Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

sabato 30 marzo 2024

venerdì 29 marzo 2024

WA HABIBI

Amato mio

Il lamento della madre


Un cantico cristiano di rito siriaco-maronita.

Ascoltarlo nel silenzio meditativo equivale ad adorare.

Oh mio diletto, mio ​​diletto, in che stato sei ?
Chi ti vide, pianse per te, tu sei il redentore,
o mio diletto, qual peccato portò la giustizia con i suoi figli,
così ti aggiunsero di piaghe che non hanno guarigione
quando nel giardino di notte, il Redentore si prostrò al Dio.
 Vedete, la lealtà è perduta
oh mio amore, amore mio che triste stato sei
in chi ti vede piangerà di malinconia,
hai dato la tua vita per noi amore mio,
che colpa porti, quali ferite ti hanno messo,
nessuna cura è stata trovata
per quando in campo di notte tu, nostro dio;
inginocchiati per pregare
il mondo pregava con te per te
hai reso la preghiera una cosa grande
le olive frustate ti hanno chiamato per nome
amore mio, come te ne vai così,
nessuna fedeltà è rimasta nel mondo.

O amore mio, in che stato sei !
Sei un martire, coperto di ferite.
Quando nel frutteto ti sei inginocchiato
la terra pregava, gli ulivi piangevano.

O amore mio, come parti !
E anche la tua fedeltà andrà perduta ?

mercoledì 27 marzo 2024

Settimana Santa

Settimana Santa


Gli otto giorni che ricorrono ogni anno tra la Domenica delle Palme e la Domenica di Pasqua
sono la quintessenza più meravigliosa dei misteri di Cristo.
Se l'anima coglie consapevolmente e con tutte le sue forze le sfumature di colore e di tono
che sono proprie di ogni giorno di questa ottava simile ad un arcobaleno,
si fornirà un notevole sostegno per il futuro nei suoi sforzi
di raggiungere un'immagine più ampia e profonda del vero essere di Cristo.
Un percorso prende forma con diverse stazioni, nella scala dell'umanità e del cosmo.
Le stazioni davanti alle quali i pellegrini dell'antica Via Crucis
praticavano con riverenza i loro esercizi di meditazione in un ordine rigorosamente definito
erano limitate ai momenti della Passione stessa,
cioè alle scene che rappresentano il doloroso viaggio verso il Golgota
che Cristo compì il Venerdì Santo.
Di conseguenza, il tempo che precede la Pasqua
ha privilegiato la Passione e Cristo è diventato il Cristo della pietà,
la cui vista suscitava nell'animo umano compassione e contrizione,
poiché lo vedevamo soffrire pene che noi stessi meritavamo.

Cristo è infinitamente più di un Cristo della pietà a cui viene imposto un supplizio;
è in tutto e per tutto il più potente combattente e vincitore:
lo si vede subito nelle immagini dei giorni della Settimana Santa,
non solo quando si guarda dal Venerdì Santo alla Domenica di Pasqua,
ma anche quando si considerano le tappe che precedono il Venerdì Santo,
dalla Domenica delle Palme in poi.
La vittoria pasquale sulla morte corona una serie di battaglie che il Cristo ha vinto;
e anche dietro la flagellazione e la crocifissione che apparentemente ha subito,
emerge l'onnipotenza eroica e ardente del vincitore.

- Emil Bock -
La ronde des fêtes de l'année
Éditions Iona

martedì 26 marzo 2024

A ciascuno la sua Chimera

A ciascuno la sua Chimera

Sotto un gran cielo grigio,
in una grande pianura polverosa, senza strade, senza erba, senza un cardo, senza un’ortica,
incontrai degli uomini che camminavano curvi.

Ognuno portava sulla schiena un’enorme Chimera,
pesante come un sacco di farina o di carbone, o come l’equipaggiamento di un fante romano.

