dell'occulto, dei poteri anonimi, di ciò che non si vede.
 Mentre, nel caso di Maria,
la luce divina si copre d'ombra per manifestarsi nella realtà,
nel nostro tempo l'oscuro si nasconde dietro la luminosità.
Lucifero è negli inferi, però finge di essere portatore di chiarore.
La nostra epoca è attraversata dallo spirito dell'anti-Cristo.
Ci sono stati momenti in cui esso si è manifestato nella sua forma pura.
Oggi, invece, circola mascherato.

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Seguire Cristo non è affatto semplice. Non lo è mai stato.
Ma se in questi tempi
per sostenere quella « vertigine sovrumana »
se ne deve far carico il pensiero di un intellettuale laico
e non chi per vocazione e testimonianza
dovrebbe essere deputato a farlo dai pulpiti
...  è tutto dire.


giovedì 21 dicembre 2017

Natale - 2017

Natale 2017



Suonano sempre forte e chiaro i richiami del Natale
risvegliando anche i cuori pensierosi.
Lascia che le sue luci brillino con logica casuale.
In ogni caso … aggiungi nel suo spirito un pizzico d’amore.
Mescola i suoi suoni … finché non riuscirai a sentirlo.
Ascoltalo … e potrai vederlo.
E cantalo anche a quelli cui senti di non essere legato.
Ascoltalo … e potrai farlo.
E condividilo.
È musica che ama e che mai stanca.
È Luce che tutto rischiara … ma nessuno abbaglia.
Nella marea notturna scintillante
anche alle stelle è stato dato di ascoltare.
Anche alle stelle è stato dato di vedere.

In questo Tempo così tormentato
siano incenso comunque i nostri pensieri
e possa la Pace  quella vera
conquistare la Terra scendendo dal cielo.


Buon Natale
a chiunque mi legge

mercoledì 20 dicembre 2017

Conseguenze di un Natale in Oriente

Il Natale con la neve e l'atmosfera gioiosa è, bisogna riconoscerlo,
un'invenzione di Dickens.


Quello che il presepe ci fa immaginare, risale a San Francesco.


I regali, un tempo occasioni di piccole gioie per la nascita del Salvatore,
ora sono una voce industriale con annesse svendite e strategie commerciali.
C'è anche, tra i molti possibili, il Natale del “ buonismo
sorta di recita sociale, caratteristica dei nostri giorni.

Eppure questa festa rappresenta sempre qualcosa che dovrebbe far riflettere
perché, come asserisce Giovanni nel fulminante Prologo del suo Vangelo,
il logos ( pensato per secoli dai filosofi ) è diventato carne.
 Per tale motivo, coloro che abbracciarono la nuova fede
urlarono in tutti gli angoli del mondo antico quel miracolo.

martedì 19 dicembre 2017

Cicli economici e decadenza

L'Occidente sull'orlo del fallimento

Ma forse l'arma per impedirlo è araba

[...]
L’idea geniale del filosofo maghrebino fu di applicare ai fenomeni sociali
gli studi di Aristotele sulla generazione e corruzione delle forme di vita.
Secondo Ibn Khaldun,
ogni ciclo storico è composto da una fase di ascesa,
caratterizzata dall’accumulazione di ricchezza e dai valori tradizionali,
e da una fase di decadenza, caratterizzata dalla perversione dei costumi,
da una tassazione sempre più elevata e dal lusso.
La generazione ha in sé i semi della degenerazione,
la degenerazione ha in sé i semi della successiva generazione.
Il punto apicale dello sviluppo coincide con l’inizio della corruzione.
In questa fase proliferano le scienze speculative e le arti,
finanziate con il surplus accumulato nella fase precedente.
era insomma ben consapevole di essere, lui stesso in quanto intellettuale,
contemporaneamente un prodotto del boom economico e un segnale della decadenza.
[...]
... la vita media di un’impresa nel 2007 era di 12 anni mentre nel 1990 era il doppio.
I cicli di generazione e corruzione si accavallano a un ritmo sempre più frenetico :
innovare, in questo contesto, significa riuscire a gabbare il ciclo :
sostituire in corsa un’azienda declinante con un’azienda performante.
[...]
Ibn Khaldun definiva la durata del ciclo di vita di uno Stato entro i 120 anni,
ovvero tre generazioni di una durata di quarant’anni ciascuna :
una durata che pressapoco potrebbe equivalere a quella del Secolo Americano,
a seconda di dove ne situiamo l’inizio e soprattutto la fine.