Ma la bestia mostruosa non era un peso inerte;
avviluppava l’uomo con i suoi muscoli elastici e possenti;
si aggrappava con gli artigli delle larghe zampe al petto della sua cavalcatura;
e la sua testa fantastica sormontava la fronte dell’uomo come uno di quegli orribili elmi
con i quali gli antichi guerrieri speravano di incutere terrore al nemico.

Mi rivolsi ad uno di questi uomini, e gli chiesi dove andavano in quel modo.
Mi rispose che non ne sapeva niente, né lui né gli altri,
ma che evidentemente andavano da qualche parte,
perché si sentivano spinti da un invincibile bisogno di camminare.

Cosa strana, nessuno di questi viaggiatori
sembrava avercela contro la bestia feroce che teneva attaccata al collo, incollata alla schiena;
si sarebbe detto che la considerasse una parte di sé.
Tutti quei visi affaticati e seri non davano nessun segno di disperazione;
sotto la cupola splenetica del cielo,
i piedi affondati nella polvere di un suo non meno desolato di quel cielo,
camminavano con l’espressione rassegnata di chi è condannato a sperare sempre.

Il corteo mi passò a fianco e scomparve all’orizzonte,
nella foschia, dove la superficie curva del pianeta si sottrae alla curiosità dello sguardo umano.

Ancora per qualche istante mi ostinai a voler capire questo mistero;
 ma ben presto l’irresistibile Indifferenza si abbatté su di me,
e fui oppresso dal suo peso più di quanto fossero loro stessi da quelle schiaccianti Chimere.

- Charles Baudelaire -
Ripreso da : Lo Spleen di Parigi

👀

Uno dei tanti sguardi sulla malinconia di Parigi

lunedì 25 marzo 2024

Esplosione interiore

Esplosione interiore

Aveva Capito Tutto Lo Diceva

- 14 -


Una volta collegati al video,
i nuovi media produrranno nell'essere umano un'esplosione interiore,
in mancanza di un equilibrio compensatore delle leggi naturali e fisiche.
Ce ne staremo seduti nella stanza dei bottoni, sia al lavoro che a casa,
ricevendo un mare di dati - immagini, suoni, sensazioni tattili
 in arrivo da tutto il mondo a velocità iperbolica;
dati che produrranno pericolosi effetti di euforia e schizofrenia,
perché il corpo rimarrà fisso in un luogo mentre la mente fluttuerà nel vuoto elettronico,
dando la sensazione di essere presente ovunque nel flusso della banca-dati.
Così disincarnato, l'essere umano... perde il senso della propria individualità...
la mente, come figura, si immerge nello sfondo, e viene trascinata in un luogo sconosciuto
tra realtà e fantasia... a questo punto la tecnologia risulta incontrollabile.


Difficoltà filosofiche

Difficoltà filosofiche

Divergenze prospettiche


« Per chiarire le nostre difficoltà, prendiamo per esempio il tavolo.
All'occhio appare oblungo, scuro e lucido, al tatto liscio, fresco e duro;
quando vi batto col dito, dà un suono di legno percosso.
Chiunque lo veda, tocchi e senta sarà d'accordo con questa descrizione,
e sembrerebbe che non debba sorgere nessuna difficoltà;
 ma i guai cominciano non appena cerchiamo di essere più precisi.
Io credo che "in realtà" il tavolo abbia dovunque lo stesso colore;
ma le parti che riflettono la luce sembrano molto più chiare delle altre,
alcune addirittura bianche.
E so che se mi muovo la luce si rifletterà su parti diverse da quelle,
così che cambierà l'apparente distribuzione dei colori sul tavolo.
Ecco dunque che se parecchie persone guardano il tavolo nello stesso momento,
neppur due vedranno i colori distribuiti esattamente nello stesso modo,
perché neppur due possono guardarlo esattamente dallo stesso punto,
e, cambiando anche di poco il punto da cui si guarda,
cambia il modo in cui la luce viene riflessa ».

- Bertrand Russell -
Feltrinelli Editore - Milano 2008 - cit. pp. 4-5

👀

La conoscenza è sempre relativa al soggetto che l'apprende.
E Russell ci vuole richiamare al fatto che
le cose che noi riteniamo certe e indiscusse [erroneamente]
devono essere messe in discussione
perché vi è sempre una differenza di prospettiva su ogni cosa.
Anche la più oggettiva fra tutte.


domenica 24 marzo 2024

Prudenza

Prudenza

La prudenza è la vita delle relazioni.
Pian piano
dobbiamo cercare di individuare le affinità elettive che ci uniscono agli altri
le uniche che possono collegarci in profondità.
L'agitazione ci fa muovere a scatti e ci fa vivere l'inferno in questo mondo
incapaci di ponderare le giuste scelte da fare.
Senza orientamento si è in perenne ansietà.
La lungimiranza è perduta se c'è frenesia
mentre il dominio delle pulsioni è il presupposto indispensabile
per ritrovare la nostra armonia con noi stessi e con il mondo.

Non fuori ma dentro di noi

Non fuori ma dentro di noi


« L’amore reciproco fra gli uomini è la legge fondamentale della vita umana

- Lev Tolstoj -
1899
Incipit

" Per quanto gli uomini, riuniti a centinaia di migliaia in un piccolo spazio
cercassero di deturpare la terra su cui si accalcavano,
per quanto la soffocassero di pietre, perché nulla vi crescesse,
per quanto estirpassero qualsiasi filo d’erba che riusciva a spuntare,
per quanto esalassero fiumi di carbon fossile e petrolio,
per quanto abbattessero gli alberi e scacciassero tutti gli animali e gli uccelli,
la primavera era la primavera anche in città, il sole scaldava,
l’erba, riprendendo vita, cresceva e rinverdiva ovunque non fosse strappata,
non solo nelle aiuole dei viali, ma anche fra le lastre di pietra
e betulle, pioppi, ciliegi selvatici schiudevano le loro foglie vischiose e profumate,
i tigli gonfiavano i germogli fino a farli scoppiare;

Le cornacchie, i passeri e i colombi con la festosità della primavera già preparavano nidi,
e le mosche ronzavano vicino ai muri, scaldate dal sole.

Allegre erano le piante, e gli uccelli, e gli insetti, e i bambini.

Ma gli uomini, i grandi, gli adulti
non smettevano di ingannare e tormentare se stessi e gli altri.

Gli uomini ritenevano che sacro e importante non fosse quel mattino di primavera,
non quella bellezza del mondo di Dio, data per il bene di tutte le creature,
la bellezza che dispone alla pace, alla concordia e all’amore,
ma sacro e importante
fosse quello che loro stessi avevano inventato per dominarsi gli uni sugli altri."

" Per l’ultima volta vi dico: rivolgete tutta la vostra attenzione a voi stessi,
mettete le catene ai vostri sensi
e cercate la beatitudine non già nelle passioni, ma nel vostro cuore.

La fonte della beatitudine non è fuori, ma dentro di noi."

sabato 23 marzo 2024

Natura

Natura

Le parole di un genio



“ Natura ! ”
“ Da essa siamo circondati e avvinti, né ci è dato uscirne e penetrarvi più a fondo.
Senza farsi pregare e senza farsi avvertire,
ci rapisce nel vortice della sua danza e si lascia andare con noi,
finché siamo stanchi e le cadiamo nelle braccia.
Crea eternamente nuove forme ciò che è qui non era mai stato,
ciò che era non ritorna,
tutto è nuovo e tuttavia sempre antico.
Viviamo nel suo seno e le siamo estranei.
Parla incessantemente con noi e non ci rivela il suo segreto.
Costantemente operiamo su di essa
e tuttavia non abbiamo alcun potere sulla natura.
Sembra che abbia puntato tutto sull’individualità
eppure niente le importa degli individui.
Costruisce sempre e sempre distrugge e la sua officina è inaccessibile.
In essa è eterna vita, divenire e moto e tuttavia non progredisce.
Si trasforma eternamente e non vi è momento di quiete.
Il suo spettacolo è sempre nuovo perché essa crea sempre nuovi spettatori.
La vita è la sua invenzione più bella e la morte è il suo artificio per avere molta vita.
Essa avvolge l’uomo nell’oscurità e lo sprona eternamente verso la luce.
Non conosce né passato né futuro. Il presente è la sua eternità. "