domenica 17 dicembre 2017

Sambolera

Cuore africano


Sambolera (*)

Il mondo * il nostro mondo sta perdendo la testa
Gli uomini di questo mondo * sanno solo mentire a sé stessi
Non sono Dei * Oh ! sono soltanto umani
Gli uomini malvagi di * Oh ! non averne compassione
Parlano, parlano solo di loro * Oh ! il mondo appartiene a loro 
Se Dio vorrà * si dovranno ricordare di te.

Ti apriranno un sentiero * Oh ! in modo che tu possa tentare la tua vita
Davanti a Dio * cosa saranno in grado di rispondere ?
Oh ! lo diranno nel nome di un Dio
Nel nome di un colore hanno ucciso il cuore.

Oh ! la Guerra ! In nome di chi ?
Oh ! la Guerra ! In nome di quale colore ?
Oh ! la Guerra ! Il colore del sangue ?
Il sangue ha un solo colore.

Troppo sangue scorre *
Oh ! rendono insopportabili le vite degli uomini
perché è sufficiente la volontà di un singolo uomo
Oh ! ed è guerra figliolo
Lasciali dire * 
Il futuro appartiene a te figlio mio
Oh ! parlano e parlano
Ma tu, cuore, non andare fuori strada
Impara la pazienza, apri gli occhi, sii malizioso.
Oh ! Oh ! Oh !
Ye ! Ye ! Ye !
E soprattutto
non vivere nella paura di questa follia.

sabato 16 dicembre 2017

La cattedrale sommersa

Alla ricerca del sacro perduto

Da un'Intervista a Silvia Ronchey

[...]
Per la Ronchey la religio, il sentimento del divino,
che è qualcosa di diverso dalle religioni nel loro essere forme storicamente codificate,
era un tratto comune e di unione tra Occidente e Oriente.
Ora però è, in buona parte, perduto.
E vale la pena cercare di capire il perché, usando anche gli strumenti della filologia
e raccontando quei legami tra le religioni che, spesso, finiscono nel dimenticatoio.
Perché le religioni cambiano e i simboli restano.
[...] 
« In questo momento si parla moltissimo di religioni, magari anche di religioni nuove,
ma mai come ora il senso del sacro è andato perduto.
La perdita dell'idea del sacro, la sua trasmissione,
cospira a non farci comprendere il presente e ad aumentarne la violenza.
Allora mi sono rifatta a questo mito bretone
che racconta della misteriosa scomparsa della città di Ys :
il suono delle campane della sua cattedrale giungerebbe remoto dal fondo. 
Ecco io come altri, credo, sentiamo ancora il suono del sacro.
Solo che nell'oggi è un suono lontano e confuso.
C'è una volontà di recuperarlo,
pensi al New Age, ma è molto fai da te, mancano gli strumenti culturali per farlo. »

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Tematica correlata.

Non si fermeranno davanti a nulla

pur di cancellare dalle nostre menti e dai cuori la coscienza di Dio, 
la morale, il matrimonio, la virilità, la femminilità, la paternità, 
la maternità e l'amore per la propria nazione. 

Ciò che un tempo era considerato giusto 
è stato detronizzato da ciò che un tempo era considerato malato e maligno.