- Goethe -

Cantoterapia

Cantoterapia

Il canto Werbeck


Il canto non appartiene alla dimensione fisica ma a quella eterica.
Noi ascoltiamo i suoni con l’orecchio fisico, ma il canto che si leva dalle corde vocali umane
è ben diverso da quello di ogni altro strumento costruito dall’uomo.
Persino il motivetto che si canticchia a fior di labbra,
per accompagnare un lavoro o un’incombenza pratica,
ci collega sempre al mondo che sta oltre quello materiale.

Quando una voce cristallina s’innalza verso le vette degli acuti,
o un coro unisce le voci in melodie all’unisono o polifoniche,
c’è una rispondenza in chi ascolta
che si dirama dall’orecchio alla laringe per giungere direttamente ai precordi:
il cuore reagisce allora con un’emozione profonda,
perché riconosce un luogo che gli è congeniale, di natura sovrasensibile.

Diceva Massimo Scaligero che in passato gli uomini non parlavano ma cantavano.
L’espres­sione dei sentimenti era modulata dalle intonazioni del canto
e arrivava al cuore di chi ascoltava in maniera diretta,
senza necessità di lunghi giri di frase per quanto si voleva esprimere.
Poi lentamente
il canto perse quella particolare vibrazione che comunicava direttamente da cuore a cuore,
per giungere a una sonorità quasi monotonale, comunicando così solo da mente a mente.
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venerdì 22 marzo 2024

Ritorno all'innocenza

Ritorno all'innocenza


Una delle canzoni più profonde mai realizzate che ti risuona dentro
e nelle cui sensazioni indotte l'anima si riconosce.

Civiltà in transizione

Civiltà in transizione


Le proiezioni salvifiche nello "Stato":
più siamo infantili e più la nostra vita è regolata dallo Stato.

Ci scrive Jung :
« Un sano istinto, perfino quello dell’autoconservazione (...)
va perduto infatti nella misura in cui viene demandato allo Stato.

La delega allo Stato significa che ci si attende salvezza da ogni altro ( = Stato)
tranne che da sé stessi.
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L'impresa del risveglio è ardua

L'impresa del risveglio è ardua

Accadono strani fenomeni:
mentre si diffonde a macchia d’olio il non voto
- per mancanza di speranza e deficit di rappresentanza -
le preferenze delle classi lavoratrici e dei ceti meno abbienti si spostano verso destra.
Ci scusiamo per l’utilizzo dello schema destra-sinistra,
largamente superato
proprio in ragione dei movimenti descritti e per altre cause storiche,
ma è il mezzo per svolgere un ragionamento complessivo.
Da parte del variopinto mondo progressista e arcobaleno,
lo smottamento non è compreso nella sua estensione
e tantomeno nella profondità delle sue ragioni.
[...]
Ci stanno prendendo, conquistando per coazione a ripetere,
lavorando con tenacia sulle aree cerebrali deputate al pensiero critico, al ragionamento,
al giudizio.
Il gesto del ribelle è liberarsi dalla dipendenza tossica dalle loro notizie,
dai bisogni indotti, dalle mode obbligatorie.
È l’ora delle persone normali, il riscatto di chi ha nel cuore la diffidenza verso il potere,
di chi soffre il degrado, la mancanza di libertà.

Gli interlocutori sono la maggioranza dei nostri popoli, ma da qualcuno bisogna cominciare:
chi ha capito l’inganno, chi vuole diritti sociali, chi rivendica l’identità comunitaria,
la sovranità, chi non vuole morire liberista e mondialista.
Da qualunque esperienza proveniamo
dobbiamo, con ogni sforzo intellettuale e con la massima generosità,
aprire insieme una strada, un percorso a cui tendere, tracciare un segnavia.
Secondo Antonio Machado, “...viandante, sono le tue impronte il cammino, e niente più;
viandante, non c’è cammino, il cammino si fa andando. Andando si fa il cammino,
e nel rivolgere lo sguardo ecco il sentiero che mai si tornerà a rifare.“ 
[...]


giovedì 21 marzo 2024

Le api e le mosche

Le api e le mosche

Le api non perdono tempo a spiegare alle mosche
che il miele è meglio della ( finisce in ...da ) 

Allo stesso modo non vale la pena sprecare il proprio tempo
per spiegare le tue meditate convinzioni
a chi sai essere facilmente influenzabile.

Sognando i ricordi - 5

Sognando i ricordi 5

Fiat 130


Bellezza allo stato puro


Quando l'Italia insegnava al mondo il concetto di Automobile

È il primo giorno di Primavera

È il primo giorno di Primavera


mercoledì 20 marzo 2024

Sfida climatica

Sfida climatica



Ing. Francesco Alessandrini
Convegno Internazionale
" Ettore Majorana e la sfida climatica ”
Centro Balducci, Zugliano (UD/Italia) – 19 gennaio 2018, ore 17.00

La moneta spiegata

 La moneta spiegata

Che ricordarlo ogni tanto male non fa



Dedicato ai ( finisce in ....ONI e sono ancora tanti )
che non hanno ancora capito a cosa è dovuto
il VERO valore della Moneta.

Ramadan

Ramadan

Il Ramadan, uno dei mesi dell’odierno calendario musulmano
faceva già parte dei calendari degli antichi arabi.
La denominazione deriva dalla radice araba ar-ramad
che significa “ calore cocente

Secondo la religione musulmana
nel 610 d.C. l’angelo Gabriele è apparso al profeta Maometto
rivelandogli il Corano ... il testo sacro dell’Islam.

Si ritiene che tale rivelazione
( detta " Laylat Al Qadr ", ossia " La Notte del destino " )
sia avvenuta durante il Ramadan.
In questo mese i musulmani praticano il digiuno
per commemorare la rivelazione del Corano.

Quest'ultimo si compone di 114 capitoli
ed è considerato la parola diretta di Dio, o Allah.
Gli hadith
... ossia i racconti sugli atti e le parole del profeta Maometto ...
sono un supplemento del Corano e insieme formano i testi religiosi dell’Islam.


Utopia

Utopia


" L'immagine del tutto-conoscere senza essere conosciuti rivela l'essenza dell'Utopia
proprio in quanto forma stato idealtipica.

Tale forma esige la non reciprocità dello sguardo.

Chi è veramente sovrano non può essere oggetto dello sguardo altrui
se non per le sue maschere.
Perciò la maschera appartiene alla dimensione esoterica del potere
e lungi dal disvelarlo, lo rivela.

La sovranità si occulta proprio manifestandosi,
un panopticon non può per definizione essere visto.

Tale ordine è l'unico a garantire la costante crescita del sapere scientifico.
Non si limita a scoprire realtà non ancora viste, ma comunque esistenti,
bensì crea nuove realtà, inventa.

I sapienti della Casa di Salomone producono una nuova natura."

- M. Cacciari -
L'Arcipelago : pg 84-86

👀

Cacciari ... quando fa il filosofo e non il polemista televisivo è valido
e ci avverte del grande pericolo rappresentato dall'Utopia
cogliendo una caratteristica fondamentale del Potere.

Sembra descrivere il potere visto dalla massoneria e dal satanismo:
esercitare il potere rimanendo nelle tenebre.