L'Agonia di una civiltà

Da decenni l’occidente si trova a subire un attacco multimediale
concertato e simultaneo
la cui ferocia e intensità sono talmente violente da potersi definire diaboliche.
... all’attentato contro le fondamenta cristiane della decenza,
moralità, integrità, moderazione;
tutte le ancore morali che per secoli hanno tenuto insieme la nostra civiltà.
...

venerdì 15 dicembre 2017

INPS : questione di gambe

Eppure l'Inps gli ha chiesto di fare una visita di controllo
per verificare che non fosse cambiato nulla.
Come se qualcosa potesse cambiare o, dicono i nipoti,
" la gamba potesse ricrescere. "

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mercoledì 13 dicembre 2017

Datti da fare

Contano gli sforzi non il risultato

Ciò che conta maggiormente per il mondo divino
non è tanto il successo che ottenete, ma lo sforzo che fate,
poiché solo sforzandovi vi mantenete sulla retta via,
mentre il successo vi spinge spesso ad abbassare il livello di guardia.
E se anche non ottenete nessun risultato, non importa :
almeno vi date da fare.

Non pensate quindi al successo;
esso non dipende da voi, ma dal Cielo
che ve lo farà ottenere quando lo riterrà opportuno.
Da voi dipendono solo gli sforzi, in quanto il cielo non li può fare al vostro posto,
così come nessuno può mangiare per voi, nemmeno il Cielo.
Spetta al Cielo invece determinare per voi il successo
quando e come lo riterrà opportuno
e secondo ciò che reputerà più vantaggioso per la vostra evoluzione.

D'altronde, è lo sforzo stesso che porta in sé la ricompensa.
Dopo ogni sforzo, dopo aver esercitato il pensiero in quella direzione,
la vita assume un altro colore e un altro sapore.
Lavorate, quindi, senza mai fissare una scadenza
per la realizzazione delle vostre aspirazioni spirituali.
Se stabilirete una data in cui vorreste ottenere un certo risultato interiore
o la vittoria su un particolare difetto,
non farete altro che mettervi in uno stato d'ansia,
e il vostro sviluppo non potrà avvenire in maniera armoniosa.

Si deve lavorare per il proprio miglioramento senza fissare scadenze,
ma pensando di avere davanti a sé l'eternità
e che, prima o poi, si riuscirà a raggiungere la perfezione desiderata.
Concentratevi solamente sulla bellezza del lavoro che avete iniziato e dite :
" Poiché è tanto piacevole,
non mi preoccupo di sapere quanti secoli o millenni
mi occorreranno per raggiungere il traguardo ! "

- O. M. Aivanov -
REGOLE D’ORO PER LA VITA QUOTIDIANA
Editore - Prosveta


lunedì 11 dicembre 2017

Siamo tutti nonna Peppina

La dignità sfrattata 

[...]
Sono passati, insieme con il tempo,
onorevoli, deputati, senatori, giornalisti, prelati,
in pellegrinaggio da repertorio.
Giuseppina ha novantacinque anni, la sua storia la conoscono tutti,
nonna Peppina è la bandiera ammainata dallo Stato,
la resa di chi dovrebbe agire invece di comiziare e girovagare.
Giuseppina è stata portata via da quel container che è stata la sua cuccia momentanea,
la sua seconda dimora dopo che dalla prima, una casetta in prefabbricato,
era stata sfrattata seguendo le norme, i regolamenti violati.
In questo bellissimo Paese nostro,
i codici vengono sventolati anche in faccia a chi non ha più speranze
se non quella di concludere dignitosamente una esistenza
improvvisamente infelice e drammatica.
[...]
La pietà viene usata come didascalia ai servizi televisivi,
quindi si passa ad altro, ad altri, più importanti, più giovani, più bisognosi,
non di conforto ma di supporto.
Il diritto alla « dignità » della vita non rientra in nessuna proposta di legge,
sarebbe, infatti, previsto dalla vita stessa.
Giuseppina vede ronzare attorno a sé parole e promesse, offerte e carezze.

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domenica 10 dicembre 2017

Lando Fiorini

Nella discrezione della tua vita
con la voce sei stato sempre testimone gentile
di quei tempi da favola
in cui l'Italia era Italia e Roma era Roma.


Traghettato dal Barcarolo celeste
possa tu approdare sulle sponde di quella terra
dove la nostalgia del cuore umano trova finalmente la pace.