Ma noi non siamo tenuti ad accettare questo sistema.


E le stelle stanno a guardare

E le stelle stanno a guardare

Incipit

Il vento s'ingolfava gelido nelle crepe dei muri della casupola di due soli vani.
Si udiva, lontano, il rantolo delle onde. Il resto era silenzio.

Immobile,
 Marta si teneva il piú possibile discosta da Roberto che aveva dato segni di irrequietezza,
e tossito spasmodicamente, a tratti, durante la notte.

Stette ancora un minuto a giacere, arcigna, armandosi per affrontare quest'altra odiosa giornata, sforzandosi a soffocare il malanimo che sentiva contro di lui. Poi, a stento, si levò.

La pietra del pavimento sembrava ghiaccio sotto i suoi piedi nudi.

Si vestí alla svelta, con le mosse decise d'una donna robusta non ancor quarantenne.
Tuttavia, come fu vestita, lo sforzo la lasciò ansante.
👇

L'essenza e la Via

L'essenza e la Via



Caro F.
[...]
Se fossi nato in Turkmenistan, oggi probabilmente difenderei l’eredità spirituale Musulmana, poiché tradizione della mia famiglia. Ma non è detto che vi avrei aderito, così come, nonostante il profondo rispetto, non posso dirmi un “vero” praticante Cristiano. Rispetto in misura massima la figura di Gesù Cristo. Condivido molto della filosofia Cristiana, e negli ultimi anni, sto cercando di comprenderne qualche nozione di Teologia, mantenendo la distanza necessaria al fine di non esserne eccessivamente influenzato (impresa ardua, una volta immersi). Quando mi riterrò soddisfatto, prenderò in mano il Corano, e ne cercherò di comprendere la filosofia e magari qualche accenno di teologia. Poi sarà la volta del Buddismo (per fare un esempio), o magari del Confucianesimo. Se queste “correnti umane” hanno nel corso della storia caratterizzato la cultura di grandi popoli, voglio comprenderne almeno un “pezzettino” per essere testimone di un “pezzettino” dell’anima di quei popoli stessi. [...]
Stammi bene - A.....


Caro A....

[...]

Noi possiamo scegliere la “ Via ” ... non la nostra “ essenza 
Possiamo influenzare il nostro agire ... non il nostro carattere.
Possiamo plasmare il nostro pensiero pratico ... non quello spontaneo.
Modellare la nostra Volontà ... non i nostri desideri più profondi.
Possiamo stabilire cosa per noi è “ giusto ” in maniera arbitraria.
Ma se ciò è in contrapposizione con la nostra natura di base
l’unico modo per convincersi di tale concetto di “ giusto
è ingannare se stessi.
Da qui la domanda vera.
 Esistiamo in maniera astratta sul piano materiale o “ Siamo ” ?
E se “ Siamo ” ... perché ?
Soltanto allora ... una volta trovato il perché
dovremmo preoccuparci e occuparci attivamente del come.
[...]
Avremo certamente occasione di riparlarne.
Riguardati.

Dibattito galattico

Dibattito galattico



Questa poesia

Questa poesia

Questa poesia è scritta da tutti noi
Che ci difendiamo dal lupo e proteggiamo le pecore
Ha le nostre mani tra le sue parole e anche le nostre impronte
Parla delle carceri che abbiamo patito e della mancanza di scuole
Dei nostri morti e di quelli appena nati che già vogliono sapere
Di quelli che stiamo lavorando in campagna e anche vi siamo sepolti
E di quelli che stiamo in fabbrica e non dimentichiamo da dove, come e perché.
Questa poesia che scriviamo tutti attraversa tutte le frontiere
Si legge con il fuoco della nostra rabbia e con l’acqua che scorre senza dighe
Si canta nelle strade di tutte le città e popoli
Dove ci sia qualcuno che usa la tortilla come pane e difende il chicco con la zappa.
Questa poesia ha fucili antichi e pallottole con accenti ortografici
È fatta di cartucciere di giustizia terrena e polvere da sparo di chiese agguerrite
Questa poesia è fatta anche di accademici che s’avvicinano alla strada
È fatta di studenti che vogliono la verità a lezione
Operaie che le hanno apposto le metafore tra i turni
È fatta di operai che difendono i frutti e i figli
Di anziane che si liberano dai legami dei loro antichi sogni
Di contadini che raccolgono l’erba della loro morte.
Questa poesia è tessuta in modo tale
Che sarà quasi impossibile disfare la sua trama :
Questa poesia è scritta da tutti noi.
- Tomás Di Bella -