Buon Viaggio Lando

sabato 9 dicembre 2017

Apocalisse e risate

Quanto riportato
è un piccolo stralcio di rimando al Post richiamato in calce
... che all'epoca in cui fu redatto ...
faceva riferimento alle vicende dei prestiti alla Grecia
nell'ambito delle trattative con l'Unione Europea
nonché agli avvenimenti allora in corso della giunta capitolina
guidata dal dr. Marino

Della Grecia normalizzata non ne parla più nessuno
e dell'ex sindaco di Roma se ne sono perse le tracce.

Le risate invece
continuano a dominare incontrastate l'agone mediatico politico.
______________________________________________________________________________

[...]
Tira aria di Apocalisse sul pianeta Terra.
Eppure chi detiene un qualche potere si sente in dovere di ridere,
appena si accorge di essere inquadrato
da uno strumento di registrazione e di riproduzione dell'immagine.
Il fatto è che fra telecamere visibili e nascoste,
macchine fotografiche e telefonini,
non c'è passo di un politico in vista che non sia ripreso.
Allora questi poveretti sono condannati alla risata continua,
appena mettono il naso fuori della porta di casa.
 [...]
Fra i pochissimi motivi che potrebbero spingere a votare per qualcuno,
c'è la fiducia che ispira un volto non ridente,
la faccia seria di un politico
assorto nel pensiero del compito immane che lo attende.

Un'intera civiltà
sta franando in mezzo alle risate e alle pacche sulle spalle.

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E la « gggente » che fa ? 


Scattando selfie 
si associata festaiola alle politiche risate.



Sensazione d'inganni sanitari

Manipolazione dell'informazione sanitaria : L'ultimo tabù

Si possono fare molti soldi, dicendo alle persone sane che sono malate


Dove sta il problema ?
Di certo non nella legittima ricerca del profitto
... piuttosto ...
nella « rete » che l'Industria della Salute e del farmaco
ha teso per garantirsi la massimizzazione dei guadagni.
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giovedì 7 dicembre 2017

Da Corpo mistico a Centro congressi

Da Corpo mistico a Centro congressi

Obbrobri architettonici

[...]
Anche il non frequentatore di musei ( nulla di male )
e il non aficionado di arte contemporanea e dintorni ( idem )
si è accorto del “ cambio di paradigma ” che ha dato, da un po’ di anni a questa parte,
una sterzata progressista e superiore ai prodotti dell’estetica odierna :
gli basta camminare nella sua città - non necessariamente la big big city -
o restare imbottigliato nel traffico della metropoli
per guardare gli orrori architettonici dell’(ex) nuovo che avanza(va),
palazzi equamente distinti in sacri e profani
e visibili anche al volgo che ha da esser governato.
[...]
Chiese che sembrano autolavaggi
e musei dove il bar griffato attira più del resto,
magnificati con selva di encomi e “ Oh signora mia ” dall’elite culturale soprattutto italiana
che declina l’andazzo odierno, così provincialotta
anche quando non si accorge d’esser la replica isomorfica dell’Alberto Sordi
di “ Un americano a Roma. ”
[...]
... ma perché adesso va di moda
costruire chiese senza la pianta a croce e senza campanile
e con l’interno che sembra una sala conferenze ?
E la CEI ( Conferenza Episcopale Italiana ) che cosa fa ?
Perché, anziché alla messa del vespro o a quella del dì di festa,
tutti si ammassano alla vernice in Fondazione Prada ?



Eccolo un esempio
frutto della cultura attualmente imperante

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L’importanza e la sacralità di un edificio religioso come una chiesa
non è data soltanto dalla sua bellezza
né dalle comodità accessorie … per quanto accoglienti e funzionali.
Questo può valere per una qualsiasi sala polifunzionale.
Per una chiesa : NO.
È la custodia di un universo simbolico che ne determina la sacralità.
Concepirne lo spazio sacro come qualcosa di puramente estetico
… nel modo in cui si può constatare da tempo fino ai giorni nostri …
significa esteriorizzare l’offuscamento del concetto di cristianesimo
e la perdita del senso della propria Tradizione.
Quella Tradizione
per cui ogni realtà della Chiesa è connessa al credente
ed è al servizio del suo progresso spirituale.