martedì 19 marzo 2024

Il Cristianesimo e l'era della Tecnica

 Il Cristianesimo e l'era della Tecnica



[...]
Alla scienza e alla tecnica oggi si chiede ciò che un tempo si chiedeva a un dio: la prosperità della terra, la buona salute, la prole, il prolungamento della vita, persino la pace dell’anima mediante la disponibilità delle cose che acquietano e rasserenano. […] Preghiera e ricerca si fondano entrambe sulla manipolazione dell’essere, in vista di un rassicurante vantaggio per l’uomo. La preghiera affida l’essere alla theia techne, la ricerca scientifica alla anthropìne techne. È cambiato il soggetto, ma non l’impiego tecnico dell’essere e la finalità antropologica che l’ha promosso. In Occidente l’uomo ha curato solo se stesso e anche il Dio che ha pensato, l’ha pensato al proprio servizio.

U. Galimberti, Heidegger, Jaspers e il tramonto dell’Occidente, Marietti, Torino 1975, p. 17.


La nevrosi post-moderna

La nevrosi post-moderna

La nevrosi può essere definita un processo che assegna a determinate idee
un valore sproporzionato.
A un certo punto la fissazione su di esse arriva a dominare l'intera personalità di un individuo,
mettendo alla fine a tacere in lui ogni altra forma di motivazione.
Purtroppo tutte le nevrosi che attualmente prosperano all'interno della civiltà occidentale
e che possono essere ricondotte alla definizione data sopra hanno questo in comune:
esse soffocano le qualità e le funzioni che noi consideriamo costitutive
dell'autentico « essere uomini ».
 Un tipico esempio di nevrosi
dalla quale la personalità umana viene a poco a poco « divorata »,
fino al punto che l'uomo perde qualsiasi interesse per ogni altra cosa,
è l'avidità di denaro.
 
Una regola di comportamento in base alla quale desideriamo possedere degli oggetti
è naturalmente presente anche nella persona normale
(se essa sia radicata nel nostro programma genetico, è controverso).
Nella nostra cultura fra lo spirito competitivo e il desiderio di possesso
si verifica senza dubbio un rafforzamento reciproco.
Inoltre la quantità dei beni accumulati
sembra rafforzare a sua volta la spinta ad accumularne ancora.
La natura patologica di tale processo
si manifesta nel potere che esso esercita sul malato, il quale, dominato dalla sua nevrosi,
lavora più duramente dello schiavo del più crudele dei padroni.

L'impulso a superare i nostri simili conduce anch'esso a una forma di fissazione, 
e molti uomini civili subiscono tale coazione.
Il desiderio di « far carriera » a qualunque costo
è caratteristico della nostra società ossessionata dal successo.

La concorrenza produce i suoi effetti peggiori sul piano economico- finanziario.
« Time is money » (il tempo è denaro)
è una constatazione vera, ma non per questo meno sconsolante.

Una terza motivazione coopera con l'impulso patologico ad accumulare ricchezza
e con il desiderio di superare i propri simili: il rispetto innato per la gerarchia,
del quale si è parlato nel paragrafo sullo spirito competitivo.
Questi tre impulsi messi insieme danno vita a un circolo vizioso
nel quale l'umanità si dibatte in modo sempre più vorticoso.
Trovare una via d'uscita da questo cerchio perverso è tutt'altro che facile.

Tratto da " Il declino dell'uomo " -  K.Lorenz

Emancipazione femminile

Emancipazione femminile

Conquista mediante la quale 
... al giorno d'oggi ...
si deve lavorare in due per poter avere la metà del potere d'acquisto
di un padre di famiglia negli anno '60 del secolo scorso.

Bomb

Bomb


Questo poema
è stato uno dei lavori letterari della Beat Generation
che più ha contribuito ha comunicare violentemente, quasi brutalmente
ciò che bisogna sapere, una denuncia nuda e cruda
che deve far riflettere per tentare di ricostruire una realtà frantumata.

La bomba è un messaggio
che ci parla dello spirito dell’uomo che vuole mettersi in salvo da una civiltà
che, invece, vuole distruggerlo.
La bomba è un’ispirazione
contro la “violenza” dei costumi del mondo che ci avviluppa.
La bomba è – anche e non per ultimo
una chiara volontà di sottrarsi alle metodologie politiche tradizionali.


Il testo
👇

sabato 16 marzo 2024

Gentilezza

Gentilezza

C’è chi pensa che la gentilezza sia un passo falso.
Un segno di debolezza.
C’è chi pensa che essere gentili equivalga ad essere un po’ stupidi.
Sorridere a chi non conosciamo quasi a dire:
guarda che lo so quant’è dura andare avanti.
Se ti senti triste e sfigato sono triste e sfigato con te.
Se ti senti felice, allora lo sono anche io.
È un qualcosa che non comprenderanno mai.
C’è chi pensa che delle persone gentili sia facile approfittare.
Non lo sanno mica che la gentilezza è quella forma astratta d'empatia
a metà strada tra pensiero ed eleganza
dove la bellezza abbraccia la rivoluzione e conquista il coraggio.
Non lo sanno mica che la gentilezza è un vanto.
Un guanto. Un respiro.
Un modo, forse l’unico, per evadere dalla prigione della rabbia.
Non lo sanno mica che la gentilezza non chiede nulla in cambio.
Se non, di avere gentilezza.
C’è chi pensa che la gentilezza spetti solo agli altri.
Senza avere l’accortezza di capire
che insieme si combatte contro chi ci vuole spenti.
Vuoti.
Contro chi ci vuole soli.
Che poi gli stronzi esisteranno sempre.
Quelli che in questo mondo di merda si mimetizzano perfettamente.
Quelli che si sentono a loro agio nelle sfortune altrui.
Quelle persone che la nostra gentilezza non la meriterebbero affatto.
Siate gentili anche con loro.
Perderanno il loro tempo
cercando di capire perché con voi non riescono ad entrare.
Cercando di capire perché con voi è diverso.
Siate gentili e restatelo sempre.
Tutto il resto è tempo che non scorre.
Tutto il resto, credetemi
è soltanto tempo perso.

Ancora tu

Ancora tu


La percezione è cosa coinvolgente.

Da quella tela … tra colori dirompenti
con lo sguardo fissato ed ammiccante
in realtà sei tu
che intravedi la mia sagoma sfocata.

È passata una vita.
Eppure anche da lì
continui a tentare con occhi d'aquila e sguardi come artigli.

Quel mattino
i miei occhi si sono risvegliati vicino ai tuoi occhi.
Tra un battito e l’altro di ciglia
brividi primordiali
coglievano aliti d’identità sensibili alla punta delle dita.
Era come ascoltare musica
nella musica di una sinfonia notturna rimasta incompiuta.

La perdita che sai ora di sapere è scivolata via
offrendo in tal modo rifugio alla tua cognizione.

La mente sognerà sempre
ma gli occhi non guarderanno più.
Solo sguardi senza voce
... che se potessero parlare ...
troppo fragile
sarebbe il peso delle parole da sopportare.

Al'An