Riflessione conseguente :
principio per cui
... per essere capita e assimilata dal soggetto ...
l’oggettività deve necessariamente essere soggettivizzata.
Allo stesso modo
 per esprime il senso che gli è proprio 
il sacro va posto in relazione con la persona
… ovvero …
deve interagire con il credente.

mercoledì 6 dicembre 2017

La Scuola : cultura e basi di una identità nazionale

Eccone i presupposti

È questa concezione
... improntata ai valori spirituali del mondo e della vita ...
l'unica
in grado di contrastare la cultura massificatrice e devastante che oggi impera.  
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Colloquio con Ida Magli
di Giordano Bruno Guerri

da : Per una rivoluzione italiana - 1996

[…]
La vera scuola
è stata sempre, presso tutte le popolazioni che conosciamo, un'altra cosa :
ossia
l'inculturazione dei nuovi membri del gruppo.
Cioè la trasmissione di tutti i valori, i costumi,
le tradizioni, la religione, i riti, le tecniche ...
Tutto quello che serve per vivere in quel gruppo.

Quindi,
per quanto possa sembrare addirittura assurdo a chi non ha riflettuto sul problema,
la vera scuola è quella delle popolazioni arcaiche o delle popolazioni " primitive " :
perché serve veramente a rendere lo " scolaro " autonomo
e capace di padroneggiare il suo mondo.
In questo tipo di scuola gli adulti che effettivamente guidano il gruppo
( quindi i maschi ),
insegnano come si fa e che cosa significa essere membri di quel gruppo.
Come sopravvivere.
Se si deve imparare a cacciare gli insegnano a cacciare;
se si deve imparare a pescare gli insegnano a pescare;
gli insegnano le danze, i miti,
come si fa per vivere e per morire, per sposarsi, per rispettare i parenti e gli amici,
per difendersi dai nemici.
Insomma tutto il patrimonio della cultura
per addestrare il nuovo membro
a comportarsi in maniera coerente con i costumi del gruppo.

La nostra scuola è tutt'altra cosa :
si finge che l'individuo impari a vivere da sé.
Perfino nella primissima età gli si impongono i comportamenti,
ma non gli si spiega il perché.
La madre comincia a mettergli il cucchiaio in mano e, con pazienza,
il bambino impara che si mangia col cucchiaio.
La mamma lo mette sul vasetto e lo sgrida se non ci vuole stare,
ma non gli spiega il perché.
Tutte queste cose, pur essendo importantissime,
vengono lasciate allo scambio autoritario fra madre e figlio.
Poi, già all'asilo, si insegna al bambino un sapere tecnico :
come si fanno le aste, le vocali, le consonanti.
Oppure gli si fa il disegno :
questo è un cerchio, questo è un quadrato, ma non gli si spiega
che si tratta del modo con il quale abbiamo definito la realtà,
e a che cosa serva per imparare a vivere.
La vita è terribilmente complessa nella nostra società
ma nessuno ne parla, dando per scontato che così debba essere …
[…]

_________________________________________________________________

20 anni trascorsi d'allora e siamo ridotti come solo chi non vuol vedere
ancora ha l'ardire di giustificare.
Ma forse ciò che si vuole veramente
... fatte le debite eccezioni che pur ci sono per fortuna ...
è una scuola
che possa sfornare una massa di mediocri a misura di Sistema.

L'intelligenza sostenuta ... è pericolosa.
Ha il piccolo difetto di non essere addomesticabile a posteriori.


" Devi sapere che ci sono due storie :
quella ufficiale piena di menzogne, che insegnano a scuola,
la storia ad usum delphini;
e poi c'è la storia segreta,
quella che contiene le vere cause degli avvenimenti,
una storia ignominiosa. "

- Honoré de Balzac -